Cos'è e su cosa si basa l'agricoltura sostenibile
L’agricoltura sostenibile è un nuovo approccio di produzione e consumo dei prodotti alimentari, basato sul massimo rispetto dei lavoratori e delle risorse naturali. Si tratta di un approccio eco-friendly, con il quale valorizzare modelli più ecologici e processi socialmente responsabili.
Tra gli obiettivi della sostenibilità in agricoltura c’è il contrasto dei cambiamenti climatici, per tutelare il pianeta attraverso pratiche agricole green. Inoltre, lo scopo è quello di garantire la sicurezza alimentare della popolazione globale, puntando sull’equità sociale e l’accessibilità per tutti a prodotti di qualità.
Da oltre 10 mila anni l’uomo è in grado di lavorare la terra per coltivare prodotti essenziali per il suo sostentamento. A lungo queste pratiche sono state ecosostenibili, tuttavia la recente industrializzazione ha rivoluzionato il mondo agricolo, con il passaggio ai modelli di agricoltura intensiva ad alta produttività.
L’innovazione tecnologica ha consentito di aumentare il rendimento dei terreni, evitando l’utilizzo di tecniche di salvaguardia delle risorse come la rotazione delle colture. Allo stesso tempo, per incrementare la produzione e coltivare anche in suoli aridi è stato fatto largo impiego di fertilizzanti e pesticidi, con danni significativi per l’ambiente e la salute.
Oggi, la maggiore consapevolezza da parte di consumatori, aziende e governi sta spingendo il settore verso la conversione all’agricoltura sostenibile. Questo approccio si basa sulla soddisfazione del fabbisogno alimentare mondiale, attraverso soluzioni a basso impatto ambientale, capaci di preservare la salute umana e tutelare le risorse per le generazioni future.
I principi della sostenibilità agricola sono:
Ovviamente l’agricoltura sostenibile è un concetto generico, infatti spetta ai singoli paesi mettere a punto modelli specifici per rendere questa attività più resiliente, ecologica e socialmente equa. Le soluzioni disponibili sono tantissime, in base al livello tecnologico, alle peculiarità culturali e alle caratteristiche ambientali delle singole zone del pianeta.
Molti paesi stanno puntando soprattutto sull’innovazione tecnologica, per trasformare le vecchie pratiche non sostenibili in metodi di agricoltura smart. In questo caso il focus è aumentare la produzione agricola riducendo i consumi e gli sprechi, rendendo l’intero ciclo produttivo più efficiente e preciso, per ottenere di più usando meno risorse e generando un inquinamento inferiore.
L’agricoltura 4.0 è un’opzione molto apprezzata al giorno d’oggi, oggetto di importanti investimenti da parte degli stati per rendere i processi agricoli più sostenibili nel breve e lungo termine. Lo stesso vale per il rispetto dei diritti dei lavoratori, delle piccole imprese e delle comunità locali, ad esempio attraverso il pagamento di un giusto prezzo per i prodotti agricoli e l’accesso al credito da parte delle aziende.
Per ridurre l’impatto sull’ambiente si tendono a privilegiare pratiche biologiche e biodinamiche, per controllare i parassiti e garantire alti livelli di produttività minimizzando l’uso di sostanze chimiche nocive. In questo modo si può tutelare anche la salute della popolazione, evitando il consumo di prodotti tossici, favorendo invece le filiere corte e gli alimenti locali nel rispetto della stagionalità e della sovranità alimentare.
Oggi si stanno sperimentando diverse soluzioni di agricoltura sostenibile in tutto il mondo, puntando principalmente su:
L’Unione Europea prevede un’apposita PAC per l’agricoltura sostenibile, ovvero una politica agricola comune i cui obiettivi sono rendere questo settore socialmente, economicamente e ambientalmente sostenibile. Secondo la UE, la PAC ha consentito di ottenere importanti miglioramenti in campo agricolo, con una diminuzione delle emissioni di gas ad effetto serra e la riduzione dell’utilizzo di prodotti fitosanitari.
Un approccio è quello delle fattorie idroponiche verticali, una soluzione integrabile con le tecniche agricole convenzionali, per garantire la sicurezza alimentare globale e produrre anche in ambienti ostili. Un progetto importante è quello di Planet Farms a Milano, con la costruzione della vertical farm più grande d’Europa, per una produzione realizzata senza l’uso di fitosanitari e con un consumo d’acqua fino al 98% inferiore rispetto a quello delle coltivazioni tradizionali.
Un progetto finanziato anche dalla UE è Geofootprint, con il quale la startup del Politecnico di Losanna Quantis usa satelliti e metriche ambientali per il controllo dell’impatto dell’agricoltura sull’ecosistema. Lo scopo è aiutare le imprese ad adottare strategie agricole più sostenibili, per favorire le colture con un’impronta ecologica bassa.
Con le buone abitudini di consumo ognuno può contribuire alla creazione di modelli più ecosostenibili, promuovendo soluzioni green e socialmente responsabili. Con Pulsee le scelte per azzerare la carbon footprint sono sempre premiate, infatti le azioni che permettono di ridurre le emissioni di CO2 consentono di acquistare certificati verdi, per attestare i comportamenti virtuosi e finanziare progetti eco-friendly e sostenibili.