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Come funziona l'impianto elettrico della casa

12/05/2023

Come funziona l'impianto elettrico della casa

L’impianto elettrico della casa è essenziale per usufruire di un comfort domestico ottimale e di un adeguato livello di sicurezza. Si tratta di un sistema piuttosto complesso e potenzialmente pericoloso, che richiede l’intervento di un professionista qualificato e deve rispettare determinati requisiti previsti dalle normative di legge di riferimento.

Tuttavia, è importante conoscere come funziona l’impianto elettrico dell’abitazione, per essere consapevoli degli aspetti indispensabili che consentono di avere una casa sicura e funzionale. Ecco tutto quello che bisogna sapere a riguardo, dagli elementi che non possono mancare alla manutenzione necessaria per il corretto funzionamento del sistema elettrico domestico.

Le caratteristiche dell’impianto elettrico di un’abitazione

Qualunque ambiente domestico è dotato di un impianto elettrico. Attraverso questo sistema è possibile utilizzare l’energia elettrica della propria fornitura di elettricità, generata presso gli impianti di produzione e distribuita da una serie di aziende che operano a livello nazionale e locale. L’energia elettrica arriva fino al contatore della luce, dopodiché entra nell’abitazione per alimentare tutti i dispositivi elettrici ed elettronici.

Per far sì che ciò avvenga in modo sicuro ed efficiente l’impianto elettrico è composto da vari elementi, tra cui quelli principali sono:

  • quadro elettrico;
  • interruttore differenziale;
  • interruttore magnetotermico;
  • interruttori semplici;
  • prese elettriche;
  • cavi elettrici;
  • messa a terra.

Il quadro elettrico è la parte più importante dell’impianto, in cui sono inseriti i dispositivi di sicurezza e avviene il collegamento tra la linea elettrica esterna e i diversi circuiti elettrici della casa. Un componente essenziale è l’interruttore differenziale o salvavita, un elemento che serve per scaricare a terra la corrente elettrica in presenza di anomalie tutelando le persone dal pericolo di folgorazione.

Un altro dispositivo indispensabile è l’interruttore magnetotermico, un meccanismo che interrompe il flusso di elettricità in caso di cortocircuito interno alla casa. L’impianto elettrico è dotato inoltre di una serie di interruttori semplici, utilizzati per comandare i diversi punti luce presenti nell’abitazione, oltre alle prese elettriche che permettono di usare l’elettricità della rete per alimentare gli elettrodomestici e i dispositivi elettronici.

Ovviamente l’impianto è costituito anche dai cavi elettrici, dei fili metallici protetti da una guaina isolante che consentono il passaggio della corrente elettrica da un punto all’altro del sistema. Infine non può mancare la messa a terra dell’impianto elettrico della casa, un sistema di sicurezza che protegge il sistema e le persone attraverso la dispersione nel terreno delle cariche elettriche in caso di guasti e anomalie.

I requisiti di un impianto elettrico della casa a norma

Affinché un impianto elettrico sia a norma di legge è necessario rispettare determinati requisiti. Ecco quali sono quelli principali e le norme di riferimento da considerare:

  • l’installazione dell’impianto elettrico deve essere effettuata da un professionista o un’impresa autorizzati e iscritti alla Camera di Commercio;
  • il personale abilitato deve inoltre rilasciare la Dichiarazione di Conformità dell’impianto dopo l’installazione o delle modifiche;
  • l’impianto elettrico deve essere conforme alla norma CEI 64-8, compresa la variante V3 entrata in vigore nel 2011, e a quanto previsto dal DM n. 37/2008;
  • il numero di circuiti deve essere adeguato alle dimensioni dell’abitazione e al livello dell’impianto installato;
  • il sistema deve essere dotato di almeno due interruttori differenziali;
  • è necessario utilizzare esclusivamente cavi elettrici a norma, scelti dall’installatore in base alle caratteristiche tecniche di ciascuna applicazione;
  • gli involucri per i cavi e le apparecchiature elettriche devono possedere uno specifico livello di protezione IP, secondo quanto previsto dalla norma CEI EN 60529/1997;
  • le prese elettriche devono essere distribuite in modo conforme, ad esempio posizionandole ad almeno 110 cm dal pavimento nel bagno e nella cucina.

La manutenzione di un impianto elettrico domestico

Gli impianti elettrici domestici moderni devono supportare una potenza contrattuale di almeno 3 kW nelle abitazioni fino a 75 metri quadrati, oppure di 6 kW per gli immobili con una superficie superiore. Naturalmente, è possibile richiedere un aumento della potenza impegnata qualora il fabbisogno energetico superi questo valore, basta rivolgersi al proprio fornitore di luce e gas per inoltrare la domanda al distributore di zona.

Dopo l’installazione l’impianto elettrico andrebbe controllato almeno ogni 5 anni, affidandosi a un tecnico abilitato per far ispezionare il sistema e valutare lo stato di salute di tutti i componenti, soprattutto dell’interruttore differenziale. Se invece l’impianto ha più di 15 anni o non è a norma, in questi casi conviene rifare l’impianto elettrico e rivolgersi a un professionista autorizzato per realizzare un nuovo sistema elettrico sicuro e conforme.

In queste circostanze è possibile scegliere fra tre livelli di impianto elettrico:

  • livello 1 per un sistema dotato dei requisiti minimi per la sicurezza e la protezione;
  • livello 2 per installare anche servizi aggiuntivi che migliorano la sicurezza e l’efficienza dell’abitazione;
  • livello 3 per predisporre un impianto elettrico alle funzionalità di domotica residenziale.

L’impianto elettrico domestico deve garantire la massima sicurezza, un utilizzo efficiente dell’energia elettrica in casa e un adeguato comfort abitativo. Per questo motivo è importante accertarsi che il sistema sia a norma, aggiornandolo periodicamente alle nuove normative e rivolgendosi sempre a un tecnico abilitato per qualsiasi modifica o intervento.