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Cos'è l'impronta ecologica e come si calcola

30/07/2021

Cos'è l'impronta ecologica e come si calcola

L’impronta ecologica è un indicatore di sostenibilità, un parametro importante per calcolare l’impatto ambientale di prodotti, servizi e aziende. Questo valore rappresenta un riferimento più completo rispetto all’impronta di carbonio, infatti al suo interno comprende anche la carbon footprint ma offre una panoramica più ampia.

Attraverso il calcolo dell’impronta ecologica è possibile valutare le proprie abitudini, verificando se si tratta di uno stile di vita sostenibile ed ecocompatibile. Inoltre, si può acquisire maggiore consapevolezza per compiere scelte eco-friendly e adottare comportamenti green, tutelando l’ambiente e contribuendo alla lotta per salvare il Pianeta.

Cos’è l’impronta ecologica: significato e definizione

La definizione di impronta ecologica è legata all’utilizzo di risorse naturali necessarie per sostenere i consumi dell’uomo, tenendo conto di quanta superficie serve per rigenerare le risorse utilizzate e assorbire i rifiuti e le emissioni prodotte. Si tratta di un indicatore complesso da misurare, con il quale si calcola l’intera impronta ambientale di:

  • prodotti;
  • servizi;
  • organizzazioni;
  • paesi;
  • abitudini di consumo.

Il punto di riferimento nel campo dell’impronta ecologica è il Global Footprint Network, un’organizzazione internazionale non profit fondata nel 2003 e composta da scienziati e ricercatori di tutto il mondo. L’associazione si occupa di varie attività, tra cui il calcolo annuale dell’Earth Overshoot Day, ovvero il Giorno del Sovrasfruttamento della Terra.

Quest’anno il 29 luglio 2021 è il giorno in cui l’umanità ha già consumato tutte le risorse che il Pianeta è in grado di rigenerare, cominciando a sfruttare risorse non rinnovabili. Negli ultimi 50 anni questa giornata è arrivata sempre prima, mostrando come la crescita demografica e un modello di sviluppo non sostenibile stiano mettendo in crisi la capacità della Terra di supportare la vita umana.

Impronta ecologica: calcolo e misurazione

Per calcolare l’impronta ecologica si utilizzano complessi modelli matematici, infatti è necessario tenere conto di numerosi fattori e diverse variabili difficili da misurare. Nel dettaglio, per l’ecological footprint si considerano alcune categorie di consumo:

  • prodotti;
  • servizi;
  • trasporti;
  • abitazioni;
  • beni di consumo.

Dopodiché, si analizzano le risorse naturali che servono per la produzione di questi beni e servizi, considerando:

  • il territorio necessario per generare l’energia con la quale realizzare i diversi prodotti e servizi;
  • i terreni, i pascoli e i mari che servono per la produzione di alimenti;
  • la superficie edificata occupata dalle abitazioni;
  • le foreste sfruttate per ottenere i materiali per la fabbricazione dei beni di consumo;
  • la superficie naturale necessarie per smaltire i rifiuti e assorbire le emissioni generate.

All’interno del sito footprintnetwork.org è disponibile un sistema per il calcolo online dell’impronta ecologica, un servizio gratuito e semplice da utilizzare per misurare la propria impronta ambientale. Basta fornire alcune informazioni in merito alle proprie abitudini alimentari, il tipo di abitazione di residenza, l’efficienza energetica, la produzione di rifiuti e le opzioni di mobilità utilizzate.

Al termine della simulazione il sistema mostra l’impronta ecologica, indicando il proprio personale giorno del sovrasfruttamento della Terra e di quanti pianeti l’umanità avrebbe bisogno se tutti adottassero il nostro stile di vita. L’impronta ambientale viene misurata in ettari globali (gha), mentre la carbon footprint si calcola in emissioni di CO2 equivalenti (CO2eq).

A cosa serve l’impronta ecologica

La misurazione dell’impronta ecologica è indispensabile per capire l’impatto ambientale delle nostre abitudini, per comprendere se il nostro modello socioeconomico è o non è sostenibile. Secondo il Global Footprint Network l’ecological footprint globale è di 1,7 pianeti, quindi al ritmo attuale già viviamo al di sopra delle capacità della Terra di rigenerare le risorse naturali che utilizziamo.

Ovviamente la situazione non è omogenea, infatti se l’adozione mondiale dello stile di vita degli Stati Uniti richiederebbe 5 pianeti, quello dell’Italia circa 2,6 e il lifestyle dell’India 0,6 pianeti. Conoscere l’impronta ecologica permette di pianificare programmi di sviluppo sostenibile più accurati ed efficaci, coordinando gli sforzi mondiali per la costruzione di un sistema socioeconomico più ecocompatibile.

Come ridurre l’impronta ecologica

Per diminuire l’impronta ecologica è possibile realizzare una serie di cambiamenti nel proprio stile di vita, adottando un approccio più green e sostenibile. In questo modo si possono ridurre le risorse necessarie per supportare le nostre abitudini, garantendo anche alle future generazioni l’accesso alle risorse.

In particolare, per minimizzare l’ecological footprint è necessario:

  • ridurre il consumo di prodotti di origine animale;
  • acquistare prodotti freschi e coltivati localmente;
  • costruire e ristrutturare gli edifici con i materiali sostenibili;
  • aumentare l’efficienza energetica della casa;
  • incrementare l’uso delle fonti rinnovabili;
  • diminuire la quantità di rifiuti generati;
  • fare la raccolta differenziata;
  • scegliere soluzioni di mobilità green;
  • favorire il turismo sostenibile.

Per avere un’impronta ecologica bassa bisogna evitare gli sprechi, promuovere l’economia circolare e il riuso, optare per soluzioni green di mobilità e realizzare interventi di efficientamento energetico secondo i principi della bioedilizia e della bioarchitettura. Inoltre, i governi devono investire nell’agricoltura sostenibile, nella green economy e favorire la diffusione delle energie verdi.

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