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Come e quando fare la manutenzione della caldaia

13/09/2021

Come e quando fare la manutenzione della caldaia

La manutenzione della caldaia a gas è un’operazione essenziale, con la quale garantire il corretto funzionamento dell’impianto di riscaldamento e mantenere bassi consumi ed emissioni. Inoltre, alcuni interventi periodici sono obbligatori per legge, come il controllo dei fumi della caldaia per ragioni di sicurezza ed efficienza energetica.

Ovviamente è possibile valutare la possibilità di sostituire la vecchia caldaia, soprattutto in presenza di rendimenti non ottimali e costi di manutenzione eccessivi, acquistando un impianto di nuova generazione più conveniente in termini economici e ambientali. Ecco cosa bisogna sapere sulla revisione della caldaia, per conoscere come e quando fare la manutenzione dell’impianto di riscaldamento.

Come funziona la manutenzione della caldaia

La manutenzione della caldaia consiste in una serie di controlli periodici obbligatori, più alcune ispezioni consigliate dai professionisti per avere un impianto sempre in perfette condizioni. Gli interventi previsti dalle normative di legge sono:

  • manutenzione ordinaria;
  • controllo dei fumi.

La manutenzione ordinaria della caldaia a gas è un intervento effettuato per garantire la massima sicurezza dell’impianto termico, per certificare che il sistema sia sicuro e privo di rischi. Il controllo dei fumi di scarto, invece, è una verifica il cui obiettivo è la riduzione delle emissioni di gas serra per garantire un adeguato risparmio energetico.

Manutenzione caldaia: ogni quanto fare i controlli periodici?

La frequenza dei controlli per la revisione della caldaia a gas dipende da alcuni aspetti, tra cui:

  • tipo di alimentazione;
  • data di installazione;
  • potenza dell’impianto.

Per quanto riguarda la manutenzione ordinaria il riferimento da considerare è il libretto della caldaia, dove è segnalato quando è necessario far ispezionare l’impianto. In assenza del libretto è necessario tenere conto delle indicazioni del tecnico, il quale dopo l’installazione stabilisce la frequenza delle ispezioni periodiche, in genere con cadenza annuale o biennale.

Nell’intervento di manutenzione ordinaria della caldaia il tecnico procede con una serie di controlli, tra cui:

  • pulizia del bruciatore;
  • ispezione dei filtri;
  • verifica della tenuta dell’impianto;
  • pulizia dello scambiatore;
  • controllo della ventilazione nel locale;
  • analisi del rendimento della caldaia.

Il controllo dei fumi della caldaia, invece, deve essere realizzato secondo quanto previsto dalle normative di legge, tuttavia di solito questo intervento viene effettuato insieme alla manutenzione ordinaria annuale. Il monitoraggio dei fumi di scarto va eseguito ogni:

  • 1 anno, per caldaie con potenza oltre 100 kW a combustile solido o liquido;
  • 2 anni, per caldaie con potenza oltre 100 kW a gas metano o GPL;
  • 2 anni, per caldaie con potenza da 10 a 100 kW a combustibile solido o liquido;
  • 4 anni, per caldaie con potenza da 10 a 100 kW a gas metano o GPL.

Le caldaie a combustile solido sono ad esempio gli impianti a pellet o biomasse, alternative più ecosostenibili rispetto ai sistemi tradizionali. Al contrario non devono sottoporsi per legge ai controlli periodici le caldaie con potenza inferiore a 10 kW, come le piccole stufe a gas o elettriche, sebbene sia consigliabile far ispezionare anche questi apparecchi per una maggiore efficienza energetica e sicurezza.

Dopo ogni controllo il tecnico rilascia un attestato, fornendo una copia del documento al responsabile dell’impianto e inviandone un’altra al Comune di riferimento per eventuali ispezioni. Questi interventi prevedono dei costi fissi per le imposte, con il pagamento del bollino blu di 13 euro per le caldaie con potenza fino a 35 kW, altrimenti si deve pagare il bollino verde sui grandi generatori con potenza da 35 a 350 kW.

A chi spetta la manutenzione della caldaia in affitto?

Nelle abitazioni in affitto la manutenzione della caldaia a gas viene suddivisa tra il proprietario dell’immobile e l’inquilino. Il primo deve occuparsi degli interventi di manutenzione straordinaria, come una riparazione dopo un guasto all’impianto, il secondo è responsabile per la manutenzione ordinaria e il controllo periodico dei fumi di scarto della caldaia.

L’inquilino deve anche pagare l’energia necessaria per l’utilizzo dell’impianto, secondo quanto previsto dal contratto di locazione e dagli accordi con il proprietario dell’appartamento. Per risparmiare sui costi delle bollette è possibile valutare le offerte gas disponibili nel mercato libero, con la possibilità di ottenere un risparmio significativo sulla bolletta energetica.

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