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Vi presentiamo i CAM per la cultura

05/10/2023

Vi presentiamo i CAM per la cultura

Per l’Italia i settori del turismo e della cultura sono da sempre pilastri fondamentali, nonché uno dei traini economici più importanti. In questo momento storico, in cui la transizione ecologica concreta rappresenta un obiettivo fondamentale per l’Europa e molti altri Stati, anche in questi campi si sta ragionando su come effettuare cambiamenti strutturali in chiave green. In linea con l’Agenda Onu 2030, infatti, nella Penisola è stata introdotta la riforma sui criteri ambientali minimi (CAM) per 18 settori, con interventi previsti nel recente PNRR.

In realtà, da tempo il nostro Paese si è mosso per rendere il settore pubblico più sostenibile adottando un Piano di Azione nazionale rivolto agli acquisti verdi (PAN GPP) obbligatorio, utilizzato dalla Pubblica Amministrazione per l’acquisto di beni e servizi a ridotto impatto ambientale. Ora, con la Componente 3 della Missione 1 del PNRR vengono estesi i Criteri Minimi Ambientali anche agli eventi culturali che, come si può leggere mirano a «migliorare l’impronta ecologica di eventi culturali (mostre, festival, eventi musicali) attraverso l’inclusione di criteri sociali e ambientali negli appalti pubblici per eventi culturali finanziati, promossi o organizzati dal pubblica autorità».

CAM della cultura

 

L’obiettivo dei CAM per la cultura è quello di «diffondere le tecnologie ambientali e i prodotti ambientalmente preferibili producendo un effetto leva sul mercato, inducendo gli operatori economici meno virtuosi a investire in innovazione e buone pratiche» green. Inoltre, si vuole anche «promuovere modelli di produzione e consumo più sostenibili, “circolari“ e aumentare il numero di occupati nei diversi settori delle filiere più sostenibili», nonchè – continua il sito del MITE – razionalizzare i consumi della pubblica amministrazione ottimizzando la spese di medio-lungo periodo.

In sostanza, i criteri ambientali minimi sono divisi in 23 clausole contrattuali obbligatorie che fungono da base alla gara pubblica e 13 criteri premianti, elencati per filo e per segno in questo documento ufficiale. Pur non essendo obbligatori, gli operatori sono certamente incentivati a rispettarli: più criteri premianti si rispettano, infatti, più aumenta la possibilità di aggiudicarsi il bando.

Tra le caratteristiche obbligatorie degli eventi culturali previste dai CAM si trovano: la riduzione del consumo di risorse naturali ed energetiche, la gestione sostenibile dei trasporti per raggiungere l’evento e per trasportare materiali, gestione dei rifiuti, accessibilità e uguaglianza, formazione al personale, ​informazione al pubblico. Tra i principali criteri premiati, invece, vengono premiate le iniziative di raccolta e il riuso degli allestimenti, di un servizio di ristoro e catering a basso impatto ambientale, l’uso di imballaggi sostenibili, le sponsorizzazioni di iniziative che rispettano i principi di sostenibilità e, soprattutto, la ridotta carbon footprint di un evento, dimostrabile tramite certificazione ISO 20121.

Anche nella quotidianità, però, è preferibile gestire in modo sostenibile i consumi delle proprie case. Grazie ai servizi di Pulsee Luce e Gas si può vedere la propria carbon footprint direttamente in bolletta tramite la sottoscrizione di Gas Compensation, con il quale è possibile compensare la produzione di CO2 dell’utilizzo del proprio gas naturale, contribuendo all’acquisto di certificati verdi che finanziano progetti di sostenibilità.

 

CAM della cultura

Nonostante la riforma sui criteri ambientali minimi nella cultura sia già un grande passo avanti rispetto a un passato in cui il benessere ambientale e sociale era messo in secondo piano, per ora la loro applicazione rimane vincolata alle gare d’appalto, lasciando fuori una buona fetta di eventi culturali che ricevono sostegno economico dalle amministrazioni pubbliche. Si tratta di un percorso, dunque, non ancora giunto a pieno compimento. È certo però che alcune di queste buone pratiche sostenibili possono essere messe in atto anche per gli eventi culturali privati. Ad esempio, alcuni dei criteri di più facile applicazione possono essere l’uso di imballaggi e packaging green, la presenza di bidoni di raccolta differenziata, allestimenti realizzati con materiale riciclato e la vendita di cibo di stagione o a Km0, supportando così anche il Made in Italy.