Elettrodomestici che consumano di più

17/09/2025

Quanti consumi generano gli elettrodomestici più usati

Gli elettrodomestici hanno un ruolo centrale nella vita quotidiana, ma sono anche i principali responsabili del consumo elettrico domestico. Capire quali sono gli elettrodomestici che consumano di più è essenziale per gestire meglio l’energia, contribuire a risparmiare sulla bolletta ed a limitare l’impatto ambientale.

Ogni apparecchio, infatti, ha un proprio profilo di consumo: dipende dalla potenza assorbita, dalla classe energetica, dal numero di utilizzi e da quanto resta in funzione. In questa guida analizziamo nel dettaglio quali sono gli elettrodomestici più energivori, quanto pesano realmente sui consumi e come ridurne l’impatto.

La classifica degli elettrodomestici che consumano di più

La domanda "quale elettrodomestico consuma di più?" non ha una risposta univoca, perché entrano in gioco molti fattori, dalle abitudini familiari al clima. Tuttavia, ci sono apparecchi che, per caratteristiche e frequenza di utilizzo, risultano più energivori.

1. Condizionatore d’aria

Il condizionatore è l’elettrodomestico che consuma di più nei mesi estivi. Secondo le stime ADOC, un modello con potenza media di 1.000 W utilizzato per circa 6 ore al giorno ha un costo giornaliero di circa 1,77 €, pari a quasi 160 € per l’intera stagione estiva. Il consumo orario varia in genere tra 0,3 e 1 kWh, in base alla potenza, alla tecnologia (inverter o tradizionale) e alla classe energetica.

Un climatizzatore in classe A+++ può limitarsi a circa 160 kWh annui, mentre un modello di bassa efficienza può superare i 400 kWh l’anno. Inoltre, l’uso intensivo per raffrescare ambienti molto grandi o con isolamento scarso incide ulteriormente sui consumi.

Per ridurre i costi in bolletta è fondamentale adottare buone pratiche: mantenere la temperatura interna non più bassa di 5-8 gradi rispetto a quella esterna, utilizzare la funzione deumidificatore nelle giornate afose, chiudere porte e finestre durante il funzionamento e pulire regolarmente i filtri. La tecnologia inverter è un alleato importante, perché riduce l’assorbimento energetico una volta raggiunta la temperatura desiderata.

2. Frigorifero

Il frigorifero è tra gli elettrodomestici che consumano di più, non tanto per la potenza assorbita quanto per il fatto che resta acceso 24 ore su 24 per tutto l’anno. In media, il consumo si colloca tra 100 e 240 W, per un totale di 1-2 kWh al giorno. Tradotto in bolletta significa circa 300-400 kWh annui, con punte che possono superare i 700 kWh l’anno per i modelli più vecchi e meno efficienti (classe G). Al contrario, un frigorifero di ultima generazione in classe A o A+++ può limitarsi a 150-200 kWh annui, con un impatto molto più contenuto.

Il consumo varia in base a diversi fattori: la classe energetica, le dimensioni, la posizione dell’elettrodomestico e le condizioni ambientali.

3. Forno a microonde

Il microonde è diventato un elettrodomestico irrinunciabile per la sua velocità, ma dietro la praticità si nasconde un impatto energetico da non sottovalutare. Con una potenza che varia in media tra 800 e 1.500 watt, il suo consumo può arrivare a circa 1 kWh per ogni ora di utilizzo. La rapidità di riscaldamento e scongelamento riduce i tempi, ma quando viene usato per cotture elaborate il dispendio cresce in modo rilevante.

4. Forno elettrico

Tra gli elettrodomestici più presenti nelle cucine moderne, il forno elettrico è anche uno dei più impegnativi in termini di consumo. La sua richiesta di energia non è costante: assorbe molto nella fase di riscaldamento iniziale, mentre consuma meno quando deve solo mantenere la temperatura. In media, un’ora di cottura a 200 °C comporta un dispendio compreso tra 0,9 e 1,5 kWh, con costi che variano in base alla classe energetica. Un forno di classe A si attesta intorno a 1 kWh, mentre un modello datato in classe G può arrivare quasi al doppio.

5. Lavatrice

Tra i grandi elettrodomestici presenti in casa, la lavatrice è tra quelli con un impatto significativo sui consumi. In media una famiglia italiana effettua circa 3–4 lavaggi a settimana, ma la spesa energetica dipende dalla classe dell’apparecchio, dal carico e dalla temperatura impostata.

Una lavatrice di classe A+++ consuma per un ciclo a 40 °C circa 0,6–0,8 kWh, mentre un modello meno efficiente in classe D può superare i 1,2–1,5 kWh. Nell’arco di un anno questo significa passare da circa 150–200 kWh per le macchine più moderne fino a oltre 400 kWh per quelle più obsolete. La differenza, apparentemente minima per singolo ciclo, diventa rilevante quando si moltiplica per centinaia di lavaggi.

Anche la temperatura incide molto: un ciclo a 30 °C può fermarsi a 0,3 kWh, mentre uno a 90 °C arriva oltre i 2 kWh. Per questo i programmi Eco, che utilizzano basse temperature e più tempo di lavaggio, risultano i meno energivori, riducendo i consumi dal 20 al 50% rispetto a un ciclo intensivo.

6. Lavastoviglie

La lavastoviglie è tra gli elettrodomestici più utili in cucina, ma anche uno dei più energivori generalmente. Un ciclo completo richiede in media 1,2–2,5 kWh, con valori più bassi nei modelli moderni ad alta efficienza e più elevati per gli apparecchi datati. In termini di acqua, le differenze sono ancora più marcate: una lavastoviglie di vecchia generazione può consumare oltre 40 litri per ciclo, mentre quelle di ultima generazione scendono a meno di 10 litri, con un risparmio diretto anche sulla componente energetica necessaria a scaldare l’acqua.

Il consumo varia in base a diversi fattori. La classe energetica è determinante: i modelli in classe A o superiore permettono di limitare i consumi a circa 1 kWh per lavaggio, mentre un elettrodomestico di classe G può arrivare a più del doppio. Anche la tipologia di programma influisce: i cicli intensivi e ad alte temperature richiedono più energia rispetto a quelli Eco, progettati per bilanciare tempi più lunghi e minore dispendio di elettricità.

7. Phon

Il phon ha una potenza media compresa tra 800 e 2.000 watt: un modello da 1.500 watt consuma circa 1,5 kWh in un’ora, pari a poco più di 10 centesimi di euro al costo medio dell’energia.

Il consumo varia in base al tempo di utilizzo e alle impostazioni: temperature elevate e velocità massime aumentano i consumi, mentre scegliere modalità intermedie e ridurre i minuti di asciugatura li limita. I modelli più moderni, progettati per un’asciugatura rapida e a basso consumo, consentono di risparmiare energia e ridurre l’impatto sulla bolletta.

8. Asciugatrice

L’asciugatrice è tra gli elettrodomestici che incidono maggiormente sui consumi domestici. A seconda del modello e della classe energetica, il suo fabbisogno varia tra 0,5 e 2 kWh per ciclo.

Un’apparecchiatura di classe B consuma in media 1,5-1,9 kWh per ciclo, pari a circa 30-38 kWh al mese se utilizzata 20 volte. Su base annua il consumo si aggira tra 340 e 450 kWh, mentre con una macchina ad alta efficienza può scendere a poco più di 120 kWh. Al contrario, modelli meno efficienti possono superare i 500 kWh l’anno, con un impatto molto più rilevante in bolletta.

9. Scaldabagno elettrico

Tra gli elettrodomestici più energivori figura anche lo scaldabagno elettrico, il cui consumo dipende da capacità e potenza. Un modello da 30 litri con potenza di 1.200 W consuma circa 1,6 kWh al giorno, pari a 48 kWh al mese. Salendo a 50 litri e 1.600 W, il fabbisogno può raggiungere 113 kWh mensili, mentre un boiler da 100 litri con potenza di 2.400 W arriva fino a 125 kWh al mese.

L’impatto sulla bolletta è significativo: uno scaldabagno usato per più ore al giorno può arrivare a consumare fino a otto volte l’energia di un frigorifero acceso ininterrottamente.

10. Stufa elettrica

Le stufe elettriche sono molto pratiche per riscaldare ambienti piccoli o per un utilizzo temporaneo, ma possono incidere sensibilmente sulla bolletta. I consumi variano a seconda del modello: si va dai 400 watt delle versioni più compatte fino a oltre 2.000 watt per i modelli più potenti.

Un’ora di utilizzo può quindi tradursi in un consumo compreso tra 0,4 e 2 kWh, a cui corrisponde una spesa da pochi centesimi fino a oltre 20 euro al mese se usata quotidianamente. Esistono diverse tipologie – dai convettori ai radiatori a olio, fino ai pannelli radianti – ciascuna con vantaggi e limiti in termini di comfort ed efficienza.

11. Ferro da stiro

Il ferro da stiro è tra gli elettrodomestici più energivori della casa: durante l’accensione può assorbire anche 2.000 watt, con un consumo che si stabilizza una volta raggiunta la temperatura. Utilizzato per circa due ore a settimana, può incidere per oltre 16 kWh al mese.

Per limitare l’impatto sulla bolletta si può agire sia sull’uso dell’apparecchio sia sulla gestione dei capi. Evitare centrifughe troppo forti, stendere subito il bucato o sfruttare il vapore della doccia sono piccoli accorgimenti che riducono la necessità di stirare.

12. Bollitore elettrico

Il bollitore elettrico è pratico e veloce, ma il suo utilizzo frequente incide sui consumi. In media richiede tra 1 e 2 kWh, a seconda della capacità e della potenza. Un modello da 1 litro con potenza di 1.500 watt, per esempio, impiega circa 2 minuti a portare l’acqua a ebollizione e consuma attorno a 0,05 kWh per ciclo.

Usato più volte al giorno, il consumo può sommarsi fino a incidere per circa 30 euro al mese su una bolletta domestica. Per ridurre l’impatto, conviene scaldare solo l’acqua necessaria e scegliere bollitori efficienti con spegnimento automatico.

13. Aspirapolvere

L’aspirapolvere è uno degli elettrodomestici più usati per la pulizia della casa e il suo consumo varia molto in base alla potenza. I modelli attuali vanno in media dai 500 ai 2.000 watt, con un assorbimento che può oscillare tra 0,5 e 2 kWh all’ora.

Un aspirapolvere standard da 1.000 watt consuma circa 1 kWh per ogni ora di utilizzo, valore che può incidere sensibilmente in caso di uso frequente. Per contenere i consumi, meglio scegliere apparecchi di classe energetica elevata e utilizzarli a potenza ridotta quando possibile.

14. Deumidificatore

Tra gli elettrodomestici che aiutano a migliorare il comfort in casa, il deumidificatore si distingue per consumi generalmente contenuti. Un modello compatto può avere una potenza di circa 300 watt, con un assorbimento medio di 0,3 kWh all’ora: tradotto in bolletta, significa pochi centesimi per ogni ora di utilizzo.

Il suo obiettivo non è raffreddare o riscaldare, come un condizionatore, ma ridurre l’umidità degli ambienti, limitando la formazione di muffe e condensa. Per questo, di solito viene utilizzato solo per il tempo necessario a riportare l’aria a un livello di umidità confortevole.

Scegliere modelli di ultima generazione e mantenere i filtri puliti aiuta a contenere ulteriormente i consumi, senza rinunciare all’efficacia.

15. Friggitrice ad aria

Negli ultimi anni la friggitrice ad aria è diventata uno degli elettrodomestici più diffusi nelle cucine domestiche, anche grazie ai consumi relativamente contenuti rispetto ad altri apparecchi. In media, questi dispositivi hanno una potenza compresa tra 800 e 1.500 watt e assorbono circa 0,9 – 1,5 kWh per ogni ora di utilizzo.

Per fare un esempio pratico: un modello da 1.200 W utilizzato per mezz’ora consuma circa 0,45 kWh, con un impatto sulla bolletta piuttosto ridotto. Rispetto a un forno tradizionale, che per lo stesso tempo può arrivare a consumare 0,48 kWh o più, la friggitrice ad aria risulta quindi generalmente più efficiente, soprattutto per preparazioni rapide.

Come risparmiare sul consumo degli elettrodomestici più energivori

Il consumo degli elettrodomestici può essere gestito attraverso scelte consapevoli.

  • Scegliere apparecchi efficienti: un frigorifero in classe A consuma fino al 70% in meno rispetto a uno in classe G.
  • Utilizzare programmi Eco: lavatrice e lavastoviglie hanno modalità che riducono i consumi senza penalizzare i risultati.
  • Fare manutenzione regolare: pulire i filtri di condizionatori e asciugatrici migliora l’efficienza.
  • Ridurre gli sprechi: usare il forno elettrico per più pietanze insieme, non aprire spesso il frigo, spegnere i dispositivi in standby.
  • Ottimizzare l’uso degli apparecchi: pianificare i lavaggi nelle fasce orarie più convenienti se si ha una tariffa bioraria.

I nostri consigli

Per ridurre i consumi elettrici è fondamentale monitorare quanto pesano i singoli apparecchi in casa. Oltre a comportamenti virtuosi, la scelta della giusta fornitura può contribuire a fare la differenza. Pulsee propone offerte con energia 100% certificata come proveniente da fonti rinnovabili attraverso il meccanismo delle Garanzie d’Origine, con tariffe monorarie o biorarie calibrate sulle diverse esigenze familiari.

 

Pulsee riceverà da European Appliances Italy srl una revenue share per ogni vendita effettuata tramite questo canale. 
Pulsee non è responsabile per i contenuti, la disponibilità, la qualità o le caratteristiche dei prodotti e dei servizi offerti sui siti di European Appliances Italy srl né per eventuali problematiche derivanti dall’utilizzo degli stessi.