Cosa si intende per agricoltura sostenibile
Per realizzare la transizione ecologica, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU per lo sviluppo sostenibile, è indispensabile ridurre l’impatto ambientale del settore agricolo e passare a un modello di agricoltura sostenibile. Si tratta di un nuovo approccio alla produzione e al consumo di alimenti, il cui obiettivo è soddisfare le esigenze alimentari delle persone senza danneggiare l’ambiente.
In un precedente approfondimento abbiamo già analizzato che cos’è l’agricoltura sostenibile e quali tipologie esistono, mostrando come sia possibile oggi fare agricoltura in modo socialmente e ambientalmente sostenibile. In questa guida, invece, analizzeremo alcuni esempi di agricoltura a basso impatto ambientale, per capire concretamente quali sono le prospettive e le potenzialità di questo modello.
Partendo dal significato di agricoltura sostenibile, ossia un sistema agricolo che garantisce la massima sostenibilità economica, sociale e ambientale, è possibile valutare alcuni esempi concreti nel nostro Paese. In particolare, l’Unione Europea sta puntando da tempo sull’agricoltura sostenibile e biologica, valorizzando queste soluzioni nelle politiche agricole comuni dell’UE.
D’altronde si tratta di una priorità, considerando che l’agricoltura è responsabile di circa un terzo delle emissioni di gas serra dell’UE, inoltre i modelli attuali stanno mettendo a rischio la biodiversità e la sicurezza idrica. Ecco alcuni esempi di agricoltura sostenibile in Italia, per comprendere meglio cosa si sta facendo nel nostro Paese per diminuire l’impatto ambientale, sociale ed economico del settore agricolo.
Un esempio di sostenibilità in agricoltura è quello dell’azienda italiana Riso Gallo, una realtà con oltre 160 anni di storia. Il marchio propone una serie di risi provenienti da metodi di agricoltura sostenibile, inoltre ha fondato una comunità di risicoltori che condividono gli stessi ideali con la sottoscrizione della Carta del Riso, un accordo con cui tutti gli aderenti si impegnano a una coltivazione del riso sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico.
Il patto prevede ad esempio l’applicazione del prestigioso standard internazionale FSA (Farm Sustainability Assessment), il divieto di utilizzo di sostanze nocive per l’ambiente e la salute come il glifosate e i fanghi di risaia, oltre all’esclusione degli OGM e all’impiego di sementi certificate italiane. L’azienda acquista anche solo energia elettrica prodotta al 100% da fonti rinnovabili, usando anche packaging riciclabili per i suoi prodotti.
Un altro esempio virtuoso di agricoltura sostenibile è quello della startup torinese Agricooltur, nata nel 2018 e specializzata nella coltivazione aeroponica. Questo metodo prevede la nebulizzazione delle radici con acqua e sostanze nutritive, per ridurre il consumo di suolo fertile e ottimizzare la produzione di alimenti di alta qualità, anche in ambienti non prettamente agricoli.
Questo sistema permette di diminuire il consumo idrico rispetto ai sistemi di agricoltura tradizionali e a quelli idroponici, inoltre, poiché le coltivazioni avvengono in ambienti controllati, è possibile evitare l’impiego di antiparassitari e insetticidi dannosi per gli ecosistemi naturali e gli esseri umani. Ciò è possibile grazie a serre altamente tecnologiche, in grado di ricreare l’ambiente perfetto per la crescita sana degli ortaggi.
Un perfetto esempio di economia circolare è quello di Orange Fiber, un’azienda italiana che ha sviluppato un tessuto ottenuto da scarti di lavorazione degli agrumi. Si tratta del primo brevetto al mondo di questo tipo, inoltre le fibre eco-friendly realizzate da Orange Fiber sono state utilizzate anche da Salvatore Ferragamo per creare un’apposita collezione di indumenti sostenibili.
Nel corso degli ultimi anni l’azienda ha ottenuto importanti riconoscimenti in Italia e all’estero, a dimostrazione del valore sociale, ambientale ed economico di questo processo innovativo. Il sistema messo a punto nel 2014 parte dall’uso di sottoprodotti agrumicoli, dai quali viene estratta la cellulosa per la creazione delle fibre, le quali vengono sottoposte all’operazione di filatura e infine alla tessitura.
Per ridurre l’impatto ambientale degli alimenti è fondamentale promuovere scelte di consumo sostenibili, supportando le aziende impegnate nella trasformazione del settore agricolo. Questo comparto essenziale per la salute e il benessere degli essere umani, infatti, dovrà necessariamente convertirsi a metodi agricoli innovativi ed ecologici in tempi rapidi, contribuendo alla transizione ecologica verso un modello di sviluppo sostenibile.
Oggi ognuno di noi può partecipare a questo processo modificando le proprie abitudini di consumo, valorizzando i prodotti alimentari con un impatto ambientale ridotto e quelli ottenuti con il riutilizzo sostenibile degli scarti delle lavorazioni agricole. Si tratta di un cambiamento indispensabile, per garantire a tutta la popolazione l’accesso a un cibo di qualità e in quantità adeguata, preservando allo stesso tempo le risorse naturali per le future generazioni e tutelando l’ambiente.