Come funzionano le lampadine alogene

21/06/2023

Come funzionano le lampadine alogene   

Le lampadine alogene sono state introdotte sul mercato intorno al 1950, per risolvere alcuni problemi delle lampade a incandescenza. L’obiettivo era aumentare l’efficienza e la durata di vita delle sorgenti luminose, inoltre i modelli successivi eliminarono alcuni difetti iniziali come il riscaldamento eccessivo delle prime lampade alogene e l’emissione di raggi ultravioletti.

Impiegate inizialmente per illuminare negozi e vetrine, oggi le lampade alogene sono utilizzate anche per l’illuminazione della casa e degli uffici, con un’ampia scelta di modelli, forme e potenze tra cui scegliere. Scopriamo come funzionano le lampadine alogene, quanto consumano e quali sono i vantaggi e gli svantaggi di questa tipologia di luci.

Le caratteristiche delle lampadine alogene

Le lampadine alogene sono considerate una versione più avanzata delle vecchie lampade a incandescenza. Quest’ultime sono caratterizzate da un bulbo in vetro all’interno del quale è presente un filamento sottile in tungsteno e un gas inerte, in genere argon. Quando la corrente passa nel filamento lo riscalda fino a 2700 gradi Kelvin ed emette luce, ma trasforma meno del 5% di energia in luce visibile convertendo il resto in calore. 

Nelle lampadine alogene, invece, il filamento di tungsteno può raggiungere temperature più elevate, fino a 3000 gradi Kelvin, grazie alla presenza di un gas alogeno come iodio o più raramente bromo. In questo modo è possibile aumentare l’efficienza luminosa, tuttavia le alte temperature richiedono l’utilizzo di un vetro più resistente per il bulbo al quarzo, un materiale che resiste al calore ma è anche più deteriorabile e delicato.

Ecco le principali caratteristiche delle lampadine alogene:

  • quasi il doppio di efficienza luminosa rispetto alle lampadine a incandescenza con circa 15-25 lumen/watt;
  • durano in media 2.000 ore, arrivando fino a 4.000 ore nei modelli di ultima generazione;
  • sono in grado di emettere luce bianca con un’ottima resa dei colori;
  • usando un variatore è possibile regolare il flusso luminoso;
  • hanno dimensioni contenute con varie potenze e forme tra cui scegliere;
  • possono essere smaltite nei rifiuti indifferenziati in quanto non contengono sostanze nocive;
  • sono indicate per l’illuminazione decorativa, oppure con un utilizzo delle luci che prevede frequenti accensioni e spegnimenti.

I tipi di lampadine alogene

Tra le varie lampadine alogene in commercio è possibile distinguere alcune tipologie:

  • lampadine alogene a tensione di rete: non richiedono la presenza di un trasformatore e possono avere un attacco a vite tipo Edison, un attacco lineare a doppio attacco o con riflettore;
  • lampadine alogene a bassissima tensione: sono dei faretti da 6, 12 o 24 V, dotati di trasformatore da 230 V, proposti nella versione con o senza riflettore;
  • lampadine alogene IRC (Infrared Coating): sono lampadine alogene a risparmio energetico, con una vita utile fino a 4.000 o 5.000 ore, modelli a bassa tensione che hanno bisogno di un trasformatore e un riflettore, un elemento che riflette parte del calore sul bulbo per ridurre il consumo di energia. 

Pro e contro delle lampadine alogene a basso consumo

Le lampadine alogene sono utilizzate soprattutto in sostituzione delle lampade a incandescenza, oppure per l’illuminazione localizzata e decorativa. Tra i principali vantaggi troviamo:

  • ampia varietà di attacchi, forme e potenze;
  • dimensioni contenute;
  • elevata resa cromatica;
  • riaccensione istantanea;
  • maggiore efficienza rispetto alle lampadine a incandescenza.

Allo stesso tempo le lampadine alogene comportano anche alcuni svantaggi non trascurabili:

  • minore efficienza rispetto alla lampade fluorescenti e ai LED;
  • elevata fragilità;
  • emettono molto calore;
  • i modelli a bassa tensione hanno bisogno del trasformatore.

Il consumo delle lampade alogene e LED

Il consumo delle lampadine deve essere valutato in funzione del consumo in watt rispetto alla luminosità prodotta in lumen, in questo modo è possibile confrontare sorgenti luminose diverse in modo più preciso. Il consumo delle lampade alogene è inferiore rispetto a quello delle lampadine a incandescenza, ma superiore a quello delle lampade fluorescenti e a LED.

Ad esempio, per sostituire una lampadina a incandescenza da 100 watt con una luminosità di circa 1500 lumen serve una lampadina alogena da 80 watt. Al contrario, è possibile ottenere 1500 lumen con una lampadina fluorescente da 25 watt, oppure usando una lampadina a LED da appena 12 watt, con un risparmio considerevole di energia elettrica in casa.

In particolare, rispetto a un’efficienza di circa 15-25 lumen/watt delle lampadine alogene, le sorgenti luminose fluorescenti offrono in media un’efficienza di circa 60 lumen/watt, mentre le lampadine a LED intorno a 90-100 lumen/watt e oltre. Nonostante trovino impiego in alcuni contesti, quindi, le lampadine alogene non sono in grado di fornire prestazioni analoghe alle luci fluorescenti e alle lampadine a LED.

Per un’illuminazione sostenibile della casa, quindi, la soluzione migliore sono le lampadine a LED. Per ottimizzare il risparmio in bolletta basta scegliere anche una fornitura di energia elettrica conveniente con un prezzo della componente energia competitivo, adottando inoltre degli accorgimenti per il risparmio energetico, ad esempio spegnendo sempre le luci quando non servono o scegliendo il tipo di illuminazione più adatta per ogni ambiente.