Quanto consuma un ventilatore?
Con l’arrivo dell’estate, molti scelgono il ventilatore come soluzione pratica ed economica per rinfrescare casa. Ma quanto consuma un ventilatore, soprattutto se lo si tiene acceso per ore o addirittura per tutta la notte? E come scegliere il modello più adatto, senza sprecare energia?
In questa guida vediamo le principali tipologie di ventilatori, i loro consumi medi, quanto incidono sulla bolletta e come usare al meglio questi dispositivi per ottenere il massimo comfort con il minimo impatto.
I ventilatori non sono tutti uguali. Esistono modelli da tavolo, a piantana, a soffitto, a torre: ognuno ha caratteristiche specifiche e un consumo elettrico diverso, espresso in watt (W). La scelta del modello più adatto dipende dalla metratura della stanza, dalla destinazione d’uso (notturno o diurno) e dal livello di ventilazione desiderato.
I ventilatori a piantana sono tra i più diffusi: dotati di base stabile e altezza regolabile, si adattano bene a diversi ambienti della casa, come salotti o camere da letto. Possono avere diverse velocità, funzione oscillante e persino telecomando. Secondo i dati di Altroconsumo, consumano tra 30 e 55 Wh, a seconda della potenza e delle impostazioni selezionate.
Utilizzati per 8 ore continuative e considerando un costo medio dell'elettricità di 0,35 €/kWh, il consumo di un ventilatore a piantana equivarrebbe a circa 0,08-0,14 euro. In un mese di utilizzo quotidiano, il costo complessivo resta intorno ai 2,5-4 euro, rendendoli una delle soluzioni più accessibili per affrontare il caldo.
I ventilatori da tavolo (o da appoggio) sono ideali per spazi più piccoli, come studi o camerette. Compatti e leggeri, si posizionano facilmente su scrivanie o comodini. I modelli più recenti offrono anche opzioni di regolazione della direzione e velocità.
Il loro consumo medio varia tra 25 e 50 Wh, quindi anche in caso di uso prolungato (8 ore), il consumo complessivo è contenuto: un costo giornaliero che oscilla tra 0,07 e 0,14 euro. La semplicità di utilizzo e il basso impatto li rendono ottimi per l’uso notturno o localizzato.
I ventilatori a soffitto rappresentano una scelta stabile, discreta ed efficiente. Fissi al centro della stanza, permettono una ventilazione uniforme con consumi molto ridotti. Secondo Altroconsumo, la fascia di consumo si attesta tra 30 e 50 Wh, anche nei modelli a più pale.
I ventilatori a soffitto sono tra i più efficienti, ideali per un uso prolungato. Consumano in media tra 30 e 50 Wh, mantenendo una buona ventilazione con un impatto minimo. Accesi per tutta la notte, comportano un consumo medio di 0,084-0,14 kWh euro circa.
Il consumo di un ventilatore può variare in modo significativo in base a diversi elementi tecnici e ambientali. Capire questi fattori aiuta a scegliere il modello più adatto e ad ottimizzarne l’utilizzo in funzione delle reali esigenze di raffrescamento.
Inoltre, se il ventilatore viene usato insieme ad altri elettrodomestici energivori (come frigorifero, forno o lavatrice), può contribuire a superare alcune soglie di consumo mensile, aumentando indirettamente il costo della bolletta elettrica in presenza di tariffe multiscaglione.
Se usato con criterio, un ventilatore ha un impatto contenuto sulla bolletta. Anche accenderlo tutta la notte (8 ore) non rappresenta un costo eccessivo: si va da 0,8 a 10 centesimi al giorno, a seconda del modello.
Rispetto al condizionatore, il ventilatore è decisamente più conveniente, anche se non abbassa la temperatura ma si limita a muovere l’aria. Questo lo rende ideale per chi cerca una soluzione di raffrescamento leggera e sostenibile.
Per ottenere il massimo dal ventilatore riducendo i consumi:
Infine, considera l’acquisto di ventilatori a basso consumo energetico e con certificazione di efficienza: spesso il risparmio iniziale si ripaga in pochi mesi di utilizzo.
Conoscere il consumo del ventilatore è il primo passo per usarlo in modo intelligente. Una scelta efficiente non solo fa bene alla bolletta, ma anche all’ambiente.
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