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Impianto fotovoltaico: manutenzione ordinaria e straordinaria

02/07/2025

Come fare la manutenzione di un impianto fotovoltaico

Un impianto fotovoltaico è una delle soluzioni più efficaci per produrre energia pulita e risparmiare in bolletta. Ma per garantirne efficienza e durata nel tempo, è fondamentale programmare interventi di manutenzione regolare. La cura dell’impianto permette infatti di evitare cali di produzione, malfunzionamenti o guasti costosi.

In questa guida vedremo perché è importante la manutenzione di un impianto fotovoltaico, quali sono gli interventi ordinari e straordinari da effettuare, ogni quanto eseguirli e quali sono i costi e i vantaggi associati a una gestione attenta e programmata.

Perché è importante la manutenzione del fotovoltaico

Anche se gli impianti fotovoltaici sono generalmente considerati affidabili e a bassa manutenzione, non sono esenti da problemi. Sporco, polvere, foglie, detriti, pioggia e neve possono compromettere la resa dei pannelli. A lungo andare, anche componenti come inverter, cablaggi e sistemi di monitoraggio possono deteriorarsi.

Una manutenzione regolare consente di:

  • Mantenere l’efficienza dell’impianto al massimo delle sue potenzialità;
  • Prolungare la durata dei componenti (fino a 25-30 anni per i pannelli);
  • Prevenire guasti costosi o perdite di produzione invisibili;
  • Garantire la sicurezza elettrica e strutturale dell’impianto.

Inoltre, nel caso di impianti incentivati, la manutenzione può essere necessaria per non perdere il diritto agli incentivi previsti da GSE o altri programmi pubblici.

Manutenzione ordinaria: cosa controllare e ogni quanto

La manutenzione ordinaria di un impianto fotovoltaico prevede una serie di verifiche e interventi programmati, che possono essere eseguiti dal proprietario stesso o da tecnici specializzati.

Ecco cosa include la manutenzione ordinaria degli impianti fotovoltaici.

  • Pulizia dei pannelli: almeno 1-2 volte l’anno, preferibilmente in primavera e in autunno. Lo sporco può ridurre la produzione anche del 15-20%.
  • Controllo visivo dei pannelli: verificare la presenza di crepe, ingiallimenti, infiltrazioni o ombreggiamenti anomali.
  • Verifica dell’inverter: analizzare i led di stato e i dati di produzione, confrontandoli con i mesi precedenti.
  • Controllo dei cavi e dei collegamenti: individuare eventuali danneggiamenti, segni di usura, ossidazioni o disconnessioni.
  • Controllo del sistema di monitoraggio: se presente, consente di individuare subito eventuali cali anomali.

La frequenza consigliata per la manutenzione ordinaria è annuale, anche se impianti in zone particolarmente esposte a polveri o condizioni atmosferiche difficili possono richiedere controlli più frequenti.

Nel caso di installazioni su tetti piani, è fondamentale verificare anche lo stato delle zavorre, mentre per i tetti inclinati occorre controllare il fissaggio dei profili e l’eventuale presenza di infiltrazioni. Inoltre, gli impianti dotati di ottimizzatori o microinverter possono richiedere una diagnostica più specifica.

Manutenzione straordinaria: quando è necessaria

La manutenzione straordinaria si rende necessaria in caso di guasti, malfunzionamenti o dopo eventi eccezionali, come tempeste, grandinate, forti nevicate, fulmini, rotture dei pannelli, guasti all’inverter o al sistema di accumulo, cedimenti strutturali o infiltrazioni nel tetto e anomalie rilevate dal sistema di monitoraggio.

Queste situazioni compromettono in modo serio la funzionalità e la sicurezza dell’impianto e richiedono interventi mirati da parte di tecnici qualificati. I lavori possono includere la sostituzione di pannelli danneggiati, la riparazione o sostituzione dell’inverter, il ripristino dei cavi elettrici e dei connettori, interventi sulle strutture di supporto e la verifica del quadro elettrico, compresa la messa a terra.

Nel caso di impianti con accumulo, la manutenzione straordinaria deve estendersi anche alla batteria: si controllerà l’integrità fisica, la comunicazione con l’inverter, il funzionamento dei cicli di carica e scarica e, se necessario, si effettueranno aggiornamenti software o sostituzioni.

Un ulteriore intervento spesso trascurato riguarda la rimozione di nidi o detriti accumulati sotto i moduli, specialmente in zone rurali o montane. Questi ostacoli possono bloccare il corretto passaggio dell’aria e causare surriscaldamenti o danni indiretti. Anche foglie secche, muschio o neve compatta devono essere rimossi con attenzione.

Infine, nelle zone particolarmente ventose o soggette a vibrazioni, è consigliabile verificare periodicamente la tenuta delle strutture di supporto e intervenire con operazioni di sigillatura o rinforzo meccanico se necessario.

Anche le infiltrazioni nei tetti e le vibrazioni strutturali prolungate (ad esempio in zone ventose) possono comportare interventi di consolidamento, sigillatura e sostituzione dei supporti.

Costi e vantaggi della manutenzione regolare

I costi della manutenzione fotovoltaica variano in base alla dimensione dell’impianto, all’accessibilità e alla tipologia degli interventi. In media:

  • Una pulizia professionale dei pannelli costa tra i 2 e i 5 euro/m²;
  • Un controllo completo con report tecnico si aggira intorno ai 150-250 euro all’anno per un impianto residenziale;
  • Gli interventi straordinari, come la sostituzione dell’inverter, possono costare da 800 a 1.500 euro.

Nonostante i costi, mantenere l’impianto efficiente può aumentare la produzione annua del 5-15%, con un recupero economico che in molti casi ripaga l’investimento in manutenzione.

Inoltre, un impianto ben mantenuto ha una vita utile più lunga e conserva meglio il suo valore in caso di vendita o ristrutturazione.

Anche le garanzie dei produttori possono essere legate a una manutenzione regolare: trascurarla potrebbe invalidare il diritto alla sostituzione gratuita dei componenti in caso di difetti o malfunzionamenti.

Come organizzare un piano di manutenzione efficace

Un buon piano di manutenzione parte da una valutazione iniziale dell’impianto: tipo di installazione, ubicazione geografica, presenza di alberi o fonti di polvere, inclinazione dei moduli. Sulla base di questi elementi è possibile definire una calendarizzazione degli interventi più adatta.

Può essere utile affidarsi a ditte specializzate che offrono pacchetti annuali o pluriennali, con sopralluoghi periodici, report digitali e assistenza dedicata. Alcuni installatori includono la manutenzione nei contratti di fornitura o propongono servizi smart di diagnostica da remoto.

Per impianti con accumulo, la manutenzione deve includere anche:

  • verifica dei livelli di carica e scarica;
  • controllo del software di gestione;
  • monitoraggio della temperatura interna;
  • aggiornamento firmware e log di sistema.

Infine, è consigliabile tenere un registro degli interventi effettuati: data, attività svolta, esito del controllo e firma del tecnico. Questo documento può rivelarsi utile anche in caso di richieste assicurative o pratiche di cessione del credito.

Una manutenzione programmata e consapevole è la chiave per sfruttare al massimo il potenziale del fotovoltaico.

Domande frequenti sulla manutenzione del fotovoltaico

La manutenzione dell’impianto fotovoltaico è obbligatoria per legge?

Non esiste un obbligo generale, ma la manutenzione può essere richiesta per mantenere la validità delle garanzie, degli incentivi GSE o delle polizze assicurative. Inoltre, un impianto trascurato rischia cali di produzione e guasti costosi.

Posso fare da solo la manutenzione ordinaria?

Alcune operazioni semplici, come la pulizia dei pannelli o il controllo visivo, possono essere svolte anche dal proprietario, seguendo le indicazioni del produttore. Per le verifiche elettriche o l’intervento sull’inverter, è sempre consigliato rivolgersi a un tecnico qualificato.

Quanto si perde in produzione se non si puliscono i pannelli?

Dipende dalla zona e dal livello di sporcizia. In media, la presenza di polvere, smog o foglie può ridurre la produzione anche del 20-30% annuo. In aree agricole o industriali, la perdita può essere ancora maggiore.