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Posso cambiare gestore senza pagare le bollette del vecchio?

25/07/2021

Posso cambiare gestore senza pagare le bollette del vecchio?

Con il mercato libero dell’energia è possibile usufruire di maggiore concorrenza nel settore, con la possibilità di trovare offerte luce e gas convenienti per risparmiare sulle utenze domestiche. Inoltre, è possibile realizzare il cambio fornitore con morosità, sottoscrivendo un servizio con un altro venditore anche in presenza di alcune pendenze con il vecchio gestore.

Ovviamente ciò non significa che si può evitare di pagare il precedente venditore, infatti è comunque previsto il saldo di eventuali pendenze attraverso il corrispettivo CMOR. Ecco quando è possibile non pagare la bolletta e cambiare gestore, con tutte le casistiche e le informazioni che bisogna sapere in queste situazioni.

Bollette non pagate: cosa avviene con il cambio fornitore

Quando non si paga una bolletta entro la scadenza si diventa automaticamente morosi, infatti il fornitore in questi casi procede alla messa in mora e all’invio di un sollecito di pagamento. Se il pagamento non avviene entro i termini previsti il venditore può richiedere la sospensione della fornitura, rivolgendosi al distributore che provvederà all’interruzione del servizio secondo le modalità stabilite da ARERA.

Allo stesso tempo, con il mercato libero è possibile cambiare fornitore in modo semplice e gratuito, basta contattare il nuovo gestore e sottoscrivere la fornitura luce e gas anche online. Questa soluzione agevola la concorrenza nel settore energetico, offrendo vantaggi importanti ai consumatori in termini di risparmio economico e semplificazione.

Tuttavia, la facilità con cui è possibile passare da un operatore ad un altro incentiva anche il turismo energetico, con il rischio per i fornitori che i clienti cambino gestore lasciando delle fatture insolute o non pagando alcuni oneri e servizi. Per questo motivo sono stati sviluppati dei sistemi di tutela, con i quali vengono protetti sia i venditori sia gli utenti.

È possibile non pagare le bollette e cambiare fornitore?

La risposta a questa domanda è sì, infatti anche chi risulta moroso può cambiare fornitore energetico, ad ogni modo è tenuto comunque a pagare eventuali fatture in sospeso e arretrati. Il recupero del credito esigibile avviene attraverso il corrispettivo CMOR, con il quale il vecchio venditore può richiedere il pagamento delle fatture non pagate.

L’operazione avviene con l’addebito dell’importo dovuto dal cliente da parte del nuovo fornitore, il quale procede ad applicare questa somma nelle nuove bollette di luce e gas. Perciò, alla domanda “se non pago la bolletta del gas e cambio gestore cosa succede?” la risposta è nulla, in quanto è possibile passare ad un altro fornitore ma bisogna sempre pagare quanto dovuto al vecchio venditore.

Nemmeno cambiare gestore luce e non pagare il vecchio non è possibile, poiché nonostante sia permesso sottoscrivere un altro servizio per la fornitura di energia elettrica, è necessario pagare le fatture non saldate al nuovo venditore. Il CMOR (corrispettivo di morosità) può essere richiesto per le fatture non pagate negli ultimi 3 mesi, inoltre prevede una serie di condizioni:

  • il vecchio fornitore deve aver inviato la segnalazione di messa in mora al cliente;
  • il titolare della fornitura non deve aver già provveduto al pagamento della fattura in sospeso;
  • l’importo del corrispettivo CMOR per l’indennizzo del vecchio gestore deve essere superiore a 10 euro.

Il corrispettivo CMOR può essere applicato alle utenze domestiche per la fornitura di gas naturale, oppure alle utenze luce a bassa tensione. Inoltre, questo sistema di indennizzo vale anche per i condomini con un consumo di gas fino a 200 mila Smc/anno, comprese le utenze gas con un consumo inferiore a 50 mila Smc/anno.

Cambio gestore con morosità: quando bisogna pagare le vecchie fatture?

Come abbiamo visto non è possibile cambiare gestore gas e non pagare il vecchio, infatti sia per le utenze del gas che per quelle della luce i precedenti venditori possono richiedere il pagamento delle fatture insolute tramite il corrispettivo CMOR. Ciò avviene nel rispetto delle condizioni stabilite dall’Autorità, inoltre bisogna considerare altri aspetti importanti.

Innanzitutto, il CMOR può essere addebito soltanto dopo 6 mesi dal cambio fornitore, infatti in questo periodo è possibile saldare per conto proprio il vecchio venditore, contattando la compagnia per trovare un accordo bonario. Inoltre, il CMOR non può essere richiesto dopo 12 mesi dal cambio gestore, altrimenti può essere dichiarato nullo.

Allo stesso tempo le bollette sono prescritte dopo 2 anni, quindi se per 24 mesi il fornitore non invia nessuna segnalazione è possibile presentare domanda per l’annullamento. Ovviamente si può inviare un reclamo formale e contestare il corrispettivo CMOR, qualora vengano addebitati importi che si considerano non dovuti.

Il fornitore è tenuto a rispondere entro 40 giorni, dopodiché in caso di mancata risposta o in presenza di una risposta non in linea con le proprie aspettative è possibile rivolgersi all’Autorità. In questo modo si può tentare con la conciliazione, altrimenti non rimane che pagare o procedere con un’azione giudiziaria.