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Cos'è una voltura e quando si deve fare

29/03/2024

Cos'è una voltura e quando si deve fare

Ogni volta che si cambia abitazione bisogna effettuare una serie di procedure, tra cui la voltura delle utenze domestiche. Questa operazione permette di modificare l’intestatario del contratto, per inserire il proprio nome al posto di quello del precedente inquilino dell’immobile. Scopriamo come fare la voltura e quando è necessaria.

Voltura: cos’è e cosa significa

Il significato di voltura è quello di una trascrizione, una modifica attraverso la quale, in un contratto tra un’azienda pubblica o privata e un utente, viene cambiato il nominativo della persona alla quale è intestato un contratto. La voltura delle utenze, infatti, è l’aggiornamento dell’intestatario della fornitura di energia, gas e/o luce.

La differenza tra voltura e subentro è sostanziale: la voltura si può effettuare quando la fornitura è ancora attiva, cambiando appena il titolare dell’utenza; il subentro avviene se la fornitura non è attiva ma è presente il contatore, quindi in questo caso è necessario procedere con l’attivazione di una nuova utenza.

Voltura: a cosa serve?

Con la voltura è possibile agevolare la sostituzione dell’intestatario di un contratto gas e luce, ad esempio quando si effettua un trasloco in una nuova abitazione. Se il precedente inquilino ha ancora una fornitura attiva basta realizzare la voltura, quindi le nuove fatture arriveranno a proprio nome, per mantenere lo stesso servizio in funzione senza interruzioni.

Questa procedura presenta diversi vantaggi rispetto al subentro, infatti si tratta di una soluzione più semplice, veloce ed economica, in quanto la voltura prevede costi bassi in confronto al subentro e si può tenere attiva la fornitura. Anche l’iter burocratico è molto snello, infatti non bisogna perdere tempo con la riattivazione dell’utenza e la riapertura del contatore.

Ovviamente, anche con la voltura non bisogna per forza rimanere con lo stesso fornitore, infatti dopo il cambio dell’intestazione dell’utenza è possibile comunque valutare le offerte disponibili nel mercato libero. In questo modo, se si trova una proposta più conveniente e più adatta alle proprie esigenze basta cambiare compagnia, ad esempio scegliendo una fornitura luce e gas green e smart Pulsee per aumentare la sostenibilità ambientale.

A chi spetta la voltura delle utenze

Di norma, la voltura è di competenza del nuovo inquilino, il quale quando entra nell’abitazione richiede le informazioni sulle forniture attive al precedente affittuario o al proprietario dell’immobile.

Dopodiché, esegue il cambio di intestazione delle utenze e inizia a pagare le fatture, tuttavia non è responsabile in caso di vecchie bollette non saldate.

Come richiedere la voltura

La procedura di voltura delle utenze domestiche è molto semplice, infatti basta contattare il fornitore per sapere quali dati bisogna inviare e quali sono le modalità da seguire. Un documento obbligatorio è un certificato che provi la proprietà dell’immobile, oppure il suo utilizzo attraverso un regolare contratto di affitto, il quale secondo le normative di legge può essere anche un’autocertificazione.

In caso contrario, il fornitore potrebbe negare la voltura, rifiuto che nel mercato libero può avvenire anche per altri motivi, diversi dal mancato invio del documento di proprietà o locazione dell’immobile.

L’interruzione del servizio, in assenza di un nuovo contratto con un altro operatore, prevede l’attivazione automatica del servizio di maggior tutela o di salvaguardia.

Voltura: quanto costa questa operazione

Il costo della voltura delle utenze domestiche dipende dal tipo di servizio attivato e dall’utenza gas o luce. Per quanto riguarda le forniture di energia elettrica nel mercato tutelato, le spese dell’operazione sono stabilite da ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente.

L’Autorità prevede un costo di 25,81 euro per gli oneri amministrativi, un contributo fisso di 23 euro e, laddove richiesto, anche il pagamento dell’imposta di bollo di 16 euro. Agli importi bisogna aggiungere anche l’IVA al 22%, oltre al possibile deposito cauzionale se previsto dal fornitore, per un costo totale della voltura di un contratto nel mercato tutelato intorno ai 75 euro.

Se la voltura avviene per una fornitura di energia elettrica nel mercato libero, in questo caso l’unico costo fisso è il contributo di 25,81 euro più IVA per gli oneri amministrativi, somma che l’operatore deve corrispondere al distributore. A seconda del fornitore può essere previsto anche un costo aggiuntivo per le spese commerciali, oltre a un deposito cauzionale di garanzia.

Il costo della voltura dell’utenza del gas non è soggetto alle tariffe previste dall’Autorità, infatti la spesa dipende dai prezzi applicati dal distributore locale, i quali devono essere consultabili per legge sul sito web dell’azienda. Questi costi sono differenti in base al distributore e alla zona, con spese per gli oneri amministrativi e le prestazioni commerciali.

Quanto tempo serve per fare la voltura

Una volta inviata la richiesta di voltura al fornitore di energia l’operatore ha due giorni di tempo per rispondere, indicando all’utente se accetta l’operazione e informandolo su quali sono i documenti necessari per completare la procedura. Per la registrazione del nuovo contratto ci vogliono almeno un paio di giorni, quindi la tempistica minima per la voltura è di 4 giorni.

Dati e documenti necessari per richiedere una voltura

Per richiedere la voltura, è necessario avere a portata di mano i seguenti dati e documenti:

  • Documento d'identità: per confermare l'identità del richiedente.
  • Codice fiscale: fondamentale per identificare fiscalmente il nuovo titolare dell'utenza.
  • Dati dell'utenza: come l'indirizzo completo e il codice POD (punto di consegna) o PDR (punto di riconsegna).
  • Documento comprovante la titolarità: ad esempio, atto di proprietà o contratto di locazione.
  • Eventuali documenti aggiuntivi: a seconda delle circostanze specifiche, potrebbero essere richiesti documenti aggiuntivi, come una dichiarazione di successione in caso di decesso dell’intestatario dell’utenza.

Tipi di voltura

Esistono diverse tipologie di voltura, a seconda del motivo per cui viene richiesta:

Voltura con cambio fornitore

Questa è la forma più comune di voltura ed è richiesta quando si cambia il fornitore di energia elettrica, ad esempio passando da un operatore all'altro per ottenere tariffe migliori o servizi più adatti alle proprie esigenze. In questo caso, la procedura è relativamente semplice e comporta principalmente la modifica dei dati del titolare della fornitura presso il gestore della rete elettrica.

Voltura per decesso

Quando il titolare dell'utenza elettrica decede, è necessario procedere con una voltura per trasferire la titolarità del contratto a un altro soggetto, come un familiare o un erede. Questa procedura può richiedere la presentazione di documenti aggiuntivi, come la dichiarazione di successione, e può variare leggermente a seconda delle normative locali.

Voltura per divorzio

Nel caso di separazione o divorzio, è possibile che sia necessario procedere con una voltura per modificare la titolarità del contratto di fornitura di energia elettrica o gas. Anche in questo caso, potrebbero essere richiesti documenti specifici, come una sentenza di separazione o divorzio, al fine di confermare il cambio di titolarità.

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