Prezzo fisso o indicizzato: guida completa

10/10/2025

Cosa significa prezzo fisso o prezzo indicizzato?

Quando arriva il momento di scegliere un’offerta di energia elettrica o gas, molti si trovano davanti a questa domanda: conviene di più un prezzo fisso o un prezzo indicizzato?

La distinzione non è sempre immediata e genera dubbi comprensibili. Con questa guida Pulsee, vogliamo cercare di rendere tutto il più chiaro possibile: niente tecnicismi, solo spiegazioni semplici, esempi concreti e consigli utili per capire davvero quale opzione è più adatta alle tue esigenze.

Differenza tra prezzo fisso e prezzo indicizzato

Capire la differenza tra le due formule è fondamentale per scegliere con consapevolezza. Con il prezzo fisso, sai già quanto pagherai l’energia durante tutta la durata del contratto, senza sorprese legate agli sbalzi dei mercati.

Con il prezzo indicizzato, invece, il costo varia seguendo l’andamento del mercato all’ingrosso: potresti risparmiare molto nei periodi in cui i prezzi scendono, ma potresti anche trovarti bollette più alte quando i mercati salgono.

In altre parole, si tratta di scegliere tra la prevedibilità di un costo stabile e la flessibilità di un prezzo che segue l’andamento del mercato.

Prezzo fisso

  • Il costo dell’energia resta bloccato per un periodo stabilito (es. 12 o 24 mesi).
  • Non subisce variazioni anche se i mercati energetici oscillano.
  • Ideale per chi cerca stabilità e prevedibilità.

Prezzo indicizzato

  • Il prezzo varia mese per mese seguendo i valori di mercato (PUN Index GME per la luce, PSV per il gas).
  • Al valore di mercato si aggiunge uno spread, ossia un margine fisso del fornitore.
  • Adatto a chi vuole seguire l’andamento dei prezzi e sfruttare eventuali cali.

In sintesi: prezzo fisso = stabilità, prezzo indicizzato = variabilità.

Come viene stabilito il prezzo fisso

Quando si parla di prezzo fisso, si intende una componente bloccata che viene concordata tra fornitore e cliente al momento della sottoscrizione del contratto. Questo prezzo viene calcolato dal fornitore sulla base delle condizioni del mercato al momento dell’offerta: l’azienda acquista l’energia (luce o gas) con contratti di lungo periodo e la rivende agli utenti finali a un prezzo che rimane stabile per tutta la durata dell’accordo.

In questo modo il cliente è protetto dalle oscillazioni dei mercati all’ingrosso, che possono variare anche in modo significativo a causa di fattori geopolitici, climatici o economici.

Durata tipica e rinnovo

I contratti a prezzo fisso hanno in genere durata 12 o 24 mesi. Alla scadenza, il fornitore propone nuove condizioni: l’utente può accettarle o cambiare fornitore.

Pro e contro del prezzo fisso (luce e gas)

Aspetto

Vantaggi

Svantaggi

Luce

Stabilità in bolletta, protezione da rialzi improvvisi del PUN Index GME

Non beneficia dei cali del mercato

Gas

Utile in inverno per proteggersi da picchi stagionali del PSV

Prezzo iniziale più alto rispetto alle tariffe variabili

 

Come viene stabilito il prezzo indicizzato

Il prezzo indicizzato non è fisso ma varia nel tempo, seguendo l’andamento dei mercati energetici all’ingrosso.

In pratica, il costo che l’utente paga per ogni kWh di elettricità o Smc di gas dipende direttamente dai valori di riferimento stabiliti rispettivamente dal PUN Index GME (indice calcolato dal Gestore dei Mercati Energetici) per la luce e dal PSV (Punto di Scambio Virtuale) per il gas.

A questi valori di mercato il fornitore aggiunge uno spread, ovvero un margine di gestione che rimane costante. In questo modo, l’offerta indicizzata riflette quasi in tempo reale i movimenti del mercato: quando i prezzi dell’energia scendono, il cliente paga meno; quando salgono, i costi in bolletta aumentano.

Formula: PUN Index GME/PSV + spread

Il prezzo si calcola così:

Prezzo finale=Valore di mercato (PUN Index GME o PSV) + Spread del fornitore

Componenti di costo non energetiche

In entrambe le formule (fisso o indicizzato) vanno aggiunti:

  • Oneri  di commercializzazione;
  • Oneri di dispacciamento (nel caso della fornitura di luce)
  • Oneri di sistema definiti da ARERA;
  • Imposte e IVA.

Pro e contro del prezzo indicizzato

Tipo di energia

Pro

Contro

Luce

Prezzo allineato al PUN Index GME, possibilità di risparmiare quando il mercato scende

Bollette variabili, esposizione a rialzi improvvisi

Gas

Opportunità di sfruttare cali stagionali

Rischio di bollette alte in inverno

 

Mercati di riferimento

Le offerte a prezzo indicizzato si basano sui mercati all’ingrosso dell’energia, dove quotidianamente vengono stabiliti i valori di riferimento che poi finiscono in bolletta. Questi mercati funzionano un po’ come la borsa: i prezzi cambiano continuamente in base all’incontro tra domanda e offerta, influenzati da fattori come la disponibilità di fonti rinnovabili, l’andamento dei combustibili fossili, le condizioni climatiche o la situazione geopolitica.

Per la luce il mercato di riferimento è quello elettrico nazionale, che produce il PUN Index GME (indice calcolato dal Gestore dei Mercati Energetici), mentre per il gas naturale il benchmark è il PSV (Punto di Scambio Virtuale). Entrambi rappresentano dei valori medi ufficiali e trasparenti, aggiornati quotidianamente, che permettono di calcolare il prezzo finale delle forniture con logiche chiare e condivise a livello nazionale.

Cos’è il PUN Index GME

  • È il prezzo medio dell’energia elettrica definito ogni giorno sulla borsa elettrica dal Gestore dei Mercati Energetici (GME).
  • Dipende da domanda, offerta e condizioni geopolitiche.

Cos’è il PSV (Punto di Scambio Virtuale)

  • È il prezzo di riferimento del gas naturale in Italia.
  • Si calcola su base mensile, tenendo conto di mercati europei e costi di approvvigionamento.

Fasce orarie: monoraria e bioraria

Uno degli aspetti più importanti nelle offerte luce, sia a prezzo fisso che indicizzato, riguarda la gestione delle fasce orarie. In Italia, infatti, l’Autorità (ARERA) ha stabilito che i consumi elettrici possano essere conteggiati in modo differente a seconda dell’orario della giornata e dei giorni della settimana.

Questo perché la domanda di energia non è uniforme: ci sono momenti in cui milioni di persone usano contemporaneamente elettrodomestici, computer o climatizzatori e altri in cui la richiesta cala drasticamente.

Da qui nasce la distinzione tra tariffe monorarie, che applicano sempre lo stesso prezzo per kWh in ogni momento, e tariffe biorarie (o multiorarie), che differenziano il costo dell’energia a seconda della fascia di consumo. Capire bene questa differenza è fondamentale per valutare quale offerta sia più conveniente in base alle proprie abitudini quotidiane.

Differenza tra F0 e F1/F23

  • Monoraria (F0): prezzo sempre uguale, a tutte le ore.
  • Bioraria (F1/F23): prezzo diverso a seconda delle fasce:
    • F1: ore diurne feriali (più care).
    • F23: serali, notturne e weekend (più economiche).

Con un prezzo indicizzato, scegliere la fascia giusta può fare la differenza in bolletta.

Vantaggi delle due formule

Il prezzo fisso privilegia la stabilità e la certezza della spesa, mentre le offerte a prezzo indicizzato seguono l’andamento del mercato e permettono di cogliere eventuali opportunità di risparmio nei periodi in cui i prezzi scendono. Conoscere queste differenze aiuta a scegliere la formula più adatta al proprio profilo di consumo e alla propria propensione al rischio.

Vantaggi del prezzo fisso

  • Stabilità e prevedibilità.
  • Possibilità di pianificazione del budget familiare.
  • Adatto a chi ha alti consumi costanti.

Vantaggi del prezzo indicizzato

  • Allineamento ai mercati.
  • Opportunità di risparmio nei periodi di calo.
  • Adatto a chi ha consumi ridotti o flessibili.

Fattori che influenzano la scelta

Quali sono i fattori da considerare per scegliere tra un’offerta luce e gas a prezzo fisso o una a prezzo indicizzato? Scopriamoli insieme.

Profilo di consumo

  • Famiglia numerosa → può convenire il fisso, per proteggersi da oscillazioni.
  • Single o seconda casa → può convenire indicizzato, visto il consumo minore.

Propensione al rischio

  • Se ami la stabilità → fisso.
  • Se accetti un po’ di variabilità → indicizzato.

Tecnologie domestiche

  • Con fotovoltaico ed elettrodomestici smart puoi sfruttare meglio il prezzo variabile.

Consigli pratici

  1. Confronta le offerte non solo sul prezzo, ma anche sui servizi digitali inclusi.
  2. Controlla bene la formula di calcolo: nello schema indicizzato c’è sempre uno spread.
  3. Ricorda che nel mercato libero puoi cambiare fornitore in ogni momento senza costi nascosti.
  4. Usa strumenti digitali come l’Energimetro Pulsee, che ti aiuta a monitorare i consumi e capire meglio se ti conviene un prezzo fisso o indicizzato in base alle tue abitudini reali.

 

Schema riassuntivo

 

Prezzo fisso

Prezzo indicizzato

Stabilità

Alta

Bassa

Opportunità di risparmio

Limitata

Alta, solo se i mercati scendono

Rischio

Minimo

Medio/alto

A chi potrebbe convenire

Famiglie, attività con consumi elevati

Single, seconde case, utenti con consumi ridotti

 

In conclusione, non esiste una scelta giusta per tutti. Prezzo fisso e indicizzato sono due strumenti diversi: il primo garantisce sicurezza, il secondo flessibilità. Con questa guida Pulsee vogliamo darti informazioni utili per scegliere in autonomia, senza sorprese.