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Quanto costa ricaricare un'auto elettrica a casa

29/09/2025

Ricaricare l’auto elettrica a casa: costi e consumi

La diffusione delle auto elettriche è in crescita costante: sempre più automobilisti le scelgono per i propri spostamenti e beneficiare di costi di gestione più bassi rispetto ai veicoli a benzina o diesel. Uno degli aspetti che suscita maggiore interesse riguarda però le spese di ricarica. Capire quanto costa ricaricare un’auto elettrica a casa è fondamentale per valutare la convenienza di questa tecnologia e pianificare al meglio i consumi energetici.

Conoscere i kWh necessari, i tempi di ricarica, le tipologie di prese disponibili e gli accorgimenti per ottimizzare la bolletta aiuta a trasformare la ricarica domestica da semplice esigenza a vera strategia di risparmio.

Di quanti kWh hai bisogno per una ricarica completa

La quantità di energia necessaria dipende dalla capacità della batteria del veicolo e dal livello di autonomia residua. Le batterie non sono tutte uguali:

  • Una citycar elettrica monta in genere una batteria da 40-50 kWh, sufficienti per 300-400 km.
  • Una berlina media può avere batterie da 60-80 kWh, che garantiscono 400-580 km.
  • SUV e modelli premium arrivano anche a 100 kWh e oltre, per autonomie superiori ai 600 km.

Per stimare i consumi si può considerare un valore medio di 16-18 kWh ogni 100 km, calcolato in condizioni di utilizzo misto (città e autostrada). Questo significa che con una batteria da 50 kWh si percorrono circa 270 km.

Va ricordato che l’efficienza del motore elettrico rende questi valori particolarmente vantaggiosi: a differenza dei motori a combustione interna, un propulsore elettrico trasforma in movimento oltre l’80% dell’energia immessa, riducendo così i consumi e i costi complessivi di esercizio.

Costo medio di una ricarica domestica

Il costo di ricarica dell’auto elettrica varia in base al contratto di fornitura elettrica. Nel 2025, la tariffa per la sola componente energia in Italia oscilla tra 0,14 e 0,17 €/kWh (fonte ARERA).

Alcuni esempi pratici:

  • Citycar con batteria da 40 kWh → ricarica completa con circa 6,5 €.
  • Auto media con batteria da 60 kWh → ricarica completa poco sotto i 10 €.
  • SUV da 80 kWh → ricarica completa circa 12 e 13 €.

Il vantaggio economico è evidente: anche se il prezzo di acquisto di un’auto elettrica può essere più elevato, i costi di ricarica permettono un recupero della spesa nel tempo.

Tipi di prese e wallbox: cosa scegliere per la ricarica

La ricarica domestica può avvenire in modi diversi, ognuno con caratteristiche proprie.

  • Presa domestica tradizionale (Schuko o simili)
    Potenza limitata a circa 3 kW. È la soluzione più semplice e non richiede modifiche all’impianto elettrico, ma comporta tempi molto lunghi: per una batteria da 50 kWh servono 16-20 ore.
  • Wallbox residenziale
    Rappresenta la scelta ideale per chi utilizza l’auto quotidianamente. Con potenze da 3,7 a 7,4 kW riducono notevolmente i tempi (fino a 6-7 ore per una batteria da 50 kWh), mentre le versioni da 11-22 kW permettono di ricaricare in 2-5 ore. Le wallbox moderne sono spesso smart, connesse ad app che permettono di monitorare i consumi, programmare la ricarica nelle ore notturne e ottimizzare la spesa.
  • Secondo contatore
    In condomini o box privati può essere richiesto un contatore dedicato. Questo comporta un costo extra, ma consente di separare i consumi dell’auto da quelli domestici.

La scelta dipende dall’uso quotidiano del veicolo: chi percorre pochi chilometri può accontentarsi della presa tradizionale, chi usa l’auto in modo intenso dovrebbe valutare l’opportunità di investire in una wallbox.

Quanto tempo serve per una ricarica completa

I tempi di ricarica cambiano in base alla potenza disponibile:

  • Presa domestica 3 kW → 16-20 ore per una batteria da 50 kWh.
  • Wallbox 7,4 kW → circa 7 ore per una batteria da 50 kWh.
  • Wallbox 11 kW → circa 4,5 ore per una batteria da 50 kWh.
  • Wallbox 22 kW → poco più di 2 ore per una batteria da 50 kWh.

È raro dover ricaricare completamente la batteria: nella maggior parte dei casi, per chi percorre 40-60 km al giorno, bastano poche ore di ricarica notturna.

Un aspetto importante è che la velocità di ricarica non dipende solo dalla presa, ma anche dalla capacità di assorbimento del veicolo. Alcuni modelli, ad esempio, non superano i 7,4 kW anche se collegati a wallbox più potenti.

Consigli per ridurre i costi in bolletta

  • Scegliere tariffe biorarie o indicizzate: ricaricare di notte o nei weekend consente di sfruttare prezzi più bassi.
  • Programmare la ricarica: le wallbox smart permettono di impostare gli orari di ricarica, evitando sprechi.
  • Integrare un impianto fotovoltaico: utilizzare energia autoprodotta riduce ulteriormente la spesa e le emissioni, rendendo la ricarica quasi a costo zero.
  • Controllare i consumi con strumenti digitali: con l’Energimetro di Pulsee Play, ad esempio, è possibile monitorare quanta energia viene utilizzata per la ricarica dell’auto e ottimizzare le proprie abitudini.
  • Evitare le ricariche rapide frequenti: le stazioni fast e ultra-fast riducono i tempi ma hanno costi anche 4 volte superiori alla ricarica domestica. Meglio riservarle solo ai viaggi lunghi.

 

Ricaricare un’auto elettrica a casa è oggi la soluzione più conveniente: con un costo medio compreso tra 0,14 e 0,17 €/kWh, una citycar può essere ricaricata con meno di 7 euro e un’auto media con circa 10 euro.

La combinazione tra tariffe vantaggiose, strumenti di monitoraggio digitale e integrazione con il fotovoltaico permette di ridurre ulteriormente i costi e la carbon footprint personale. È questa la direzione verso cui si muove la mobilità sostenibile.