Quali sono i consumi medi di un PC fisso
Nonostante la diffusione dei dispositivi portatili, come smartphone, tablet e notebook, i computer fissi rimangono apparecchi indispensabili in molte circostanze, dal lavoro al gaming. Tuttavia, in pochi sanno quanto consuma un PC fisso e qual è il suo impatto sulla bolletta dell’energia elettrica, un aspetto spesso trascurato dalla maggioranza delle persone.
Ovviamente un PC desktop consuma meno rispetto agli elettrodomestici energivori, come il forno a microonde o la lavatrice, ad ogni modo comporta un certo dispendio energetico che è bene conoscere per una maggiore consapevolezza. Ecco qual è il consumo elettrico di un computer fisso, quanto influisce sui costi in bolletta e come risparmiare.
Il consumo di un computer desktop può andare da 65 a 250 watt all’ora, tuttavia bisogna considerare il dispendio energetico dei vari componenti. Ad esempio, il solo monitor del PC fisso ha un consumo da 15 a 75 watt all’ora se LCD, altrimenti con uno schermo dotato di tecnologia a LED è possibile ridurre il fabbisogno energetico.
Tra le componenti più energivore c’è la scheda video, infatti il consumo della GPU di un PC fisso è di circa 100 watt all’ora in funzione e 30 watt all’ora a riposo. Le schede video dei PC gaming, invece, possono raggiungere un consumo di energia elettrica fino a 600 watt all’ora, a causa delle elevate prestazioni richieste dalle GPU più avanzate per i videogiochi elaborati.
Ad esempio, ipotizzando una persona che lavora da casa per 8 ore al giorno e 5 giorni alla settimana, considerando un valore medio di 300 watt all’ora tra l’alimentatore, il monitore e gli speaker esterni si ottiene un consumo giornaliero di 2.400 watt all’ora, ovvero 2,4 kWh. In un mese il consumo arriva a 52,8 kWh, mentre in un anno a 633,6 kWh.
Considerando la tariffa di ARERA per il mercato tutelato relativa al primo trimestre 2023, pari a 0,53 euro al kWh per l’energia elettrica incluse le imposte, si ottiene un costo di 1,272 euro al giorno per l’utilizzo di 8 ore di un PC fisso che consuma 300 watt all’ora, con una spesa mensile di quasi 28 euro e un ammontare alla fine dell’anno di circa 335 euro.
Per capire meglio il consumo del PC fisso è possibile confrontarlo con quello di un notebook. Il dispendio energetico del PC portatile è di gran lunga più basso rispetto a quello del computer desktop, infatti in media si aggira intorno a 20-50 watt all’ora, arrivando fino a un massimo di 130 watt all’ora nei modelli più performanti e dunque anche più energivori.
Si tratta senza dubbio di un risparmio significativo, tuttavia non sempre è possibile usare un PC portatile al posto di un computer fisso. Ad ogni modo, laddove possibile conviene utilizzare notebook e laptop in sostituzione del PC desktop, a meno che non sia indispensabile per motivi di lavoro o per prestazioni legate ai videogiochi che si vogliono usare.
Come abbiamo visto, il consumo di un computer fisso non è da sottovalutare, in quanto anche un taglio del 10% dei consumi garantisce un buon risparmio economico. Innanzitutto, bisogna sempre valutare anche la potenza assorbita dal PC e dagli altri componenti prima di acquistarli, preferendo i modelli che a parità di prestazioni offrono un consumo elettrico più basso.
In secondo luogo, è importante impostare correttamente il PC fisso, ottimizzando la configurazione del computer affinché i consumi siano ridotti e si possano evitare inutili sprechi di energia. Un aiuto prezioso sono le prese con interruttore, con le quali spegnere il computer quando non si usa ed eliminare il dispendio energetico legato allo standby del PC.
Si tratta in genere di 3 watt all’ora, un consumo che moltiplicato per tutte le ore che non si utilizza il PC può portare a uno spreco di circa 15-20 kWh l’anno di energia elettrica, ossia un costo extra di circa 8-10 euro l’anno. Inoltre, è preferibile usare monitor LED al posto di quelli LCD, adoperare solo le periferiche realmente necessarie, ridurre la luminosità dello schermo e disattivare lo screensaver.
Per spendere meno invece è importante scegliere una fornitura di energia elettrica conveniente, valutando bene le offerte disponibili nel mercato libero. In particolare, bisogna analizzare il prezzo della componente energia, l’unico aspetto su cui i fornitori possono competere tra loro e che permette loro di proporre tariffe più vantaggiose rispetto ad altri operatori e ai prezzi dei servizi di tutela.