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Furto di energia elettrica: tutela e sanzioni

14/10/2022

Furto di energia elettrica: tutela e sanzioni      

In determinate circostanze alcune persone decidono di effettuare il furto di energia elettrica, ossia un allaccio abusivo alla rete elettrica che consente di non pagare per l’elettricità prelevata. Ovviamente si tratta di un atto illecito, un’azione illegale punita dalla legge con pesanti sanzioni, nonostante non si tratti di un reato specifico con un articolo dedicato.

Eppure, le numerose sentenze sul furto di corrente elettrica hanno evidenziato come sia considerato spesso in reato grave, specialmente in presenza di aggravanti. Ecco tutto quello che bisogna sapere sul furto di elettricità, da come difendersi a quali sono le sanzioni previste dalle normative di legge in questi casi.

Che cos’è il furto di corrente elettrica e come si verifica

Con il furto di energia elettrica si intende l’impossessamento o la sottrazione di elettricità dal legittimo proprietario, in quanto bene mobile con un determinato valore economico. La legge penale, infatti, considera tra i beni mobili anche l’energia elettrica, il gas e l’energia termica, punendo dunque chi se ne appropria indebitamente.

Il furto di corrente elettrica può verificarsi quando un utente si allaccia a un altro contatore in modo abusivo, di fatto utilizzando l’energia elettrica che verrà contabilizzata all’altra utenza. In altri casi può avvenire un allaccio illegale direttamente alla linea in bassa tensione, con un collegamento non autorizzato ai cavi della rete elettrica per usare elettricità gratuitamente senza alcun addebito.

Il furto di energia elettrica può verificarsi anche con il collegamento fraudolento a un’utenza distaccata, oppure con la rimozione del sigillo del proprio contatore della luce per non pagare l’elettricità utilizzata. In altre circostanze possono essere usati software, magneti o altri mezzi per manomettere il contatore, per diminuire la misurazione dei consumi rispetto a quelli reali.

Le sanzioni per il furto aggravato di energia elettrica

In caso di furto di energia elettrica il riferimento giuridico è l’articolo 624 del Codice Penale, che stabilisce la reclusione da 6 mesi a 3 anni e una sanzione pecuniaria da 154 a 516 euro per chi s’impossessa della cosa mobile altrui, allo scopo di trarne profitto per sé o per altri. Come abbiamo visto, l’energia è ritenuta a tutti gli effetti una cosa mobile, quindi si applicano le sanzioni previste dal Codice Penale.

Spesso, il furto di corrente elettrica viene giudicato un furto aggravato, ad esempio quando viene manomesso il contatore altrui o realizzato un allaccio alla rete elettrica pubblica. Con il furto aggravato di energia elettrica le pene sono più severe, infatti si rischia la reclusione da 2 a 6 anni e una sanzione amministrativa da 927 a 1.500 euro.

Nel reato di furto aggravato figura anche la manomissione del contatore mediante l’uso di un magnete per ridurre i consumi registrati (sentenza n. 19202 del 6 aprile 2022 della V sezione della Cassazione penale). Nel furto di energia elettrica è ritenuta responsabile anche la persona che, nonostante non abbia realizzato l’allaccio abusivo, ne usufruisce in modo consapevole (sentenza n. 419 del 16 giugno 2022 del Tribunale di Potenza).

Come difendersi dal furto di energia elettrica

In alcuni casi si potrebbe essere vittime del furto di energia elettrica, ad esempio in seguito a un allaccio abusivo al proprio contatore da parte di un altro utente. Per accorgersene basta monitorare con attenzione i consumi elettrici, verificando la bolletta della luce per individuare eventuali anomalie nei consumi di energia elettrica contabilizzati dal proprio fornitore.

Un altro segnale che potrebbe indicare un possibile furto di corrente elettrica è il contatore che scatta con frequenza, soprattutto se avviene senza un apparente motivo. La causa, infatti, potrebbe essere un allaccio illegale al proprio contatore della luce, specialmente quando la corrente scatta spesso ma non si stanno utilizzando vari elettrodomestici in contemporanea.

In caso di dubbi è possibile inviare una segnalazione al proprio fornitore di energia, comunicando l’accaduto all’azienda di fornitura per richiedere una verifica. Per evitare falsi allarmi è possibile far controllare prima l’impianto elettrico da un elettricista, affinché verifichi che il problema non sia una dispersione o un malfunzionamento relato alla rete elettrica domestica.

Qualora venga appurato un reato, ad esempio se il tecnico inviato dal fornitore rileva un abuso come l’allacciamento illegale al contatore da parte di un altro utente, è necessario sporgere denuncia presso le autorità competenti. In questo modo potranno essere eseguiti tutti i controlli necessari, con la successiva incriminazione del responsabile e il ripristino del contatore.

I clienti di Pulsee, che hanno attivato una fornitura di energia elettrica e gas, possono denunciare eventuali irregolarità o chiedere maggiori informazioni contattando il servizio clienti, chiamando il numero verde 800 620 520, oppure inviando un messaggio su WhatsApp al numero 349 970 5668. Il customer care è disponibile dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle 18.00, altrimenti è possibile aprire una richiesta di assistenza online dalla propria area personale sul sito Pulsee.it