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Scaldabagno elettrico: funzionamento e consumi

01/04/2022

Scaldabagno elettrico: funzionamento e consumi      

In molte abitazioni è presente il tradizionale scaldabagno a gas, tuttavia una valida alternativa è rappresentata dallo scaldacqua elettrico. Si tratta di un impianto che garantisce diversi vantaggi, infatti è facile da installare, costa poco e i modelli di nuova generazione assicurano anche un buon risparmio energetico.

Lo scaldabagno elettrico non emette fumi di scarto in quanto funziona con l’energia elettrica, quindi aiuta a migliorare la qualità dell’aria indoor e ridurre le emissioni di CO2 se viene alimentato con energie rinnovabili. Ovviamente bisogna valutare questa scelta in base al proprio fabbisogno energetico, per capire se realmente uno scaldabagno con boiler elettrico è la soluzione migliore.

Come è fatto uno scaldabagno elettrico

Uno scaldabagno elettrico è un impianto piuttosto semplice, soprattutto rispetto al classico scaldacqua a gas come la caldaia a condensazione. Per riscaldare l’acqua, infatti, non brucia il gas metano ma sfrutta un fenomeno fisico conosciuto come effetto Joule, con il quale l’energia elettrica che scorre in una resistenza genera calore.

L’elettricità alimenta una resistenza, una serpentina che con il passaggio della corrente si riscalda e cede il calore all’acqua riscaldandola a sua volta. In questo modo l’impianto può fornire acqua calda sanitaria (ACS) all’abitazione senza l’impiego del gas, con la possibilità di generare l’elettricità in modo sostenibile attraverso un impianto fotovoltaico.

Sul mercato esistono due tipologie di scaldacqua elettrico:

  • Scaldabagno elettrico con boiler per l’acqua calda: la caldaia è dotata di un serbatoio per l’accumulo, dove l’acqua viene mantenuta a una temperatura costante compresa tra 30 e 60°C grazie a un termostato, in questo modo è possibile avere una riserva sempre disponibile di acqua calda. È un impianto adatto alle famiglie numerose, ovunque esista un fabbisogno di ACS elevato.
  • Scaldabagno elettrico istantaneo: l’impianto riscalda l’acqua soltanto quando viene richiesto, ad esempio con l’apertura della doccia o di un rubinetto, senza la riserva dell’accumulo. È indicato per le piccole abitazioni, oppure per i nuclei familiari composti da poche persone, quando il fabbisogno di ACS è ridotto e non avviene negli stessi orari.

Quanto consuma uno scaldabagno elettrico?

Il consumo di uno scaldabagno elettrico dipende da vari fattori, tra cui il numero di punti di prelievo (rubinetti del bagno e della cucina e docce), le dimensioni dell’abitazione, il numero di componenti del nucleo familiare e le loro abitudini. La potenza massima di uno scaldacqua elettrico è di circa 1 kW, con un consumo di circa 1 kWh al giorno considerando 6 ore di funzionamento.

Per una famiglia di 3-4 persone i consumi dello scaldabagno elettrico possono essere di circa 1.400-1.800 kWh l’anno, tenendo conto un modello ad accumulo con un boiler da 80 litri. La convenienza quindi dipende dal tipo di utilizzo e dal costo dell’energia elettrica, perciò è essenziale valutare con attenzione i benefici economici di questo impianto.

Esistono infatti altre alternative alla caldaia a gas come la pompa di calore, un impianto green a basso consumo che può rappresentare una soluzione efficiente per l’acqua calda sanitaria, il riscaldamento e il raffrescamento. Alimentando lo scaldacqua elettrico con l’energia solare è possibile renderlo più vantaggioso, poiché si produce energia elettrica a basso costo attraverso i pannelli fotovoltaici. 

Come sostituire lo scaldabagno elettrico con uno a gas

Il montaggio di uno scaldabagno elettrico è piuttosto facile e veloce, infatti non producendo fumi non esistono particolari norme da rispettare per la sicurezza. I modelli istantanei possono essere installati anche in spazi ristretti, grazie alle dimensioni compatte dell’impianto, mentre quelli con accumulo richiedono un maggiore spazio a disposizione e sono leggermente più complessi da montare.

Ad ogni modo, per un funzionamento efficiente e sicuro è opportuno rivolgersi sempre a un professionista qualificato, per realizzare tutti i collegamenti elettrici in maniera idonea. Al contrario, per sostituire lo scaldacqua elettrico con uno scaldabagno a gas esistono diverse regole da seguire, soprattutto per quanto riguarda l’allaccio alla rete del gas e la scelta del luogo in cui montarlo.

Come risparmiare con lo scaldabagno elettrico

Per risparmiare sui costi di acquisto e gestione dello scaldabagno elettrico bisogna innanzitutto scegliere un modello di qualità, un prodotto certificato almeno di classe energetica A o superiore. Si tratta di impianti ad alta efficienza, in grado di offrire un buon risparmio sui consumi e ammortizzare la spesa aggiuntiva grazie ai minori costi in bolletta.

Inoltre è importante un corretto dimensionamento dello scaldabagno elettrico, scegliendo un impianto della tipologia giusta con una potenza adeguata al proprio fabbisogno di acqua calda sanitaria. Lo scaldacqua elettrico deve anche essere spento quando non serve, è necessario effettuare la manutenzione periodica e regolare bene la temperatura dell’acqua, circa 40°C in estate e 60°C in inverno.

Allo stesso tempo è fondamentale scegliere un’offerta luce con una tariffa conveniente per risparmiare sui costi in bolletta. Noi di Pulsee proponiamo tariffe a prezzo indicizzato vantaggiose, con la possibilità di preferire la tariffa monoraria o bioraria a seconda delle proprie esigenze. In più offriamo energia prodotta da fonti rinnovabili e sostenibili, per avere acqua calda sanitaria dallo scaldacqua elettrico in modo ecologico e rispettoso dell’ambiente.