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Cosa sono i bollini blu o verde della caldaia

01/03/2023

Cosa sono i bollini blu o verde della caldaia      

Le caldaie a gas sono impianti molto diffusi in Italia, utilizzati per il riscaldamento domestico e la produzione di acqua calda sanitaria. Tuttavia, per garantire la massima sicurezza e mantenere questi dispositivi sempre efficienti, contenendo i consumi e le emissioni di gas serra, è necessario effettuare una serie di controlli obbligatori.

Tra questi c’è il bollino della caldaia, ossia la certificazione della revisione dell’impianto in termini di sicurezza, efficienza energetica ed emissioni. Vediamo di cosa si tratta esattamente, qual è la differenza tra bollino blu e bollino verde, quando si effettua questo controllo e perché è obbligatorio.

Il bollino verde della caldaia

Il bollino della caldaia può essere blu o verde, una differenza cromatica che serve a distinguere il tipo di controlli e gli enti preposti a tali accertamenti. In particolare, il bollino verde della caldaia si riferisce agli impianti situati nei comuni fino a 40mila abitanti, quindi nei piccoli centri, ed è gestito dalla provincia o dalla regione di competenza.

Il bollino verde vale due anni per gli impianti a gas di potenza da 5 a 35 kW, altrimenti ha validità annuale per le caldaie con potenza da 35 a 350 kW. Ovviamente, alcune regioni potrebbero aver legiferato in modo diverso, quindi si consiglia di verificare sempre le disposizioni previste dalla propria regione di riferimento in merito al bollino della caldaia e alla periodicità dei controlli obbligatori.

Cos’è il bollino blu della caldaia

Il bollino blu della caldaia è una certificazione di competenza dei comuni, inoltre a differenza del bollino verde prevede maggiori controlli, tra cui la verifica dell’efficienza energetica dell’impianto e l’analisi dei fumi di scarico. In pratica, il bollino verde attesta la revisione della caldaia, mentre il bollino blu una serie di controlli più ampia in termini di emissioni, efficienza energetica e sicurezza.

Per questo motivo, d’ora in avanti parleremo soltanto del bollino blu, in quanto si tratta dell’ispezione periodica più importante per garantire che le caldaie a gas siano sicure, performanti e a basso impatto ambientale. Ricordiamo che il bollino della caldaia è obbligatorio, un controllo che va effettuato secondo le scadenze di legge oppure in caso di nuova installazione o sostituzione della caldaia.

Ogni quanto va fatto il bollino blu della caldaia?

Il bollino blu deve essere realizzato secondo tempistiche precise, che cambiano in base alla potenza dell’impianto e al tipo di alimentazione. Nel dettaglio, per le caldaie a combustibile liquido e solido (gasolio, kerosene, legna, pellet) è necessario fare il bollino blu secondo le seguenti scadenze:

  • ogni anno per gli impianti di potenza superiore a 100 kW;
  • ogni 2 anni per gli impianti di potenza compresa tra 10 e 100 kW.

Al contrario, per le caldaie a gas metano o GPL la periodicità del bollino blu da rispettare è la seguente:

  • ogni 2 anni per gli impianti con potenza superiore a 100 kW;
  • ogni 4 anni per gli impianti con potenza compresa tra 10 e 100 kW.

Questo controllo non è obbligatorio su caldaie a gas che producono appena acqua calda sanitaria, neppure su stufe e caminetti con una potenza fino a 5 kW. Questi impianti sono esenti dall’obbligo del bollino, tuttavia è buona norma far revisionare periodicamente l’apparecchio, per evitare aumenti indesiderati dei consumi e delle emissioni e garantire la sicurezza dell’impianto.

Come funziona il bollino della caldaia e a chi rivolgersi

Con il bollino della caldaia vengono eseguiti una serie di controlli, secondo quanto previsto dalla normativa di legge DPR 74/2013. Si tratta ad esempio dell’analisi dei fumi di scarico, per verificare che la caldaia produca emissioni in linea con le soglie di legge, inoltre viene effettuato il controllo dell’efficienza energetica e termica dell’impianto, oltre alla valutazione del funzionamento dei sistemi di sicurezza.

Il bollino della caldaia può essere effettuato esclusivamente da tecnici abilitati, rivolgendosi solo a professionisti autorizzati che dopo il controllo devono rilasciare l’apposita certificazione di revisione. In caso di appartamenti in affitto il costo del bollino spetta all’inquilino, che deve sostenere le spese per gli interventi di manutenzione ordinaria come i controlli periodi della caldaia.

Bollino caldaia arretrati

I controlli del bollino della caldaia riducono il rischio di incidenti, inoltre assicurano un corretto funzionamento dell’impianto in termini di efficienza ed emissioni. In caso di verifica da parte del comune, della regione o della provincia di riferimento, la mancanza del bollino comporta sanzioni che possono andare da 50 a 3.000 euro, a seconda del tipo di violazione commessa dal proprietario o dall’inquilino.

Inoltre, il verificatore effettua in genere un controllo completo delle revisioni della caldaia, verificando anche gli arretrati dei bollini effettuati negli anni precedenti. Per questo motivo è importante avere sempre la documentazione in regola della caldaia, per evitare sanzioni e rischi ma anche aumenti dei costi in bolletta o riduzioni delle prestazioni dell’impianto.