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A cosa corrisponde la classe energetica C

03/07/2023

A cosa corrisponde la classe energetica C

Gli immobili di classe energetica C sono abitazioni con una buona efficienza energetica, edifici che non rientrano tra quelli che dovranno adeguarsi ai nuovi parametri di risparmio energetico previsti dalla direttiva UE sulle case green. Ovviamente non si tratta di case passive, ma garantiscono comunque un fabbisogno energetico contenuto.

Anche in una casa di classe C è possibile realizzare alcuni interventi di efficientamento energetico, per ridurre ulteriormente i consumo di energia risparmiando sui costi in bolletta e diminuendo l’impatto ambientale. Ecco quali sono le caratteristiche delle abitazioni di classe energetica C e alcuni suggerimenti utili per chi desidera passare a una classe superiore. 

Le caratteristiche degli immobili in classe energetica C

La classe energetica degli edifici è un parametro che indica l’efficienza energetica dell’immobile, ossia quanta energia serve per riscaldare, raffrescare e ventilare l’abitazione e soddisfarne il fabbisogno di acqua calda sanitaria. La classe energetica viene indicata all’interno dell’APE, l’Attestato di Prestazione Energetica introdotto nel 2015, secondo una scala che va dalla A4 (la migliore) alla G (la peggiore).

Un’abitazione di classe energetica C è un immobile di recente costruzione, con un buon livello di isolamento termico delle pareti e del tetto. Questi edifici sono dotati in genere di un impianto termico di nuova generazione, ad esempio una caldaia a condensazione, oltre a un sistema di regolazione della temperatura dei termosifoni come le valvole termostatiche.

Queste abitazioni possono essere dotate anche di impianti alimentati da fonti rinnovabili, come i pannelli solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria. Nel complesso, si tratta di edifici più efficienti della maggior parte degli immobili, ma a cui manca ancora qualcosa sotto il profilo dell’efficienza energetica per raggiungere le case di classe energetica A e B.

I consumi della classe energetica C della casa

Un immobile di classe C ha un indice di prestazione energetica globale (EP) compreso fra 1,20 e 1,50 EP. In sostanza, questi edifici hanno di solito un consumo energetico da 31 a 50 kWh per metro quadro all’anno, un fabbisogno energetico che si riferisce alla quantità di energia necessaria per la climatizzazione estiva e invernale, la ventilazione e la fornitura di acqua calda sanitaria.

Ad esempio, un’abitazione di 100 metri quadri in classe energetica C ha un fabbisogno energetico di circa 3.100-5.000 kWh l’anno per il riscaldamento, il raffrescamento, la ventilazione e la produzione di acqua calda sanitaria. Per fare un confronto, un immobile di classe A della stessa metratura garantisce un analogo benessere termico a fronte di un consumo inferiore a 1.500 kWh l’anno.

Cosa significa classe C degli elettrodomestici

La classe energetica degli elettrodomestici non va confusa con quella degli immobili, nonostante alcune similitudini. Sebbene entrambi i sistemi di riferiscano all’efficienza energetica, nel primo caso si tratta di uno standard che aiuta i consumatori a scegliere elettrodomestici a basso consumo per ridurre l’energia elettrica utilizzata in casa.

Per gli elettrodomestici la suddivisione va dalla classe A (la migliore) alla classe G (la peggiore). Gli apparecchi di classe C, dunque, sono dispositivi con una buona efficienza energetica, superiore alla media, ma non in grado di garantire lo stesso risparmio energetico offerto dagli elettrodomestici di classe A, i meno energivori disponibili sul mercato.

Si tratta comunque di apparecchi che assicurano un discreto risparmio sui consumi rispetto agli elettrodomestici più obsoleti e meno efficienti. Che significa lavatrici di classe C? Indica che i dispositivi hanno un consumo fra 55 e 62 kWh per 100 cicli di utilizzo (modello da 8 Kg di carico), mentre le lavatrici di classe G superiore a 92 kWh/100 cicli e quelle di classe A inferiore a 47 kWh/100 cicli. 

Come migliorare la classe energetica C di un’abitazione

Per migliorare la classe energetica C di un immobile, ad esempio con l’obiettivo di portarlo in classe B o A, è necessario rivolgersi a un tecnico abilitato per far eseguire una diagnosi energetica. L’analisi del profilo energetico dell’edificio è indispensabile, in quanto permette di valutare quali sono gli interventi di efficienza energetica che offrono il maggior rapporto costi/benefici.

Tra quelli più comuni ci sono:

  • il cappotto termico per aumentare l’isolamento termico dell’abitazione e ridurre le dispersioni termiche;
  • l’installazione di impianti di riscaldamento e raffrescamento ad alta efficienza, ad esempio una pompa di calore;
  • l’utilizzo di impianti alimentati con fonti rinnovabili, come il solare termico per l’acqua calda sanitaria o un impianto fotovoltaico per produrre energia elettrica in modo sostenibile.

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