Glossario di sostenibilità
La sostenibilità e l’importanza di compiere scelte volte a una crescita economica rispettosa dell'ambiente sono, oggi più che mai, al centro del dibattito pubblico. Nonostante se ne parli da tempo, navigando sul web, sui social o nei vari media è possibile accorgersi che molto spesso emergono nuovi termini green non sempre conosciuti da tutti. Come è altrettanto possibile che alcune parole del vasto e sfaccettato lessico legato alla sostenibilità siano sempre sembrate oscure a qualcuno, impedendogli la piena comprensione.
Per questo motivo, in occasione dell’Earth Day, Pulsee Luce e Gas ha pensato di costruire un glossario di sostenibilità. Solamente conoscendo i termini che spesso sentiamo o leggiamo, infatti, ognuno può compiere scelte sostenibili in modo responsabile ed essere un consumatore realmente consapevole.
Di biodiversità se ne parla e legge sempre più spesso, perché molte specie sono minacciate di estinzione a causa del cambiamento climatico e dei consumi forsennati da parte dell’uomo. Questo termine si riferisce alla varietà di specie viventi sulla Terra, tra cui piante, animali, batteri e funghi: una gamma così ricca che molte specie devono ancora essere scoperte..
Nei media italiani è molto comune anche la dicitura inglese, climate change, e si riferisce ai cambiamenti a lungo termine delle temperature e dei modelli meteorologici. Queste variazioni possono essere naturali (come le variazioni nel ciclo solare) oppure artificiali. È indubbio, infatti, che le attività umane siano state il principale motore del cambiamento climatico, in particolare a causa della combustione di combustibili fossili come carbone, petrolio e gas.
Il termine in italiano non viene quasi mai citato, preferendo solitamente la dicitura in inglese: indica la quantità di anidride carbonica emessa da una persona, una società, un Paese etc. Il calcolo si riferisce alle emissioni dirette, come quelle che derivano dalla combustione di combustibili fossili per le varie attività e, spesso, anche le emissioni di altri gas serra. Ognuno di noi può contribuire alla salvaguardia del Pianeta cercando di diminuire la propria impronta ambientale. Com’è possibile farlo? Calcolando la propria impronta si può agire in modo più responsabile.
Il termine Consumo Consapevole, seppur possa sembrare abbastanza generico, oggi è utilizzato principalmente riferendosi a un consumo che presta molta attenzione agli effetti che ogni nostra azione potrebbe avere sull'ambiente e sulla società. Si tratta di fare scelte di acquisto o di utilizzo sostenibili, preferendo alcuni prodotti rispetto ad altri.
Viene chiamata Economia Circolare, rappresenta il modello di produzione e consumo che prevede il riutilizzo, la riparazione, la ristrutturazione e il riciclaggio di materiali e prodotti già esistenti per il tempo più lungo possibile, con il fine di allungare il ciclo di vita dei prodotti riducendo al minimo gli sprechi è l’utilizzo di materie prime vergini. Lo vediamo spesso utilizzare perché sempre più imprese, oggi, adottano questo modello.
Lo insegnano a scuola e all’interno del nome si cela già qualche indizio, ma spesso dimentichiamo cosa significhi esattamente questa nozione. L'effetto serra è un processo che si verifica quando i gas nell'atmosfera terrestre (chiamati gas serra, come per esempio l’anidride carbonica) intrappolano il calore del Sole. Questo processo è naturale e rende la Terra un luogo confortevole in cui abitare, ma l’eccessiva quantità di questi gas prodotti dall’uomo fa sì che l'atmosfera terrestre intrappoli sempre più calore, riscaldando eccessivamente il Pianeta.
Spesso questi due termini vengono confusi a causa della loro somiglianza e del loro scopo, poiché, nonostante agiscano diversamente, mirano a ottimizzare la gestione energetica degli edifici, sia dal punto di vista dei consumi che sotto il profilo tecnico, abitativo ed economico. Chiariamo allora quali differenze ci sono tra l’uno e l’altro:
Le emissioni sono tutte le sostanze rilasciate nell'aria e vengono misurate dalle loro concentrazioni nell'atmosfera. Tra i principali gas serra nell’atmosfera c’è l’anidride carbonica (CO2) che, se derivata dall'uso di combustibili fossili, rappresenta circa i tre quarti delle attuali emissioni totali di gas serra.
La sigla significa Ambiente, Società e Organizzazione, e viene utilizzata per rappresentare interessi finanziari aziendali che si concentrano principalmente sui propri impatti a livello di sostenibilità ed etica. Il ruolo di questi indicatori è quello di responsabilizzare le imprese in termini di gestione del proprio impatto ambientale e sociale.
Si tratta di un metodo per valutare e quantificare gli impatti di un prodotto o processo (qualsiasi esso sia) lungo il suo intero ciclo di vita, dall’acquisizione delle materie prime allo smaltimento. È una valutazione con un carattere innovativo, perché considera tutte le fasi di un processo produttivo come correlate e dipendenti.
La parola resilienza può essere declinata in moltissimi accezioni, poiché indica, in generale, la capacità di affrontare un evento. In termini di cambiamento climatico, però, significa rafforzare la capacità dei sistemi umani e non umani di resistere e rispondere ai cambiamenti del clima terrestre.
Spesso confusa con ESG, questa sigla (SDG’s) indica i 17 obiettivi stabiliti dalle Nazioni Unite per promuovere uno sviluppo sostenibile per il nostro Pianeta e per le persone. Gli obiettivi spaziano dalla sostenibilità sociale e ambientale a quella economica, cercando di eliminare le disuguaglianze tra Paesi e individui.
Sono forse le parole che abbiamo sentito o letto più spesso di recente. L’assunto, infatti, si riferisce a una svolta che oggi si rivela quantomai urgente, ossia il passaggio dai sistemi di produzione e consumo di energia basati sui combustibili fossili (come petrolio, carbone, nucleare) a fonti di energia rinnovabile (eolica, solare, geotermica, idroelettrica, biomasse).