Quali sono gli elettrodomestici che consumano in standby
Alcuni elettrodomestici che consumano anche da spenti fanno aumentare i costi in bolletta e l’impatto ambientale, per questo motivo è importante prestare attenzione allo standby degli apparecchi in casa. Anche un consumo elettrico ridotto, infatti, può rappresentare uno spreco considerevole di energia e un costo economico significativo alla fine dell’anno.
Per risparmiare sulla bolletta della luce, riducendo al contempo le emissioni nocive per l’ambiente, bisogna quindi essere consapevoli dei consumi di alcuni dispositivi quando sembrano spenti. Vediamo quali sono gli elettrodomestici che consumano di più in standby, con alcuni suggerimenti utili per evitare questi sprechi.
Il consumo degli elettrodomestici in standby non si annulla del tutto, ma si riduce sensibilmente rispetto a quando sono accesi. Ad esempio, quando si spegne il televisore con il telecomando si disattivano alcune funzioni come lo schermo, tuttavia altri sistemi rimangono attivi e continuano ad assorbire corrente elettrica.
Lo stesso vale per altri elettrodomestici come la macchina del caffè e il forno a microonde, compresi i dispositivi elettronici come il computer e la stampante. Ovviamente non tutti gli apparecchi consumano la stessa energia in standby, infatti alcuni risultano particolarmente energivori e bisogna dunque prestare molta attenzione.
Ecco quali sono gli elettrodomestici che consumano di più da spenti:
Anche elettrodomestici come la lavatrice, la lavastoviglie e l’asciugatrice consumano energia elettrica in standby, perciò bisogna sempre ricordarsi di spegnerli e chiudere lo sportello per evitare sprechi. Complessivamente, si stima che in Europa lo standby causi un dispendio energetico di 305 kWh l’anno per ogni abitazione, pari all’11% del fabbisogno di elettricità, producendo l’1% delle emissioni di gas ad effetto serra a livello mondiale.
La Commissione europea ha reso più severe le norme che limitano il consumo elettrico della modalità a risparmio energetico degli apparecchi elettrici, con l’obiettivo di risparmiare 4 TWh di energia elettrica e 1,36 milioni di tonnellate di CO2 entro il 2030. Inoltre, questa misura dovrebbe garantire anche un vantaggio economico ai cittadini europei, riducendo i costi in bolletta di 530 milioni di euro l’anno entro il 2030.
Si tratta di un aggiornamento delle misure già presenti nella Direttiva Ecodesign del 2008 e fissate l’ultima volta nel 2013. In particolare, le nuove norme prevedono una potenza assorbita massima dello standby di 0,3 watt, limite che arriva a 0,5 watt per gli apparecchi con funzione di riattivazione e a 0,8 watt per quelli che forniscono indicazioni sullo stato del dispositivo.
Per le apparecchiature di rete invece è stato fissato un tetto massimo al consumo dello standby di 2 watt, mentre i dispositivi HINA come router e modem potranno consumare in standby fino a 7 watt. Dal 2023 le aziende avranno due anni per adeguarsi al nuovo regolamento europeo, per ridurre la potenza assorbita dai propri prodotti e farli rientrare nei nuovi limiti di legge.
In attesa di poter acquistare prodotti meno energivori quando sono spenti, esistono alcuni accorgimenti che si possono adottare per ridurre il consumo dello standby degli apparecchi elettrici e utilizzare meno energia elettrica in casa:
Eliminando lo sprechi energetico dovuto allo standby degli elettrodomestici è possibile risparmiare fino al 10% dei consumi elettrici, ottenendo quindi un beneficio economico significativo anche sui costi della bolletta della luce. Naturalmente bisogna anche scegliere una tariffa luce conveniente, valutando una fornitura di energia elettrica con un prezzo competitivo tra le proposte disponibili nel mercato libero.