New mobility

Voli di linea, jet privati e emissioni di CO2       

La sensibilità verso l’ambiente passa anche attraverso la consapevolezza che muoverci usando dei mezzi di trasporto non sostenibili - quindi diversi da veicoli non inquinanti e biciclette - comporta un impatto in termini di CO2 emessa. Infatti, secondo i dati di Our World in Data, i trasporti rappresentano circa un quinto delle emissioni globali di anidride carbonica.

Se la maggior parte dei mezzi di trasporto stanno compiendo grandi passi avanti in fattore di emissioni e si stanno via via elettrificando, per il settore dell’aviazione questo processo risulta particolarmente complicato perché non esistono ancora le tecnologie per decarbonizzare i viaggi aerei. Attualmente, l'aviazione rappresenta circa il 2,5% delle emissioni globali di CO2 (circa un miliardo di tonnellate di anidride carbonica all’anno), ma il suo contributo complessivo al cambiamento climatico è maggiore. A questa cifra, infatti, si deve sommare il 3,5% del riscaldamento atmosferico prodotto dagli aerei, causato dalla concentrazione di altri gas inquinanti nell'atmosfera durante i viaggi.

Ma quali tipi di viaggi provocano più danni all’ambiente? E soprattutto, in quali paesi l’aviazione inquina di più? A dare le risposte a questi interrogativi è di nuovo Our World in Data, il quale rileva che la maggior parte delle emissioni proviene dai voli passeggeri, cioè l'81% delle emissioni dell'aviazione, e solo il restante 19% proviene dal trasporto merci. In seconda istanza, lo studio rileva che la metà del mondo "più ricca" (cioè i paesi a reddito medio-alto) è responsabile del 90% delle emissioni dei trasporti aerei. Le disuguaglianze globali nella quantità di voli sono rilevanti se si confrontano le emissioni dell'aviazione in paesi con diversi livelli di reddito: ci basta sapere che solo il 16% della popolazione mondiale vive in paesi ad alto reddito, ma gli aerei che decollano in quei paesi rappresentano quasi i due terzi (62%) delle emissioni dei passeggeri.

A tutto ciò, si aggiunge il fatto che l’aviazione di lusso, oltre ad essere un’attività fiorente (l’8% dei voli totali sono privati) è una di quelle con il maggiore impatto sull’innalzamento delle temperature globali e nel 2021, secondo i dati di Sea Milano Prime, questi voli sono aumentati di oltre il 35% rispetto al 2019.

È per questo motivo che recentemente i jet privati hanno attirato numerose polemiche e sono sotto i riflettori dei social media, tanto da aver generato una tendenza su Instagram. Alcuni account, infatti, monitorano puntualmente i viaggi dei jet privati calcolandone la quantità di CO2 emessa nell’atmosfera. L’obiettivo di queste pagine social è evidenziare quanto inquinamento produce questo tipo di voli - di norma intrapresi da persone facoltose che possiedono aerei privati - rispetto all’impronta ecologica delle persone comuni.

Da un noto sito di fact-checking che ha effettuato una comparazione tra le abitudini di un cittadino francese e le emissioni di CO2 derivanti da un jet privato, emerge che il primo emette circa 2,6 tonnellate di CO2 per spostarsi ogni anno, mentre in sole cinque ore un jet privato emette circa 10 dieci tonnellate di anidride carbonica.

Sono indubbiamente numeri che fanno riflettere e, stando agli studi analizzati, ampiamente verificati. Le conclusioni che ogni persona può trarre da ciò dunque sono varie, ma una cosa è certa: bisogna ripensare la necessità di effettuare voli privati con un jet personale. Una pratica assolutamente non indispensabile.

Se ami la comodità e i comfort durante le ore di volo, però, noi di Pulsee ti consigliamo alcune pratiche più sostenibili rispetto al jet privato. Ad esempio, le classi business dei voli di linea hanno qualsiasi comodità possibile, il tutto a una minor emissione di CO2.

In generale, il nostro team ritiene necessario ripensare la mobilità in tutte le sue accezioni: dagli spostamenti quotidiani (bici, scooter e auto elettriche) ai viaggi più lunghi, per i quali esistono soluzioni sostenibili, comode e veloci.