Letizia Paternoster

Letizia Paternoster

È giovane letizia Paternoster, anno 99. Tanto giovane, tanto vincente e tanto sicura di sé. Bella e sorridente Letizia pesa ogni parola con straordinaria maturità in una dimensione di solare presenza nella voce e negli occhi.

Affascinante, tanto che non diresti mai che in bici è una che non molla mai. Sembra che non faccia fatica, sciolta e libera in una pedalata perfetta in pista e di rispetto in strada soprattutto quando vede il traguardo. “Gli ultimi metri della strada e della pista mi danno la stessa adrenalina. Trasmettono una carica notevole. In pista comunque mi sento più a mio agio, devo dire più naturale”… In pista, sin da piccola, ha reso realmente al massimo e con le sue compagne di avventura ha creato un bellissimo gruppo ed una amalgama perfetta per la rincorsa alla medaglia dell’inseguimento. “Abbiamo una bella sintonia. Siamo tutte giovani e condividiamo un grande sogno, non è da tutti. Stiamo sempre insieme, siamo molto unite. Un rapporto veramente particolare. È la nostra forza” “Mi sto allenando tantissimo, sono rifiniture certo ma devo farlo tutti i giorni per essere al massimo quando sarà il momento giusto”.

Il momento è quello lì, quello che hai sognato e quello che aspetti. Il sogno che si avvera. Un nome pesante, Olimpiade, per una ragazza giovane ma esperta che non aspetta altro: “Per me è una grande emozione, sarà banale ma è così. Non riesco ancora a credere che sia vero. Sono agitata, mi sento così adesso. Ma è reale, tutto reale e… bellissimo. Ti confesso che non vedo l’ora. È veramente un grande sogno”. Il sogno di una vita in bicicletta. Sembra assurdo parlare di vita per una ragazza che alla vigilia della cerimonia inaugurale di Tokio compirà appena 22 anni.

Al diavolo l’atmosfera e con o senza pubblico: “Ho fatto mondiali ed Europei e tantissime altre gare con molta gente e tanto entusiasmo intorno a me, Stavolta sarà diverso ma ti assicuro che quando sono lì, che giro in pista mi estraneo totalmente. Ho altri pensieri. Penso all’Olimpiade non al pubblico, alla gara…dopo sarà dopo. Ho sicuramente sempre avuto una grande energia. Ho tanta voglia di vincere. Ho fatto tanti sacrifici per arrivare a questo punto. Ora ho tutto dentro, mi viene naturale o almeno a me sembra semplice reagire così. Ho qualcosa di innato, me lo sento…anche quando gioco a carte voglio vincere, figurati ora.”

Riflette Letizia, perché ci sono dei veri grazie per essere arrivata fino a questo impagabile momento: ”Ovvio, la mia famiglia. Da quando avevo 9 anni, in questo tragitto mi sono sempre stati accanto. Loro mi hanno trascinato ma per essere arrivata dove sono ora devo tutto al mio allenatore. Dario Broccardo è un preparatore d’eccezione, fa di tutto per farmi stare bene ed essere perfetta. Mi è vicino, una seconda famiglia che mi riesce a dare sicurezza e la giusta carica per essere al meglio”.

Ci aspettiamo molto da lei e dalla sua innocente freschezza. Il ciclismo della pista ci ha sempre regalato enormi soddisfazioni. Una tradizione che continua con il suo meraviglioso sorriso.