Quanto costa il Canone RAI e come si paga
Il Canone RAI è uno dei tributi più discussi dai cittadini italiani: obbligatorio per legge, è destinato al finanziamento del servizio pubblico radiotelevisivo. Negli ultimi anni ha subito modifiche importanti, soprattutto per quanto riguarda le modalità di pagamento. Ma quanto costa esattamente? E come si paga oggi?
In questo articolo ti spieghiamo cos’è il Canone RAI, qual è il suo costo aggiornato, come e quando si paga e quali sono le eccezioni o i casi particolari da conoscere. Approfondiremo anche le novità normative e gli scenari futuri legati a un possibile aumento del Canone RAI.
Il Canone RAI è un’imposta sul possesso di un apparecchio televisivo, introdotta con Regio Decreto nel 1938. Contrariamente a quanto si crede, non è un abbonamento, ma una tassa obbligatoria per chi detiene un televisore o un dispositivo atto alla ricezione del segnale TV sul territorio italiano.
Il gettito raccolto serve a finanziare i servizi radiotelevisivi della RAI, garantendo l’accesso all’informazione, alla cultura e all’intrattenimento per tutti i cittadini. Anche se non si guarda la TV, la detenzione di un apparecchio impone il pagamento. Sono soggetti al canone tutti i nuclei familiari che detengono almeno un apparecchio televisivo nella propria residenza anagrafica.
Negli ultimi anni, il dibattito pubblico si è acceso su questo tributo, in particolare per il suo inserimento nella bolletta elettrica e per l’eventuale revisione delle modalità di finanziamento del servizio pubblico.
Per il 2025, il costo del Canone RAI è di 90 euro all’anno per le utenze domestiche, suddiviso in 10 rate mensili da 9 euro ciascuna. L’importo è stato ridotto rispetto agli anni precedenti (era di 113,50 euro fino al 2015 e 100 euro fino al 2021), in seguito alla riforma introdotta con la Legge di Stabilità 2016.
Tuttavia, a partire dal 2024 il tema di un possibile aumento del Canone RAI è tornato all’attenzione del Governo e del Ministero dell’Economia. Alcune proposte prevedono un ritorno al valore di 100 euro o una rimodulazione delle modalità di finanziamento per garantire una maggiore autonomia e trasparenza nella gestione della spesa pubblica.
È importante sottolineare che il Canone si paga una sola volta all’anno per ciascun nucleo familiare anagrafico, indipendentemente dal numero di dispositivi posseduti o dal numero di immobili. Se, per esempio, una famiglia possiede due abitazioni con televisori, ma ha un’unica residenza, il tributo sarà comunque unico.
Negli ultimi anni, le modalità per pagare il Canone RAI sono state semplificate, ma è importante conoscere tutte le opzioni attualmente disponibili.
Dal 2016, per le utenze elettriche residenziali, il Canone viene addebitato automaticamente nella bolletta della luce, suddiviso in 10 rate da gennaio a ottobre. Questo vale solo per i clienti titolari di un’utenza di tipo domestico residente. Se il contratto di fornitura è intestato a una persona fisica e attivo presso l’abitazione principale, il canone viene riscosso automaticamente.
Chi riceve l’addebito in bolletta non deve effettuare alcun pagamento separato, salvo richiesta di rimborso in caso di esenzione. Questo meccanismo è stato introdotto per ridurre l’evasione, che prima della riforma superava il 30%.
In alcune situazioni, il pagamento del Canone può avvenire in modo diverso.
Queste modalità sono meno diffuse, ma restano valide per tutte le situazioni non standard.
Chi non paga il Canone RAI pur essendovi tenuto, rischia l’iscrizione a ruolo da parte dell’Agenzia delle Entrate e l’avvio di una procedura di riscossione. Oltre all’importo dovuto, potrebbero essere applicate sanzioni e interessi di mora.
Chi non possiede un televisore o un apparecchio adatto alla ricezione del segnale deve presentare annualmente una dichiarazione sostitutiva di non detenzione all’Agenzia delle Entrate entro il 31 gennaio dell’anno di riferimento, per richiedere l’esonero dal pagamento del Canone RAI. La dichiarazione va rinnovata ogni anno, a meno che non cambi la situazione.
No. Il Canone RAI si paga una sola volta per nucleo familiare anagrafico. Se una persona possiede più abitazioni o ha più contratti di fornitura elettrica, ma una sola residenza, pagherà comunque un unico canone.
Sì, e riguardano diverse categorie:
Per tutte le categorie esenti è necessario presentare una dichiarazione specifica all’Agenzia delle Entrate.
Nel 2023, il dibattito sul Canone RAI si è riacceso a causa di proposte avanzate da alcune forze politiche per modificare l’attuale sistema di finanziamento. Tra le ipotesi più discusse vi è l’uscita del Canone dalla bolletta elettrica, la creazione di un fondo pubblico dedicato o l’introduzione di una quota progressiva basata sul reddito.
Nel frattempo, resta sul tavolo la possibilità di un aumento del Canone RAI per il 2026, con l’obiettivo di garantire maggiore autonomia finanziaria alla RAI. Tuttavia, al momento non è stata approvata alcuna modifica ufficiale.
Il Canone RAI resta una delle imposte più note e, per alcuni, controverse. Tuttavia, è utile conoscere tutti i dettagli per pagare correttamente, evitare addebiti errati o usufruire di esenzioni se previste. Una corretta informazione è il primo passo per affrontare ogni obbligo fiscale con maggiore consapevolezza.
Per ulteriori approfondimenti, consulta il sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate o i portali informativi della RAI.