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Inquinamento acustico: definizione e come proteggersi

29/03/2022

Inquinamento acustico: definizione e come proteggersi    

L’inquinamento acustico è un problema spesso sottovalutato, eppure soprattutto chi vive in città è esposto ogni giorno a un livello sonoro spesso eccessivo e dannoso per la salute. Secondo l’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA), sono 113 milioni i cittadini europei esposti a lungo termine a un livello di rumore di almeno 55 decibel.

L’Agenzia stima che questa condizione causi nei paesi UE circa 12 mila decessi prematuri l’anno e 48 mila casi di cardiopatie ischemiche, provocando disturbi cronici nel sonno a 6,5 milioni di europei. Cerchiamo di capire cos’è esattamente l’inquinamento acustico e come è possibile difendersi per proteggere la propria salute.

Che cos’è l’inquinamento acustico

L’inquinamento sonoro è un rumore al di sopra delle soglie tollerate dal nostro organismo, ovvero dei suoni che disturbano e causano danni alla salute degli esseri umani e degli animali. Questo tipo di inquinamento può essere costante, ad esempio per chi vive in una zona molto trafficata, oppure intermittente o causale come il rumore provocato dal passaggio dei treni per chi abita vicino i binari.

Secondo l’EEA, la principale fonte di inquinamento acustico in Europa è quella veicolare, ovvero il rumore generato dal traffico di autoveicoli. Altre fonti di inquinamento sonoro sono ad esempio le ferrovie, gli aeroporti e le industrie, con livelli inferiori riconducibili alla vita domestica e ai fenomeni meteorologici.

La direttiva europea 2002/49/EC stabilisce come soglie di salvaguardia della salute di 50 decibel per il rumore notturno e 55 decibel per quello diurno. Per l’OMS, l’esposizione a rumori al di sopra di questi livelli ha impatti negativi sulla salute, specialmente quando si tratta di un’esposizione prolungata e di lungo termine, provocando una serie di patologie e disturbi fisici e mentali.

I principali effetti sulle persone dell’inquinamento acustico sono:

  • riduzione dell’udito;
  • perdita totale della capacità uditiva;
  • aggravamento delle malattie cardiovascolari;
  • aumento del livello di stress e ansia;
  • incremento dell’aggressività;
  • disturbi del sonno.

Per quanto riguarda gli animali le conseguenze dell’inquinamento sonoro sono:

  • disturbi uditivi;
  • disorientamento;
  • perdita delle capacità funzionali.

Come si misura l’inquinamento acustico

Per rilevare l’inquinamento acustico esistono degli appositi strumenti come il fonometro, con il quale è possibile misurare il livello di rumore in un determinato luogo. Questo valore viene espresso in decibel (dB), analizzando varie frequenze sonore, in quanto anche tale aspetto incide sui potenziali danni che il rumore può causare sulla salute.

Le autorità monitorano costantemente i livelli di inquinamento sonoro, per capire quando la popolazione è esposta a una situazione di rischio e quali provvedimenti prendere per ridurre il rumore eccessivo. Il problema è molto serio nella maggior parte delle grandi città, dove l’intenso traffico veicolare produce una rumorosità spesso ben al di sopra delle soglie di sicurezza raccomandate dall’OMS.

Come si può ridurre l’inquinamento acustico

Per diminuire l’inquinamento sonoro l’Unione Europea ha stabilito degli obiettivi ambiziosi, allineati con i livelli consigliati dall’OMS, tuttavia i target fissati per il 2020 non sono stati raggiunti nella maggior parte degli Stati UE. La lotta all’inquinamento acustico è stata dunque inserita all’interno del Green Deal europeo, oltre a prevedere una legislazione apposita per regolare le diverse fonti di inquinamento sonoro.

Ad esempio, nel 2014 sono stati introdotti dei limiti alla rumorosità degli autoveicoli, il cui rispetto è necessario ai fini dell’omologazione, con regolamenti specifici per il rumore generato dal rotolamento degli pneumatici e l’inquinamento acustico prodotto da motocicli e ciclomotori. Anche il rumore generato dal traffico aereo è sottoposto a precise normative, per far sì che gli scali adottino misure di riduzione del rumore.

Lo stesso vale per il settore ferroviario, per il quale nel 2015 un regolamento europeo ha imposto dei costi per lo sforamento dei livelli acustici di sicurezza, incentivando al contempo l’utilizzo per i vagoni di materiali a bassa rumorosità. A livello locale, però, sono i governi e le pubbliche amministrazioni a dover implementare norme antirumore, in base ai livelli riscontrati nelle diverse zone.

Come difendersi dall’inquinamento acustico

I rumori esterni devono essere ridotti dalle Istituzioni, attraverso leggi e incentivi che favoriscano l’innovazione tecnologica e sanzioni per chi è responsabile dell’inquinamento acustico. Basti pensare al traffico stradale, un problema di difficile soluzione soprattutto fino a quando la maggior parte dei veicoli sarà dotato di un motore a combustione.

A livello personale, però, esistono alcuni interventi che si possono realizzare per proteggersi dall’inquinamento sonoro:

  • installazione di finestre con doppi o tripli vetri;
  • isolamento fonoassorbente di pareti, pavimenti e soffitti;
  • utilizzo di infissi con meccanismo di chiusura ermetica;
  • acquisto di un’auto elettrica al posto del veicolo endotermico;
  • scelta di elettrodomestici più silenziosi;
  • installazione di impianti a bassa rumorosità.

Per il rumore prodotto dal traffico veicolare l’unica soluzione è la transizione verso la mobilità elettrica, in quanto si tratta di veicoli particolarmente silenziosi. Allo stesso tempo si tratta di una scelta che fa bene anche all’ambiente, per ridurre sia l’inquinamento acustico sia l’inquinamento atmosferico, diminuendo anche le emissioni di gas serra prodotte dai motori a combustione.

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