Negozi alla spina: nuova tendenza anti spreco
New mobility
Nell'epoca in cui viviamo, dove la sensibilità ambientale è più importante che mai ma la plastica sembra essere onnipresente, c'è una soluzione che sta tornando ad emergere, guadagnando terreno: i negozi alla spina. Questi esercizi commerciali non solo offrono prodotti sfusi, ma incarnano una filosofia di consumo consapevole che sta diventando fondamentale per preservare il nostro pianeta dall’inquinamento da imballaggi. La Commissione Europea, infatti, stima che negli oceani ci siano oltre 150 milioni di tonnellate di rifiuti da imballaggio. È bene, quindi, iniziare a cambiare le pratiche d’acquisto per migliorare il nostro impatto sull’ambiente. Ma come funzionano i negozi alla spina?
Questi esercizi commerciali, che operano con un fatturato annuo medio di oltre 150 mila euro secondo un'indagine condotta dalla società di consulenza Eunomia, offrono ai clienti l'opportunità di portare da casa contenitori riutilizzabili. I recipienti personali diventano il veicolo attraverso il quale si può acquistare una vasta gamma di prodotti, soprattutto alimentari a chilometro zero. Cereali, pasta, olio, vino e molto altro, provenienti da aziende locali, si dispongono nei negozi alla spina come tesori da scoprire.
Entrare in un negozio alla spina significa immergersi in un mondo di odori avvolgenti e colori vibranti, stimolando i sensi e offrendo una connessione più profonda con i prodotti acquistati. Oltre all’aspetto sensoriale questi negozi non producono benefici solo sull’ambiente ma anche all’intera filiera alimentare: la possibilità di acquistare solo la quantità desiderata di ciascun prodotto consente di evitare sprechi e di risparmiare sui costi della spesa.
Inoltre, il prezzo al venditore sarà minore e, di conseguenza, anche quello alla vendita perché verrà acquistata esclusivamente la materia prima, senza dover pagare la confezione, la cui realizzazione ovviamente può incidere sul prezzo finale di ciò che troviamo in vendita.
Risalendo la piramide di produzione, i vantaggi dei negozi alla spina si riversano anche nelle piccole e medie aziende locali, le quali potranno offrire i loro prodotti senza l’onere di imballarli e quindi abbattendo i costi.
Secondo l’agenzia Italia imballaggi solamente in Italia nel 2022 sono stati prodotti 18 milioni di tonnellate di imballaggi alimentari e non, cioè +7% rispetto al 2020, ottenendo un fatturato lordo intorno ai 35 miliardi di euro. Una vera e propria economia, che una volta concretizzatasi in materiale da imballaggio deve poter diventare circolare.
L’Italia in questo è tra i leader in Europa: nel 2022 il 71,5% dei rifiuti di imballaggio è stato riciclato; ciò si traduce in 10 milioni e 400mila tonnellate di imballaggi che hanno trovato una seconda vita dopo essere stati messi al consumo, su un totale di 14 milioni e mezzo di tonnellate. Questo significa che l’Italia ha superato con largo anticipo gli obiettivi europei del 65% di riciclo degli imballaggi. Il nuovo obiettivo sarà raggiungere il 90%, traguardo di cui si sta discutendo al consiglio europeo in questi mesi.
I negozi alla spina consentirebbero di abbattere il numero di imballaggi e permettere di risparmiare lungo tutti i nodi della filiera, alleggerendo inoltre il sistema del riciclo. In Italia stanno aumentando sempre di più, secondo lo stesso istituto di ricerca Eunomia, citato in precedenza. Una buona notizia per la nostra economia circolare.