Quanto consuma una lampadina: una guida
L’illuminazione domestica comporta dei costi energetici notevoli, soprattutto quando non si utilizzano sorgenti luminose ad alta efficienza. Per questo motivo è importante sapere quanto consuma una lampadina, per conoscere le caratteristiche che deve possedere un punto luce che aiuta a risparmiare energia elettrica.
Grazie all’innovazione tecnologica, infatti, si possono trovare sul mercato lampadine a basso consumo energetico come i modelli a LED, una soluzione ideale per ridurre i costi in bolletta e l’impronta di carbonio. Ecco alcune informazioni utili sul consumo di una lampadina, in base ai differenti modelli e alle specifiche tecniche delle varie tipologie in commercio.
Le sorgenti luminose per illuminare i diversi ambienti della casa non sono tutte uguali, ma esistono diversi tipi di lampadine, ognuno dei quali presenta caratteristiche e consumi differenti. Le meno efficienti sono le lampadine a incandescenza, per poi passare alle meno energivore lampadine fluorescenti e alle più ecologiche lampadine a LED.
I miglioramenti non riguardano soltanto il consumo di energia elettrica, ma anche altri aspetti come un’impronta ecologica sempre più bassa, ad esempio per l’assenza di materiali nocivi per la salute e l’ambiente che consentono di smaltire le lampadine usate in modo più sicuro e sostenibile. Lo stesso vale per la durata complessiva delle lampadine, l’efficienza luminosa e la qualità della luce emessa.
Sono modelli di vecchia generazione oggi non più commercializzati, in quanto comportano un elevato dispendio energetico sprecando parte dell’energia elettrica che viene trasformata in calore. Basti pensare che una lampadina a LED può sostituire fino a 33 lampadine a incandescenza, quindi ad esempio è possibile sostituire una sorgente luminosa a incandescenza da 120W con una a LED da appena 20-24W.
A parità di intensità luminosa, le lampadine a incandescenza richiedono un consumo elettrico oltre 5 volte superiore rispetto alle lampadine a LED, motivo per il quale ne è stata vietata la vendita nell’Unione Europea. Considerando un prezzo indicativo dell’energia elettrica di 0,5 euro al kWh, con una lampadina a incandescenza da 120W si spendono circa 6 centesimi l’ora.
Le lampadine fluorescenti sono considerate sorgenti luminose a basso consumo, proposte in genere nella classica forma a tubo e ritenute un’alternativa più efficiente rispetto alle lampadine a incandescenza. I modelli fluorescenti vantano una lunga durata fino a circa 8-10 anni e non sono soggette allo sfarfallamento, tuttavia sono piuttosto fragili e costano di più in confronto alle lampadine a incandescenza.
In media, una lampadina a incandescenza da 120W può essere sostituita con una lampadina fluorescente da 30W, perciò questi modelli garantiscono un buon risparmio sui consumi elettrici in casa. Tenendo conto sempre di un costo dell’energia elettrica di 0,5 euro al kWh, con le sorgenti luminose fluorescenti si può ridurre la spesa energetica per l’illuminazione fino al 75%.
La tecnologia d’illuminazione a LED è la soluzione migliore per il risparmio energetico, infatti garantiscono fino all’80-90% in meno di consumi elettrici rispetto alle sorgenti luminose a incandescenza e fino al 60% in confronto a quelle fluorescenti. Questi modelli hanno anche un’ottima resa, durano almeno 15-20 anni, l’intensità della luce può essere regolabile e le lampadine a LED si possono integrare nella casa domotica.
Il consumo elettrico dipende ovviamente dalla potenza, ad ogni modo per la casa si utilizzano in genere luci a LED da 1 a 11 watt, ovvero con un consumo da 1 a 11 watt per ora. Considerando che una lampadina a incandescenza da 120W si può sostituire con una a LED da 20-24W, significa che a fronte di un costo di 6 centesimi con i modelli a incandescenza con i LED questa spesa si riduce fino ad appena 1 centesimo l’ora.
Calcolare il consumo di una lampadina da 100W è piuttosto semplice, in quanto basta valutare la potenza della sorgente luminosa e moltiplicare questo valore per il numero di ore che il punto luce rimane in funzione. Ad esempio, per sapere quanto consuma una lampadina da 100 watt in un’ora bisognerà considerare un consumo elettrico di 0,1 kWh, ovvero 100 wattora.
La differenza importante per il risparmio energetico è legata all’efficienza della sorgente luminosa. Con i LED è possibile sostituire una lampadina a incandescenza di 100W con un modello da appena 15-20W, perciò considerando un funzionamento di circa 8 ore al giorno e un costo dell’energia elettrica di 0,5 euro al kWh, le lampadine a LED consentono di risparmiare 32 centesimi al giorno, quasi 10 euro al mese e oltre 115 euro l’anno rispetto alle lampadine a incandescenza.
Naturalmente, è importante usufruire di una tariffa per l’energia elettrica che sia conveniente, valutando le offerte nel mercato libero dell’energia.
L’intensità elettrica di una lampadina si misura in ampere, un’unità di misura che si riferisce alla quantità di cariche che si muovono nel conduttore. Effettuare questo calcolo è abbastanza facile, basta dividere la potenza per il voltaggio e ottenere l’intensità di corrente. Ad esempio, una lampadina a LED da 10W con un voltaggio di 240V ha un assorbimento di 0,04 ampere.
Tenendo conto che le stesse prestazioni luminose si ottengono con una lampadina a incandescenza da almeno 50W, in questo caso l’assorbimento sarebbe di 0,20 ampere a parità di luminosità. Questo aspetto incide sul fattore di potenza, un parametro relazionato all’efficienza della sorgente luminosa. Con le lampadine a LED si hanno prestazioni superiori rispetto agli altri modelli in commercio, grazie a un prelievo di corrente dalla rete inferiore.