Consumo della lavatrice: una guida
La lavatrice è un elettrodomestico indispensabile in casa, tuttavia comporta anche un certo consumo di energia elettrica che indice sui costi in bolletta e sulle emissioni di gas serra. Per risparmiare e rispettare l’ambiente bisogna innanzitutto conoscere il consumo della lavatrice, per capire quale modello scegliere e come ridurre i costi energetici.
Oggi lo sviluppo tecnologico permette di trovare sul mercato lavatrici a basso consumo, perciò qualora i consumi del proprio elettrodomestico fossero eccessivi è possibile considerare l’acquisto di una macchina nuova. Vediamo quanto consuma la lavatrice e come risparmiare sui lavaggi usando questo elettrodomestico in modo corretto.
Per determinare quanto consuma una lavatrice bisogna innanzitutto considerare la potenza assorbita dell’elettrodomestico. Inoltre, tra i fattori che influenzano il consumo in kW della lavatrice ci sono:
La classe energetica degli elettrodomestici è un riferimento molto importante, in quanto aiutano a scegliere lavatrici ad alta efficienza in grado di offrire prestazioni elevate a fronte di un buon risparmio energetico. La nuova classificazione va dalla G (la peggiore) alla A (la migliore), in sostituzione delle vecchie classi energetiche che prevedono anche le classi A con uno, due o tre + (A+, A++, A+++).
In questo caso è possibile considerare il consumo di una lavatrice classe A+++ con quello di un modello con la nuova classe energetica D. Si tratta di ottimi elettrodomestici, tuttavia in commercio già si iniziano a trovare lavatrici più efficienti e meno energivore omologate secondo le nuove classi C, B e A, migliori rispetto alle vecchie lavatrici in classe A+, A++ e A+++.
Un altro fattore da tenere in conto sono i Kg di carico, infatti a parità di prestazioni il consumo di una lavatrice per 6 Kg sarà inevitabilmente inferiore rispetto a quello per 9 Kg. In media, per sapere quanti kW consuma una lavatrice è possibile considerare un valore compreso tra 154 e 413 kWh l’anno secondo le tabelle pubblicate da Enea.
Tra i fattori che condizionano i consumi della lavatrice c’è anche il tipo di programma scelto. Ogni ciclo di lavaggio, infatti, presenta un consumo diverso in base alla durata del programma, alla temperatura dell’acqua, al tempo d’impiego e all’intensità della centrifuga. Le differenze tra le varie opzioni sono significative, quindi conviene usare quando possibile i programmi più ecologici e meno energivori.
Ad esempio, se una lavatrice consuma 0,6 kWh a 40°C, per un lavaggio a 60°C questo valore può salire ad oltre 1 kWh, con un consumo più o meno elevato a seconda dei Kg di carico. Bisogna dunque leggere con attenzione le indicazioni sui programmi di lavaggio proposti nel libretto dell’elettrodomestico, evitando di usare una temperatura eccessiva quando non necessario.
Molte persone si chiedono se il consumo dell’asciugatrice sia superiore rispetto a quello della lavatrice, un elettrodomestico utile per chi non ha disposizione spazio per stendere i panni al sole. Grosso modo la potenza assorbita da questi due apparecchi è la stessa, infatti un’asciugatrice può arrivare a 2 kW durante la fase di riscaldamento dell’acqua.
Un ciclo completo di asciugatura, invece, può richiedere un consumo elettrico di circa 4-5 kWh, quindi ipotizzando 3 cicli a settimana si ottiene un consumo annuo di circa 624-780 kWh. Il consumo medio in watt della lavatrice è dunque più basso rispetto a quello dell’asciugatrice, ma dipende sempre dalla classe di efficienza energetica e dalle modalità di utilizzo degli elettrodomestici.
Per risparmiare sui costi in bolletta legati al consumo della lavatrice bisogna prestare attenzione ad alcuni aspetti. Ovviamente è fondamentale comprare una lavatrice moderna della migliore classe energetica, preferendo i modelli a risparmio energetico di nuova generazione. Tuttavia ciò non basta per abbattere i consumi, in quanto bisogna anche usare bene questo elettrodomestico:
Dal 1° marzo 2021, le etichette energetiche delle lavatrici sono cambiate, adottando un sistema più semplice e intuitivo che va dalla A alla G, dove A è la classe più efficiente e G la meno efficiente.
Il consumo medio annuo di una lavatrice classe A di 8 kg si aggira intorno ai 154 kWh per 300 cicli, mentre una di classe G può superare i 500 kWh. Questo significa che una lavatrice di classe A può farvi risparmiare fino a 346 kWh all'anno rispetto a una di classe G, con un notevole impatto sia sui costi in bolletta che sull’ambiente.
Chiaramente acquistare una lavatrice in classe energetica A ha un costo iniziale superiore rispetto ad acquistarne una in classe G, l’impatto nel lungo termine però è un netto risparmio nelle bollette e un’attenzione all’ambiente non indifferente.
Oltre alla classe energetica, ci sono altri fattori da considerare quando si sceglie una lavatrice a basso consumo:
In Italia esistono due tipologie di tariffe per l’energia elettrica: monoraria o bioraria. La tariffa monoraria ha lo stesso costo dell’energia per tutte le fasce di utilizzo, invece quella bioraria un costo differente per fasce di orario predefinite.
Per risparmiare sul costo energetico della lavatrice bisogna anche scegliere una fornitura di energia elettrica conveniente, per ottenere un prezzo del kWh più vantaggioso. Con le offerte luce Pulsee non solo è possibile risparmiare, ma l'energia elettrica fornita è prodotta da fonti al 100% rinnovabili ed è anche possibile abbinare alla fornitura alcuni servizi aggiuntivi per ridurre la propria carbon footprint e lasciare un impatto positivo sull’ambiente.