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La guida completa al termoventilatore

07/07/2022

La guida completa al termoventilatore    

Nella maggior parte delle abitazioni il riscaldamento principale è affidato alla caldaia a gas e ai termosifoni, un sistema che in molti condomini è centralizzato. Tuttavia, quando questo impianto non è in grado di riscaldare in modo ottimale tutte le zone della casa si possono utilizzare dei dispositivi di supporto, come ad esempio i termoventilatori.

Si tratta di apparecchi utili in diverse circostanze, con la possibilità di trovare anche sistemi a risparmio energetico, scegliendo un termoventilatore a basso consumo. Ovviamente è importante prendere una decisione consapevole, valutando con attenzione i benefici di un ventilatore termico in relazione alla spesa necessaria per l’acquisto e ai costi in bolletta.

Che cos’è un termoventilatore elettrico

Il termoventilatore è un dispositivo elettrico che produce aria calda e la mette in circolo nell’ambiente, un sistema abbastanza semplice e intuitivo con un prezzo decisamente economico. La struttura può essere di varie forme, ad esempio allungata, compatta o a sfera, realizzata in diversi materiali e finiture a seconda del modello.

In genere, i ventilatori termici hanno una base e possono essere posizionati a terra o su una superficie di supporto, mentre alcuni dispositivi sono predisposti per il montaggio a parete per ridurre l’ingombro nella stanza. All’interno della scocca è presente un piccolo motore elettrico, delle ventole o una turbina per aspirare l’aria da riscaldare e una resistenza che trasforma l’energia elettrica in calore.

La resistenza del termoventilatore è l’elemento principale dell’apparecchio, in quanto si occupa di riscaldare l’aria fredda della stanza per aumentare la temperatura dell’ambiente interno. Alcuni modelli sono dotati di una resistenza in filamento metallico, perciò sono chiamati comunemente termoventilatori elettrici, altri invece hanno una resistenza in ceramica e sono detti termoventilatori ceramici.

Come funziona un termoventilatore

Il funzionamento del termoventilatore non nasconde particolari segreti, infatti è per certi versi un apparecchio simile a un ventilatore, tuttavia invece di raffrescare l’ambiente lo riscalda. Quando si attiva il dispositivo l’energia elettrica scorre nella resistenza, dopodiché quest’ultima cede una parte dell’energia sotto forma di calore.

Il calore generato entra in contatto con l’aria a temperatura ambiente prelevata dalla ventola, quindi viene immessa nella stanza per riscaldare gradualmente il locale. Di norma è possibile effettuare alcune impostazioni di base, ad esempio regolando la velocità della ventola e l’intensità del calore rilasciato dalla resistenza.

Termoventilatore: pro e contro

Il termoventilatore elettrico o ceramico presenta pro e contro che vanno valutati con attenzione, per capire se si tratta realmente della soluzione migliore per il benessere termico domestico. Per quanto riguarda i vantaggi del termoventilatore i principali aspetti positivi sono:

  • riscaldamento dell’aria molto rapido;
  • dispositivo leggero, mobile e poco ingombrante;
  • ampia scelta di modelli tra cui scegliere;
  • prezzo d’acquisto economico intorno a 50-60 euro.

Naturalmente esistono anche alcuni aspetti negativi da tenere in conto, infatti tra gli svantaggi di un termoventilatore ci sono:

  • rumore persistente durante il funzionamento;
  • bassa inerzia termica (si raffredda subito dopo lo spegnimento);
  • consumo di energia elettrica elevato.

Quanto consuma un termoventilatore a basso consumo?

Un punto a sfavore del termoventilatore è un consumo di elettricità considerevole, dettato anche dalle dispersioni termiche che non permettono di sfruttare appieno tutto il calore generato dalla resistenza elettrica o ceramica. In media, un ventilatore termico ha una potenza di circa 2000 watt, quindi ha un consumo di circa 2 kWh.

Considerando che per riscaldare e mantenere la temperatura deve rimanere sempre in funzione, l’utilizzo prolungato di questo dispositivo comporta un dispendio elettrico significativo. Per risparmiare sull’energia elettrica è possibile preferire un termoventilatore a basso consumo. Questi apparecchi sono dotati di diversi livelli di potenza, così da poter usare, quando possibile, una modalità meno energivora.

Alcuni modelli consentono di configurare una potenza minima di 800-1000 watt, per dimezzare il consumo elettrico rispetto al funzionamento alla massima potenza che può arrivare fino a 2000-2200 watt. Esistono anche dispositivi con livelli intermedi di potenza, oppure con una funzionalità ECO a risparmio energetico per una ventilazione di aria calda meno intensa.  

Ad ogni modo, per risparmiare sulla bolletta dell’energia elettrica è importante scegliere un’offerta luce conveniente, valutando le tariffe più vantaggiose per la componente energia disponibili nel mercato libero. Per unire il beneficio economico a quello ambientale basta optare per una fornitura di energia da fonti rinnovabili, per riscaldare la casa senza l’uso delle fonti fossili.

Perché conviene scegliere un termoventilatore ceramico a basso consumo?

La soluzione migliore per chi desidera acquistare un ventilatore termico è rappresentata dai termoventilatori ceramici a basso consumo. Questi modelli hanno il grande vantaggio di consumare meno energia elettrica rispetto ai dispositivi con resistenza elettrica in filo metallico, per contenere le spese per l’utenza della luce evitando aggravi eccessivi in bolletta.

Sono anche apparecchi più evoluti e durevoli, dotati spesso di pratici termostati ambiente regolabili. Inoltre, i modelli di fascia alta possono essere comandati a distanza, utilizzando un telecomando o il timer in dotazione per programmare l’orario di funzionamento e impostare lo spegnimento automatico per risparmiare elettricità.