Dopo quanto tempo si possono buttare le bollette
Sembra un gesto quasi automatico, quello di conservare le bollette, soprattutto quelle relative a utenze come luce, gas e acqua. Ma ti sei mai chiesto per quanto tempo è necessario conservarle e, soprattutto, perché?
La risposta, in realtà, è piuttosto semplice. Le bollette costituiscono una sorta di "documento fiscale" che attesta i pagamenti effettuati e i consumi registrati. In caso di contestazioni con il fornitore, di controlli fiscali o semplicemente per avere una panoramica storica dei propri consumi, avere a disposizione le bollette può rivelarsi fondamentale.
La conservazione delle bollette è un obbligo previsto dalla legge, ma i tempi di archiviazione variano a seconda del tipo di utenza e della data di emissione. Vediamo insieme quanto tempo è necessario tenere le ricevute di pagamento per evitare spiacevoli sorprese.
Negli ultimi anni, la normativa sulla conservazione delle bollette è stata aggiornata, riducendo i termini di archiviazione per molte utenze. In generale, per le bollette emesse dopo il 2018 è sufficiente conservarle per 2 anni, mentre per quelle più vecchie il termine si allunga a 5 anni.
Chi paga il canone Rai in bolletta deve prestare particolare attenzione. La legge prevede la conservazione delle bollette dell'energia elettrica per 10 anni, in caso di contestazioni sul pagamento della tassa.
Ecco un veloce riepilogo per semplificare la conservazione delle bollette per le utenze:
Buttare via le vecchie bollette può sembrare una buona idea per fare spazio, ma in realtà è un'abitudine che potrebbe costarti cara. Conservare queste ricevute, anche se può sembrare noioso, è fondamentale per tutelare i tuoi diritti e evitare spiacevoli sorprese.
Perché è così importante?
Come già detto, la durata della conservazione dipende dalla data di emissione della bolletta e dal tipo di servizio. In generale, per le utenze domestiche, è consigliabile conservarle per almeno 2 anni. Tuttavia, è sempre meglio verificare le condizioni contrattuali del tuo fornitore per essere certo del periodo esatto.
Ovviamente, il documento utile in presenza di un contenzioso è la ricevuta di pagamento, non la bolletta, quindi bisogna conservare l’attestato che dimostra che il servizio è stato saldato. L’opzione migliore è mantenere entrambi i documenti, tenendo insieme la fattura e la ricevuta del pagamento per maggiore semplicità.
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