Perdite di rete: cosa sono e come influiscono sulla bolletta
Hai mai notato nella tua bolletta la voce “perdite di rete” e ti sei chiesto cosa significhi esattamente? Non sei il solo. Questa voce, spesso poco chiara, si riferisce a un fenomeno tecnico inevitabile del sistema elettrico e ha un impatto diretto sulla quantità di energia che ti viene fatturata. In questa guida ti spieghiamo cosa sono le perdite di rete, perché le paghiamo e come influenzano i tuoi consumi e il costo finale in bolletta.
Le perdite di rete sono la quota di energia elettrica che si disperde durante il trasporto dalla centrale di produzione fino alla tua abitazione o azienda. L’elettricità, infatti, viaggia lungo linee elettriche (ad alta, media e bassa tensione) e in questo percorso una parte dell’energia viene dissipata sotto forma di calore.
Questa dispersione è del tutto naturale e avviene per effetto della resistenza dei materiali conduttori. Anche se negli anni l’efficienza della rete italiana è migliorata, una parte dell’energia prodotta non arriva mai a destinazione. Secondo i dati di ARERA (l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), le perdite di rete in Italia sono stimate mediamente tra il 10% e il 12% dell’energia totale trasportata.
Ma allora chi paga le perdite di rete? La risposta è semplice: tutti noi. Le perdite di rete vengono considerate un costo sistemico e sono ripartite tra tutti i clienti finali. Questo significa che, anche se non consumi direttamente quell’energia dispersa, ne paghi comunque una quota proporzionale.
Nella bolletta elettrica, il consumo riportato viene calcolato al lordo delle perdite di rete, anche se spesso viene indicata anche la dicitura "al netto delle perdite" per trasparenza. In sostanza, se hai consumato 1.000 kWh effettivi, la tua fornitura verrà conteggiata come 1.100 kWh circa, tenendo conto di un coefficiente di perdita standard del 10% (coefficiente applicato ai clienti serviti in bassa tensione).
Questo valore è fissato periodicamente da ARERA e può variare leggermente in base al tipo di fornitura (in bassa, media o alta tensione).
Anche se le perdite di rete in bolletta non sono sempre evidenziate con una voce separata, incidono direttamente sul costo dell’energia fatturata. Ad esempio, se la tua tariffa è di 0,20 €/kWh e consumi 1.000 kWh, il costo sarà calcolato su circa 1.100 kWh, per un totale di 220 euro anziché 200.
In termini pratici, questo significa che una parte dei tuoi consumi fatturati non corrisponde a energia effettivamente utilizzata, ma serve a coprire quella persa nel sistema di trasmissione e distribuzione. È un meccanismo equo nella misura in cui vale per tutti, ma che spesso passa inosservato.
Va sottolineato che questo sovrapprezzo non va al fornitore, ma rientra tra i costi regolati che servono a garantire la stabilità e l’efficienza della rete nazionale.
Quando leggi la bolletta, potresti trovare due indicazioni: consumi effettivi e consumi al netto delle perdite di rete.
Capire questa distinzione è utile per interpretare correttamente il costo della tua bolletta e confrontare le offerte sul mercato. Alcuni fornitori, infatti, propongono tariffe "al netto delle perdite di rete", mentre altri presentano prezzi già maggiorati. È quindi fondamentale verificare sempre cosa include il prezzo al kWh proposto, soprattutto in fase di cambio fornitore.
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