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Dopo quanto tempo si possono buttare le bollette

06/09/2024

Dopo quanto tempo si possono buttare le bollette

Sembra un gesto quasi automatico, quello di conservare le bollette, soprattutto quelle relative a utenze come luce, gas e acqua. Ma ti sei mai chiesto per quanto tempo è necessario conservarle e, soprattutto, perché?

La risposta, in realtà, è piuttosto semplice. Le bollette costituiscono una sorta di "documento fiscale" che attesta i pagamenti effettuati e i consumi registrati. In caso di contestazioni con il fornitore, di controlli fiscali o semplicemente per avere una panoramica storica dei propri consumi, avere a disposizione le bollette può rivelarsi fondamentale.

Bollette di luce, gas e acqua: per quanto bisogna conservarle?

La conservazione delle bollette è un obbligo previsto dalla legge, ma i tempi di archiviazione variano a seconda del tipo di utenza e della data di emissione. Vediamo insieme quanto tempo è necessario tenere le ricevute di pagamento per evitare spiacevoli sorprese.

Le nuove regole per le utenze domestiche

Negli ultimi anni, la normativa sulla conservazione delle bollette è stata aggiornata, riducendo i termini di archiviazione per molte utenze. In generale, per le bollette emesse dopo il 2018 è sufficiente conservarle per 2 anni, mentre per quelle più vecchie il termine si allunga a 5 anni.

  • Luce: dal 2 marzo 2018, le bollette della luce vanno conservate per 2 anni. Per quelle precedenti, il periodo di conservazione è di 5 anni.
  • Gas: a partire dal 2 gennaio 2019, anche le bollette del gas si conservano per 2 anni.
  • Acqua: dal 2 gennaio 2020, il termine di conservazione delle bollette dell'acqua è stato ridotto a 2 anni.

Attenzione al canone Rai!

Chi paga il canone Rai in bolletta deve prestare particolare attenzione. La legge prevede la conservazione delle bollette dell'energia elettrica per 10 anni, in caso di contestazioni sul pagamento della tassa.

Altri servizi

  • Telefono: le bollette del telefono devono essere conservate per 5 anni.
  • Condominio, mutuo, affitto: per questi servizi, è sufficiente conservare i certificati di pagamento per 2 anni.

Ecco un veloce riepilogo per semplificare la conservazione delle bollette per le utenze:

  • Bolletta della luce: 5 anni fino a 1/03/2018 poi 2 anni
  • Bolletta del gas: 5 anni fino a 1/01/2019 poi 2 anni
  • Bolletta dell’acqua: 5 anni fino a 1/01/2020 poi 2 anni
  • Bolletta del telefono: 5 anni
  • Canone Rai: 10 anni
  • Mutuo, finanziamenti, condominio, affitto: 2 anni

Perché conservare le bollette?

Buttare via le vecchie bollette può sembrare una buona idea per fare spazio, ma in realtà è un'abitudine che potrebbe costarti cara. Conservare queste ricevute, anche se può sembrare noioso, è fondamentale per tutelare i tuoi diritti e evitare spiacevoli sorprese.

Perché è così importante?

  • Prove inconfutabili: le bollette sono la dimostrazione che hai regolarmente pagato i tuoi consumi di luce, gas, acqua e altri servizi. In caso di contestazioni o errori, potrai facilmente dimostrare di essere in regola e evitare di pagare di nuovo per lo stesso servizio.
  • Protezione dai contenziosi: se non hai la ricevuta di un pagamento, anche se sei sicuro di averlo effettuato, potresti ritrovarti ad essere considerato un moroso. La legge, infatti, stabilisce che è il cliente a dover dimostrare di aver saldato i propri debiti.
  • Evita di ricominciare da capo: se ricevi una richiesta di accertamento da parte del fornitore (ad esempio, per una bolletta non pagata), il periodo di prescrizione riparte da zero. Ciò significa che dovrai conservare la ricevuta per un altro periodo, anche se pensavi di poterla buttare via.

Come già detto, la durata della conservazione dipende dalla data di emissione della bolletta e dal tipo di servizio. In generale, per le utenze domestiche, è consigliabile conservarle per almeno 2 anni. Tuttavia, è sempre meglio verificare le condizioni contrattuali del tuo fornitore per essere certo del periodo esatto.

Bollette da conservare: quali documenti tenere?

Ovviamente, il documento utile in presenza di un contenzioso è la ricevuta di pagamento, non la bolletta, quindi bisogna conservare l’attestato che dimostra che il servizio è stato saldato. L’opzione migliore è mantenere entrambi i documenti, tenendo insieme la fattura e la ricevuta del pagamento per maggiore semplicità.

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