Come funzionano le lampadine alogene
Le lampadine alogene sono state introdotte sul mercato intorno al 1950, per risolvere alcuni problemi delle lampade a incandescenza. L’obiettivo era aumentare l’efficienza e la durata di vita delle sorgenti luminose, inoltre i modelli successivi eliminarono alcuni difetti iniziali come il riscaldamento eccessivo delle prime lampade alogene e l’emissione di raggi ultravioletti.
Impiegate inizialmente per illuminare negozi e vetrine, oggi le lampade alogene sono utilizzate anche per l’illuminazione della casa e degli uffici, con un’ampia scelta di modelli, forme e potenze tra cui scegliere. Scopriamo come funzionano le lampadine alogene, quanto consumano e quali sono i vantaggi e gli svantaggi di questa tipologia di luci.
Le lampadine alogene sono considerate una versione più avanzata delle vecchie lampade a incandescenza. Quest’ultime sono caratterizzate da un bulbo in vetro all’interno del quale è presente un filamento sottile in tungsteno e un gas inerte, in genere argon. Quando la corrente passa nel filamento lo riscalda fino a 2700 gradi Kelvin ed emette luce, ma trasforma meno del 5% di energia in luce visibile convertendo il resto in calore.
Nelle lampadine alogene, invece, il filamento di tungsteno può raggiungere temperature più elevate, fino a 3000 gradi Kelvin, grazie alla presenza di un gas alogeno come iodio o più raramente bromo. In questo modo è possibile aumentare l’efficienza luminosa, tuttavia le alte temperature richiedono l’utilizzo di un vetro più resistente per il bulbo al quarzo, un materiale che resiste al calore ma è anche più deteriorabile e delicato.
Ecco le principali caratteristiche delle lampadine alogene:
Tra le varie lampadine alogene in commercio è possibile distinguere alcune tipologie:
Le lampadine alogene sono utilizzate soprattutto in sostituzione delle lampade a incandescenza, oppure per l’illuminazione localizzata e decorativa. Tra i principali vantaggi troviamo:
Allo stesso tempo le lampadine alogene comportano anche alcuni svantaggi non trascurabili:
Il consumo delle lampadine deve essere valutato in funzione del consumo in watt rispetto alla luminosità prodotta in lumen, in questo modo è possibile confrontare sorgenti luminose diverse in modo più preciso. Il consumo delle lampade alogene è inferiore rispetto a quello delle lampadine a incandescenza, ma superiore a quello delle lampade fluorescenti e a LED.
Ad esempio, per sostituire una lampadina a incandescenza da 100 watt con una luminosità di circa 1500 lumen serve una lampadina alogena da 80 watt. Al contrario, è possibile ottenere 1500 lumen con una lampadina fluorescente da 25 watt, oppure usando una lampadina a LED da appena 12 watt, con un risparmio considerevole di energia elettrica in casa.
In particolare, rispetto a un’efficienza di circa 15-25 lumen/watt delle lampadine alogene, le sorgenti luminose fluorescenti offrono in media un’efficienza di circa 60 lumen/watt, mentre le lampadine a LED intorno a 90-100 lumen/watt e oltre. Nonostante trovino impiego in alcuni contesti, quindi, le lampadine alogene non sono in grado di fornire prestazioni analoghe alle luci fluorescenti e alle lampadine a LED.
Per un’illuminazione sostenibile della casa, quindi, la soluzione migliore sono le lampadine a LED. Per ottimizzare il risparmio in bolletta basta scegliere anche una fornitura di energia elettrica conveniente con un prezzo della componente energia competitivo, adottando inoltre degli accorgimenti per il risparmio energetico, ad esempio spegnendo sempre le luci quando non servono o scegliendo il tipo di illuminazione più adatta per ogni ambiente.