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Prima auto elettrica: quando e da chi è stata inventata

04/07/2025

New mobility

Chi ha inventato la prima auto elettrica e quando è nata

Oggi le auto elettriche rappresentano il futuro della mobilità sostenibile, ma la loro storia è molto più antica di quanto si possa immaginare. Ben prima della diffusione dei motori a combustione, le prime sperimentazioni di veicoli elettrici avevano già preso forma. Ma quando è stata inventata la prima auto elettrica? E chi è il vero inventore di questa tecnologia che sta rivoluzionando i trasporti?

In questo articolo ripercorriamo le tappe fondamentali, dalle origini ottocentesche fino alla rinascita contemporanea, passando per i momenti di declino e per i protagonisti dell’innovazione.

Le origini dell’auto elettrica

Le prime tracce di veicoli mossi da energia elettrica risalgono alla prima metà del XIX secolo. Già negli anni Trenta dell'Ottocento, vari scienziati europei, tra cui il britannico Robert Anderson e l’ungherese Ányos Jedlik, iniziarono a sviluppare prototipi rudimentali di carrozze elettriche, alimentate da batterie non ricaricabili o da motori elettrici a corrente continua.

Questi veicoli erano molto semplici e con autonomia limitata, ma rappresentarono i primi tentativi concreti di utilizzo dell’energia elettrica per la mobilità terrestre. È interessante notare che già all’epoca si intuiva il potenziale di un’alternativa pulita e più efficiente al trasporto animale o a quello alimentato da carbone e vapore, particolarmente diffuso nel settore ferroviario.

Nel 1835, l’olandese Sibrandus Stratingh costruì una piccola vettura elettrica funzionante insieme al suo assistente Christopher Becker. Si trattava di un modello in scala, ma dimostrava la fattibilità del progetto.

Chi è stato il primo inventore

L’attribuzione della prima auto elettrica della storia è oggetto di dibattito, ma tra i nomi più citati figura quello dell’inventore scozzese Robert Anderson, che attorno al 1832 costruì un veicolo sperimentale alimentato da batterie non ricaricabili. Tuttavia, si trattava di un prototipo poco pratico.

Nel 1870, il francese Gustave Trouvé e successivamente il britannico Thomas Parker migliorarono il concetto, sviluppando veicoli con batterie ricaricabili al piombo-acido. Parker, in particolare, è considerato da molti il primo vero progettista di auto elettriche operative, grazie anche alla sua esperienza con sistemi di trasporto pubblico e alla sua attenzione per le questioni ambientali.

Anche negli Stati Uniti si registrarono progressi: nel 1891 William Morrison realizzò un modello a sei passeggeri con autonomia di circa 100 chilometri. Poco dopo, aziende come la Detroit Electric iniziarono a produrre veicoli commerciali, utilizzati anche da personaggi illustri come Thomas Edison e Clara Ford, moglie di Henry Ford.

Nel 1899, la Jamais Contente, un’auto elettrica progettata dal belga Camille Jenatzy, fu la prima vettura a superare i 100 km/h, dimostrando il potenziale dell’elettrico anche in termini di prestazioni.

Evoluzione dell’auto elettrica nel tempo

Tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, le auto elettriche godevano di una discreta popolarità. Erano silenziose, semplici da guidare e non richiedevano avviamenti manuali come i motori a benzina. Nei primi anni del 1900, negli Stati Uniti, una su tre tra le auto in circolazione era elettrica.

La concorrenza con le auto a combustione interna divenne però rapidamente insostenibile. L’introduzione della Ford Model T nel 1908, prodotta in massa a costi contenuti, rese l’auto a benzina accessibile a gran parte della popolazione. Inoltre, la scoperta di giacimenti petroliferi negli Stati Uniti rese la benzina una fonte energetica economica e abbondante.

Nel frattempo, l’autonomia limitata, i lunghi tempi di ricarica e la mancanza di infrastrutture penalizzarono la diffusione dei veicoli elettrici. Per molti decenni, l’auto elettrica venne relegata a una nicchia sperimentale o a contesti urbani specifici, come i veicoli per la pulizia stradale o per il trasporto di merci leggere.

Negli anni '60 e '70, la crisi energetica e le crescenti preoccupazioni ambientali riaccesero l’interesse per l’elettrico. Furono sviluppati nuovi prototipi, ma le tecnologie di accumulo non erano ancora sufficienti per competere con i motori termici. Alcuni tentativi si concretizzarono in modelli di nicchia, come la CitiCar prodotta dalla Sebring-Vanguard negli USA.

Il rilancio: dagli anni 2000 a oggi

La vera svolta si è avuta a partire dagli anni 2000, con lo sviluppo di batterie agli ioni di litio più leggere, durature e rapide da ricaricare. Aziende come Tesla hanno giocato un ruolo chiave nel rilancio dell’auto elettrica, rendendola non solo un’alternativa sostenibile, ma anche un oggetto di desiderio ad alte prestazioni.

Parallelamente, le politiche ambientali, gli accordi internazionali sul clima (come l’Accordo di Parigi) e le normative sulle emissioni hanno spinto case automobilistiche tradizionali come Renault, Nissan, Volkswagen e BMW a investire massicciamente nella produzione elettrica.

Nel giro di pochi anni, le auto elettriche sono passate da una nicchia a un segmento in rapida crescita, con milioni di veicoli venduti nel mondo ogni anno. L’Italia, pur con qualche ritardo, ha visto aumentare l’adozione grazie agli incentivi statali e alla crescente rete di colonnine di ricarica.

Il ruolo dell’auto elettrica nel futuro della mobilità

Oggi l’auto elettrica è una delle soluzioni chiave per ridurre le emissioni di CO₂ e raggiungere gli obiettivi climatici globali. Con l’espansione delle infrastrutture di ricarica, l’evoluzione delle batterie e gli incentivi statali, le vendite sono in costante crescita.

Anche in Italia, le politiche di transizione energetica e la crescente attenzione alla qualità dell’aria stanno incentivando la diffusione di veicoli elettrici, ibridi plug-in e sistemi di micromobilità.

Il futuro vede protagoniste anche le auto connesse e autonome, integrate in ecosistemi urbani intelligenti. L’auto elettrica, quindi, non è solo un mezzo a basso impatto, ma un tassello di un cambiamento più ampio, verso una mobilità digitale, sostenibile e integrata.

Secondo BloombergNEF, entro il 2040 circa il 70% delle auto nuove vendute a livello globale sarà elettrico. Una rivoluzione che richiederà anche un nuovo approccio alla produzione, alla gestione delle reti elettriche e al riciclo dei materiali.

Pulsee Luce e Gas sostiene questa transizione con energia 100% certificata come proveniente da fonti rinnovabili attraverso il meccanismo delle Garanzie d’Origine, promuovendo scelte consapevoli per un domani più pulito.