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Cosa sono le case passive e come funzionano

21/03/2023

Cosa sono le case passive e come funzionano  

Il settore edilizio è tra i principali responsabili delle emissioni di gas serra, per questo motivo l’Unione Europea punta a ridurre notevolmente l’impatto ambientale degli edifici. Nel dettaglio, oggi viene promossa la costruzione di abitazioni con un consumo di energia ridotto, anche conosciute come case passive.

Si tratta di edifici realizzati secondo i principi dell’edilizia ecosostenibile, con l’obiettivo di ridurre il fabbisogno energetico senza compromettere il comfort indoor. Per riuscirci si utilizza un mix di tecniche e tecnologie orientate alla sostenibilità, dagli impianti alimentati a energie rinnovabili allo sfruttamento della ventilazione naturale per la climatizzazione interna.

Cosa si intende con casa passiva

Con il termine casa passiva ci si riferisce alle passivhaus, uno standard edilizio che punta a realizzare edifici a basso consumo energetico con un elevato benessere abitativo. La dicitura architettura passiva è utilizzata fin dagli anni ’70, mentre nel 1988 venne messo a punto il primo protocollo di passivhaus da parte di Bo Adamson e Wolfgang Feist.

Dai primi esperimenti in Germania il concetto di casa passiva iniziò a diffondersi in tutta Europa e nel resto del mondo, arrivando a contare centinaia di passivhaus soltanto nel nostro Paese. Oggi rappresenta un vero protocollo per le case passive, in grado di certificare le abitazioni costruite secondo standard specifici di efficienza e risparmio energetico.

Come funzionano le case passive

Una casa passiva è un’abitazione progettata affinché abbia un consumo energetico ridottissimo e offra un comfort elevato. Le passivhaus sono anche edifici nZEB (Nearly Zero Energy Building), ma non è sempre vero il contrario. Ciò perché le case passive prestano attenzione al comfort ambientale e alle prestazioni energetiche, mentre negli edifici nZEB soprattutto al bilancio energetico finale.

Le case passive sono quasi autosufficienti energeticamente, infatti oltre a ridurre in modo drastico il consumo di energia, il resto del fabbisogno energetico è coperto dalle energie rinnovabili. La caratteristica principale di una passivhaus è la sua tecnica costruttiva, accuratamente studiata per ridurre gli sprechi termici e ottenere il massimo isolamento termico dell’abitazione.

Questi edifici sono progettati per minimizzare i ponti termici, sono dotati di soluzioni architettoniche che consentono di evitare le dispersioni di calore e hanno involucri ad alta tenuta d’aria. Inoltre, dispongono di impianti come i sistemi di ventilazione meccanica controllata che assicurano un’ottima qualità dell’aria indoor, ma possono essere dotati anche di impianti fotovoltaici e sistemi solari termici.

Le case passive sono anche studiate per sfruttare appieno la posizione dell’edificio e l’ombreggiatura, per massimizzare l’esposizione ai raggi solari nelle zone con un clima particolarmente freddo e ottimizzare gli ombreggiamenti nelle aree con un clima più caldo. Ciò consente di ridurre il fabbisogno energetico del riscaldamento e del raffrescamento, tra le principali cause delle emissioni di CO2 prodotte dagli edifici.

La classe energetica di una casa passiva

Secondo lo standard passivhaus, una casa passiva certificata ha un carico termico di 10 W/m2 e un fabbisogno di energia elettrica di 14 kWh/mq anno. Inoltre, non dispone dei sistemi tradizionali di climatizzazione, ma sfrutta il calore naturale dell’ambiente concentrandosi sulle tecniche edilizie e la riduzione degli sprechi termici.

Poiché le case passive sono realizzate prestando attenzione sia alle prestazione energetiche che al comfort interno, non sono inquadrabili in una classe energetica specifica. Si tratta infatti di un concetto più ampio, un approccio costruttivo che tiene conto del benessere abitativo, del risparmio economico sui consumi energetici e dell’impatto ambientale dell’abitazione.

Allo stesso modo, spesso le case passive sono anche immobili di classe A, in quanto gli elementi stessi che caratterizzano le passivhaus consentono di ottenere ottimi risultati in termini di efficienza energetica. Non è detto però il contrario, infatti una casa di classe energetica A non necessariamente sarà anche una passivhaus, in quanto andranno valutati anche il comfort indoor e le modalità costruttive.

I vantaggi delle case passive

Al giorno d’oggi è possibile sia costruire nuovi edifici che ristrutturare vecchie abitazioni secondo i principi della casa passiva. L’obiettivo è trovare il perfetto equilibrio tra il comfort abitativo, le prestazioni energetiche e i costi dell’opera, affinché l’investimento sia economicamente sostenibile senza compromettere il benessere indoor e le performance energetiche.

Ad ogni modo, le case passive garantiscono diversi vantaggi:

  • elevata qualità dell’aria interna, grazie a sistemi di ventilazione meccanica controllata con recupero del calore fino al 90%, in grado di assicurare un continuo ricambio d’aria e il mantenimento di condizioni ottimali di umidità;
  • utilizzo di materiali sostenibili con un lungo ciclo di vita, affinché l’energia usata per produrre e trasportare i materiali si recuperi durante la vita utile dell’edificio;
  • alto risparmio sui consumi di energia, grazie alla progettazione attenta alla riduzione degli sprechi di energia, ad esempio mediante l’installazione di un cappotto termico o di un involucro a bassa dispersione termica;
  • ridotte emissioni di gas serra, attraverso la diminuzione del fabbisogno energetico e l’utilizzo di impianti alimentati da energia prodotta da fonti rinnovabili, con la possibilità di integrare anche il solare termico o un impianto fotovoltaico;
  • possibilità di beneficiare di agevolazioni fiscali, come le detrazioni del bonus ristrutturazione e del superbonus, per diminuire il costo dell’opera e aumentare il vantaggio economico.

Nel complesso, le case passive sono edifici ecosostenibili, in cui vengono valorizzati il comfort abitativo e la sostenibilità ambientale. Si tratta di un approccio innovativo all’edilizia, che tiene conto non appena dell’impatto sull’ambiente, ma anche del benessere delle persone che abitano all’interno degli edifici, una visione più ampia e articolata del concetto di edilizia sostenibile.