Ecco quanto consumano le stufe
Tra le varie tipologie di stufe elettriche ci sono i modelli alogeni, dei dispositivi economici utili come supporto all’impianto termico principale di riscaldamento. Queste stufe dispongono di lampade alogene alimentate ad energia elettrica, le quali diventando incandescenti trasformano una parte della corrente in calore e lo cedono all’esterno.
Si tratta di stufe elettriche molto veloci a riscaldare piccoli ambienti, come un bagno o la camera da letto, con cui usufruire di un piacevole tepore quasi istantaneo in attesa dell’accensione dell’impianto termico o nelle giornate più fredde. Vediamo però i consumi della stufa alogena, per capire quanta energia utilizza e se conviene davvero usare questa stufetta elettrica.
A detta di molti la stufa alogena consuma molto, quindi non sarebbe vantaggioso usare questo piccolo dispositivo a causa del costo energetico elevato. Il consumo di una stufa elettrica alogena dipende principalmente dalla potenza in watt dell’apparecchio, la quale in genere è compresa tra 1 e 2 kW considerando un modello dotato di 3-4 lampade alogene.
Per determinare quanto consuma una stufa elettrica alogena basta moltiplicare la potenza per il tempo di utilizzo, ottenendo dunque un consumo di circa 1-2 kWh. Ipotizzando un costo al kWh dell’energia elettrica di 0,50 euro, la spesa per utilizzare una stufetta alogena è di circa 0,50-1,00 euro l’ora, una cifra tutto sommato contenuta.
Le stufe alogene, infatti, di solito non vengono adoperate per molte ore al giorno, ma appena per riscaldare velocemente un ambiente, ad esempio per avere il bagno caldo mentre ci si veste dopo la doccia quando il riscaldamento è spento. Anche considerando un utilizzo di un paio d’ore al giorno durante i mesi invernali, il costo sarà di circa 30-60 euro al mese.
Un altro modello di stufa elettrica è quella al quarzo. Quest’ultima è diversa dai dispositivi alogeni soltanto per il materiale delle lampade, il quale in questo caso è appunto il quarzo. Questi apparecchi hanno un consumo più alto rispetto alle stufe alogene, ma riscaldano più in fretta e sono spesso preferite da chi desidera un calore immediato.
Un ulteriore tipo di stufa elettrica è quella al carbonio, composta da due tubicini in fibra di carbonio riscaldabili. Nonostante i modelli in commercio non siano interamente in fibra di carbonio, prettamente per una questione di costo del prodotto, questo materiale è durevole, rilascia calore rapidamente e può immagazzinare molto calore.
Rispetto ai modelli alogeni le stufe al carbonio sono più costose ma anche più efficienti, infatti hanno una capacità riscaldante superiore e propagano meglio il calore nell’ambiente da riscaldare. I dispositivi di nuova generazione possono consumare fino al 50% in meno in confronto alle stufe alogene, oppure riscaldare una superficie maggiore a parità di potenza.
Un’altra comparazione può essere fatta tra le stufe elettriche a olio e le stufe alogene. I radiatori a olio cedono calore quando l’olio all’interno della stufa viene riscaldato da una resistenza alimentata ad energia elettrica, un apparecchio che riscalda lentamente ma continua a rilasciare calore anche dopo che è stato spento, un po’ come avviene per i termosifoni.
In media le stufe a olio hanno una potenza di 1,5 kW, quindi comportano un consumo elettrico di circa 1,5 kWh, molto simile a quello delle stufe alogene. Sono dispositivi piuttosto pratici e simili nell’aspetto a un termosifone, dotati di ruote per spostarli dove serve e riscaldare un ambiente freddo, ad esempio evitando di accendere la caldaia quando non bisogna riscaldare tutta la casa.
Un dubbio abbastanza frequente è quanto consuma di corrente una stufa a pellet, un’alternativa ecologica rispetto alla caldaia a gas e al riscaldamento elettrico. Nonostante riscaldino gli ambienti attraverso il calore generato dalla combustione del pellet, queste stufe sono comunque collegate a una presa di corrente per il funzionamento dell’accenditore elettrico.
Si tratta di un comodo dispositivo che consente di accendere la stufa in modo semplice e veloce, con un consumo elettrico minimo di circa 170-180 watt. Tenendo conto che l’accensione rimane in funzione per circa 10 minuti ogni volta, il consumo e il costo dipendono comunque dal numero di accensioni e dalle dimensioni della stufa a pellet.
Le stufette elettriche alogene, al quarzo, al carbonio o ad olio presentano tutte un certo consumo elettrico. Si tratta di un costo che incide nella bolletta della luce, perciò è importante scegliere il modello adatto al proprio fabbisogno termico preferendo una stufa elettrica a basso consumo per risparmiare.
Il consumo di una stufa elettrica può andare da un minimo di 0,4 kWh fino a un massimo di 2,5 kWh, quindi il calcolo esatto dipende dal tipo di stufa, dalla sua potenza e dal tempo di utilizzo. Non esiste un modello migliore in assoluto, ma bisogna valutare ogni situazione in modo specifico per prendere la decisione giusta.
Ad ogni modo, per un grande ambiente conviene usare un radiatore elettrico ad olio, mentre per un piccolo spazio o un uso limitato vanno bene sia le stufe al carbonio che quelle alogene. Naturalmente la potenza deve essere sempre adeguata alle dimensioni dell’ambiente da riscaldare, altrimenti non sarà in grado di assicurare un comfort termico ottimale e si spenderanno soldi inutilmente.
Per risparmiare sull’utilizzo della stufa elettrica è importante scegliere una fornitura di energia elettrica conveniente, valutando le soluzioni disponibili nel mercato libero. In questo caso è preferibile optare per un’offerta luce o luce e gas con energia prodotta da fonti rinnovabili e sostenibili, per risparmiare sui costi energetici e allo stesso tempo ridurre le emissioni di gas serra e l’impatto ambientale del riscaldamento.