I consumi medi di un piano cottura a induzione
Oggi molti italiano preferiscono la cucina a induzione, considerata un’alternativa più comoda, efficiente e moderna rispetto ai classici fornelli a gas. Eppure, prima di prendere una decisione è importante sapere quanto consuma un piano a induzione, per essere sicuri che si tratti della soluzione migliore.
Infatti, nonostante siano dispositivi abbastanza energivori, l’elevato rendimento energetico garantisce un’ottima efficienza dei piani cottura a induzione. Vediamo qual è il consumo medio di un piano cottura a induzione, un sistema innovativo per cucinare in modo rapido ed ecologico, senza utilizzare combustibili fossili.
Tra i pro e contro dei piani cottura a induzione che bisogna considerare ci sono anche i consumi elettrici. A differenza dei piani elettrici, che funzionano tramite apposite resistente elettriche che producono calore, i piani a induzione sfruttano invece il principio dell’induzione elettromagnetica.
In pratica, il piano cottura a induzione riscalda pentole e padelle attraverso un campo magnetico, generato tramite apposite bobine metalliche alimentate ad energia elettrica. Poiché questi impianti riconoscono la presenza di pentole e padelle, le zone di cottura si attivano soltanto quando necessario e il calore si trasferisce dalla piastra senza nessuno spreco di energia.
La potenza assorbita però è piuttosto elevata, soprattutto all’inizio per raggiungere velocemente la temperatura impostata. I piani cottura a induzione possono avere un assorbimento da 2 kW ad oltre 3 kW di corrente, rendendo spesso necessario aumentare la potenza del contatore in presenza dei classici 3 kW, arrivando almeno a 4 o 6 kW per supportare anche gli altri elettrodomestici della casa senza problemi.
Analizzata la potenza assorbita da un piano cottura a induzione, vediamo adesso qual è il consumo di energia elettrica di questi dispositivi. Innanzitutto, bisogna tenere conto che il dispendio energetico non è sempre uguale, infatti è maggiore all’inizio quando l’assorbimento di corrente è molto elevato, per poi ridursi durante l’utilizzo anche in modo considerevole.
In particolare un piano cottura a induzione ha un consumo di circa 2 kWh alla massima potenza, arrivando anche fino a 3,6 kWh in alcune circostanze, ad esempio con tutte le zone di cottura attive al massimo. Durante l’uso, invece, il consumo medio di un piano cottura a induzione è di appena 0,6 kWh, quindi ben al di sotto della soglia dei 3 kW.
Il piano cottura elettrico è dotato di apposite resistenze elettriche alimentate ad energia elettrica, le quali trasformano una parte dell’energia in calore e riscaldano le pentole e le padelle sulla piastra di cottura. Questi dispositivi hanno un consumo di circa 1,5-3 kWh, a seconda delle zone di cottura attivate e della temperatura impostata.
Per capire se conviene passare a un piano cottura a induzione, preferendolo al piano elettrico e a quello a gas, bisogna valutare alcuni aspetti. In particolare, non bisogna tenere conto appena della potenza assorbita, ma anche del rendimento energetico di ogni tecnologia disponibile, in questo modo è possibile confrontare correttamente i diversi sistemi.
In questo caso, nonostante l’elevato dispendio energetico, un piano cottura a induzione vanta un’efficienza intorno al 90%, un valore elevatissimo che dimostra come questi dispositivi sprechino pochissima energia e riescano ad utilizzarla quasi tutta per riscaldare pentole e padelle. Al contrario, i piani cottura elettrici hanno un rendimento del 45-60%, mentre quelli a gas di circa il 40-55%.
Ciò significa che il piano cottura a induzione è la soluzione migliore per risparmiare energia, ossia per ridurre il fabbisogno energetico, diminuire le emissioni e spendere meno sulla bolletta. Ad esempio, per ottenere 1.000 W di energia termica nella pentola con il piano cottura a induzione servono circa 1.100 kW, con uno a gas intorno a 2.000 kW, mentre con uno elettrico circa 2.200 kW.
Inoltre, il piano cottura a induzione permette anche di portare avanti il processo di elettrificazione dei consumi di energia, con la possibilità nelle zone con un clima mite di sostituire anche la caldaia a gas con la pompa di calore e staccarsi completamente dal gas. Elettrificare i consumi consente di ridurre le emissioni di gas serra, eliminando il gas per sostituirlo con impianti alimentati da energia ricavata da fonti rinnovabili.
Si tratta senza dubbio di un’opzione da valutare con molta attenzione, soprattutto considerando gli altri vantaggi del piano cottura a induzione in termini di comodità, velocità e sicurezza. Ovviamente non sempre conviene economicamente rispetto al piano a gas, ma è una soluzione che permette di alimentare la piastra di cottura con le rinnovabili, usando l’energia pulita generata dal fotovoltaico o quella messa a disposizione da una fornitura elettrica di energia prodotta al 100% da fonti rinnovabili.