Cosa sono e come funzionano le caldaie a camera aperta
Nelle abitazioni e nei condomini più vecchi non è raro trovare ancora una caldaia a camera aperta, un impianto che anche se perfettamente funzionante è considerato ormai obsoleto. Oggi, infatti, sono disponibili tecnologie più efficienti per il riscaldamento domestico, in grado di ridurre i consumi energetici e offrire di un comfort termico più sostenibile.
Se nel tuo immobile è presente questa tipologia di impianto dovresti valutare la sostituzione della caldaia, approfittando anche delle agevolazioni fiscali per risparmiare sull’acquisto e l’installazione. Ecco tutto quello che c’è da sapere sulle caldaie a camera stagna, dal funzionamento alle migliori soluzioni per risparmiare in bolletta e ridurre l’impatto ambientale.
Una caldaia a camera aperta, anche detta di Tipo B, è un generatore di calore per la climatizzazione invernale della casa che utilizza il tiraggio naturale dell’aria. In particolare, attraverso delle aperture che consentono il passaggio dell’aria dall’esterno verso la camera di combustione, questi dispositivi prelevano l’aria necessaria per la combustione dall’ambiente in cui sono installati.
Per evitare che i fumi della combustione tornino indietro nell’ambiente, causando rischi seri per la salute a causa del monossido di carbonio, queste caldaie devono essere collegate a un sistema di scarico dei fumi adeguato. Inoltre, per motivi di sicurezza le caldaie a camera stagna vengono montate all’esterno dell’abitazione, ad esempio sul balcone o in un locale tecnico dedicato e ben ventilato.
Tra le varie tipologie di caldaie è possibile distinguere quelle a camera aperta e a camera stagna, anche detta di Tipo C. Entrambe utilizzano una miscela di gas e ossigeno per generare una fiamma, che a sua volta produce calore riscaldando l’acqua del circuito che viene inviata ai termosifoni o all’impianto di riscaldamento installato nel pavimento.
Tuttavia, nelle caldaie a camera stagna l’aria è prelevata direttamente dall’esterno e non passa nell’ambiente in cui è installato l’apparecchio. In questo caso si parla di tiraggio forzato, in quanto il prelievo dell’aria avviene in modo forzato tramite un ventilatore a controllo elettronico, inserito all’interno della caldaia nella camera di combustione.
A differenza dei modelli a camera aperta, le caldaie a camera stagna possono essere installate anche all’interno dell’abitazione, poiché non prendono l’aria dall’ambiente in cui sono montate ma dall’esterno. Questi impianti dispongono anche di un doppio tubo: uno serve per il prelievo dell’aria necessaria per la combustione, l’altro invece per evacuare all’esterno i fumi di scarico.
Con l’entrata in vigore della direttiva europea Ecodesign (2009/125/CE) per la progettazione ecocompatibile dei prodotti, dal 2018 è stata vietata la produzione e l’installazione di caldaie a camera aperta. L’obiettivo è favorire la diffusione di impianti di climatizzazione invernale più efficienti e sostenibili, per ridurre le emissioni di gas serra generate dal riscaldamento domestico.
I fornitori possono però continuare a vendere i modelli ancora presenti sul mercato fino all’esaurimento delle scorte, tuttavia questi apparecchi possono essere acquistati e installati solo in alcuni casi:
La soluzione migliore per chi possiede una vecchia caldaia a camera aperta è sostituirla con una caldaia a gas a condensazione. Si tratta di un impianto a camera stagna più efficiente e sicuro che consuma e inquina di meno, infatti è in grado di recuperare una parte del calore contenuto nei fumi di scarico e riutilizzarlo. In questo modo, ottimizza il rendimento e diminuisce le emissioni nocive e i consumi energetici.
Inoltre, per l’installazione di una caldaia a condensazione in sostituzione di una caldaia a camera stagna la detrazione fiscale minima è del 50%, qualora l’intervento venga effettuato in occasione di una ristrutturazione edilizia. Altrimenti, per i lavori di riqualificazione energetica coperti dall’Ecobonus la detrazione è del 50% o 65%, mentre quella massima è del 90% con il Superbonus.
Tuttavia, mentre per il Bonus ristrutturazioni non esistono vincoli sulla classe di efficienza energetica della nuova caldaia a condensazione, con l’Ecobonus 50% è necessario scegliere un apparecchio di classe A e con l’Ecobonus 65% bisogna installare anche un sistema di termoregolazione avanzato. Per la detrazione del 90% del Superbonus, invece, i lavori di efficientamento energetico devono garantire un aumento di almeno due classi energetiche dell’immobile.
Per ottimizzare il risparmio in bolletta è importante scegliere anche una tariffa conveniente per la fornitura di gas domestico, valutando le migliori offerte gas o luce e gas nel mercato libero. Con Pulsee Luce e Gas non solo puoi usufruire di un valore della componente energia competitivo, ma anche di una serie di servizi di valore da abbinare alle tue forniture per rendere più sostenibile il tuo stile vita.