Cos'è l'inquinamento atmosferico e come ridurlo
Una delle principali problematiche ambientali è l’inquinamento atmosferico, ovvero quelle alterazioni che causano un peggioramento della qualità dell’aria che respiriamo. Questa condizione comporta pesanti conseguenze sull’ambiente e la salute, provocando seri rischi per gli esseri umani e il pianeta.
Non a caso la riduzione dell’inquinamento atmosferico è una priorità a livello locale e globale, in quanto richiede interventi specifici nelle zone più compromesse e azioni internazionali coordinate. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta, qual è la situazione attuale e quali sono le soluzioni possibili per diminuire l’inquinamento atmosferico.
L’inquinamento atmosferico è legato alla modifica della composizione naturale dell’aria, un processo che altera le condizioni ottimali per lo sviluppo della vita sulla Terra. Questo processo può verificarsi per motivi naturali, ad esempio in seguito a delle eruzioni vulcaniche diffuse e intense, oppure a causa delle conseguenze delle attività antropiche.
Oggi l’inquinamento dell’aria è provocato soprattutto dall’uomo e dall’industrializzazione avvenuta negli ultimi 150 anni, per l’utilizzo dei combustibili fossili come fonte energetica principale. La combustione di gas, carbone e derivati del petrolio, infatti, provoca emissioni di gas serra che modificano il clima e causano l’inquinamento dell’atmosfera.
Secondo l’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA), tra i principali inquinanti dell’aria ci sono:
In particolare, le sostanze più pericolose per la salute sono le polveri sottili, ovvero i PM10 e PM2.5. Queste sostanze hanno un diametro di pochi millesimi di millimetro, dimensioni talmente piccole che consentono alle polveri sottili di penetrare in profondità nel sistema respiratorio e provocare seri danni alla salute, tra cui tumori e altre patologie potenzialmente fatali.
Oltre a questi inquinanti l’aria è contaminata da altre sostanze, secondo l’Arpa quelle più nocive e pericolose sono:
Se l’inquinamento atmosferico preoccupa soprattutto per le conseguenze sulla salute, con l’EEA che stima circa 300 mila morti premature l’anno causate da tale condizione, anche l’ambiente risente dell’aumento degli inquinanti nell’atmosfera. Innanzitutto, i depositi di acidi di zolfo e azoto favoriscono l’acidificazione di mari e oceani, distruggendo la flora e la fauna marine.
Inoltre, alti livelli di sostanze inquinanti compromettono anche la vegetazione, mettendo in serio rischio le specie vegetali specialmente a causa dell’elevata concentrazione di ozono. Anche gli animali sono penalizzati dall’inquinamento atmosferico, dalle specie più vulnerabili come le api a quelle che risentono delle alterazioni degli ecosistemi naturali.
In base ai dati europei dell’EEA sul monitoraggio della qualità dell’aria in Europa, contenuti all’interno del report Air Quality in Europe 2021, nonostante un leggero miglioramento dell’inquinamento atmosferico negli ultimi anni, la situazione è ancora preoccupante. Gli inquinanti nell’aria, infatti, rappresentano la principale causa di patologie respiratorie e cardiovascolari.
L’Agenzia Europea dell’Ambiente ha rilevato come tutti i paesi UE superino le soglie massime raccomandate dall’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Salute. Per il PM2.5 l’OMS prevede un limite di sicurezza di 5 μg/m3, mentre per il PM10 di 15 μg/m3, valori ampiamente oltrepassati dagli Stati dell’Unione Europea, Italia compresa, nonostante nell’UE le soglie utilizzate come riferimento siano più alte.
Secondo il rapporto dell’EEA, l’inquinamento dell’atmosfera è diminuito del 33% dal 2005 al 2019, tuttavia gli obiettivi UE prevedono una riduzione del 55% entro il 2030. Inoltre, i livelli attuali sono ancora allarmanti, in quanto espongono la quasi totalità della popolazione europea a concentrazioni di inquinanti superiori alle soglie consigliate dall’OMS.
Tra le principali cause dell’inquinamento atmosferico troviamo: l’utilizzo dei combustibili fossili, le emissioni generate dal riscaldamento degli edifici, la produzione di energia, le attività industriali ed i trasporti. Tuttavia, i principali responsabili degli inquinanti dell’aria sono gli allevamenti e l’agricoltura, settori che emettono grandi quantità di ammoniaca, uno dei più importanti costituenti delle polveri sottili.
Per ridurre l’inquinamento atmosferico bisogna accelerare la transizione energetica, passando dall’utilizzo delle fonti fossili all’impiego delle energie rinnovabili. Tecnologie come l’eolico, il solare e l’idroelettrico possono aiutare a migliorare la qualità dell’aria, specialmente nelle città, diminuendo il livello di smog ed evitando l’emissione di sostanze pericolose per l’ambiente e la salute.
Per questo motivo è importante preferire soluzioni green, ad esempio installando un impianto fotovoltaico in casa, oppure attivando una fornitura elettrica da energie verdi. Inoltre, è fondamentale passare alla mobilità sostenibile, acquistando un veicolo elettrico o ibrido, oppure usando di più il trasporto pubblico e i servizi di car e bike sharing.
Allo stesso modo è essenziale ridurre il consumo di carne e supportare l’agricoltura sostenibile, preferendo una dieta più ricca di alimenti di origine vegetale e a base di prodotti freschi, di stagione e locali, possibilmente a Km 0. Da non sottovalutare sono anche gli interventi per il risparmio energetico, l’utilizzo di elettrodomestici a basso consumo e di impianti ad alta efficienza per il riscaldamento e il raffrescamento.