Quanto consuma un condizionatore portatile

20/08/2025

Condizionatore portatile: quanto consuma?

Quando il caldo si fa intenso, i condizionatori portatili diventano una soluzione pratica per rinfrescare casa senza dover affrontare lavori di installazione. Ma quanto consuma davvero un condizionatore portatile? Vale la pena sceglierlo rispetto a un modello fisso? In questo articolo vediamo come funziona, quali sono i consumi medi, quando conviene e come ridurre gli sprechi.

Come funziona un condizionatore portatile, con o senza tubo

I condizionatori portatili sono dispositivi compatti, spesso montati su ruote, che racchiudono al loro interno tutti i componenti principali: compressore, evaporatore, condensatore e ventola. A differenza dei modelli fissi, non richiedono opere murarie e possono essere spostati da una stanza all’altra.

Con tubo

La maggior parte dei modelli utilizza un tubo flessibile per espellere l’aria calda all’esterno, generalmente attraverso una finestra. Questo tubo è essenziale per garantire un corretto funzionamento del ciclo frigorifero e deve essere ben posizionato: se troppo lungo o piegato male, può far rientrare calore nell’ambiente e aumentare i consumi.

Senza tubo

Esistono anche condizionatori portatili “senza tubo”, in realtà si tratta di raffrescatori evaporativi: non raffreddano l’aria con un compressore ma tramite l’evaporazione dell’acqua. Sono meno energivori, ma anche molto meno efficaci, specialmente con elevata umidità.

Consumo elettrico medio e assorbimento in kWh

Il consumo energetico di un condizionatore portatile dipende da diversi fattori: potenza in BTU, classe energetica, modalità di utilizzo, temperatura esterna e isolamento dell’ambiente.

Indicativamente:

  • Un modello da 9000 BTU assorbe tra 700 e 1000 watt (0,7 – 1 kWh);
  • Un modello da 12000 BTU arriva fino a 1500 watt (1,5 kWh).

Naturalmente, il valore reale può variare in base alla temperatura impostata, all’efficienza dell’apparecchio e alle abitudini d’uso.

Quando conviene scegliere un condizionatore portatile

Nonostante consumi in media più di un condizionatore fisso, il portatile può essere la scelta giusta in molte situazioni.

  • Abitazioni in affitto dove non si possono fare installazioni permanenti;
  • Utilizzo saltuario o solo in una stanza;
  • Esigenze di mobilità tra ambienti diversi;
  • Budget contenuto: i modelli portatili costano meno dei climatizzatori a split.

Pro:

  • Nessuna installazione fissa
  • Facile da spostare
  • Costo iniziale più basso

Contro:

  • Efficienza minore
  • Rumorosità superiore
  • Ingombro del tubo di scarico

Alcuni modelli di ultima generazione, come quelli con tecnologia inverter o dotati di pompa di calore, offrono prestazioni migliori e minori consumi, avvicinandosi ai livelli dei climatizzatori tradizionali.

Consigli per ridurre i consumi di un condizionatore portatile

Anche se i portatili sono meno efficienti, ci sono molte strategie per ridurre i consumi e migliorare il comfort.

  • Imposta una temperatura equilibrata: 25-26 °C sono più che sufficienti per stare bene e consumare meno.
  • Usa la funzione deumidificatore: togliere l’umidità spesso basta per migliorare la percezione di fresco.
  • Chiudi porte e finestre: evita dispersioni.
  • Oscura i vetri durante il giorno: tende e persiane abbassano il carico termico.
  • Pulisci i filtri con regolarità: un apparecchio pulito consuma meno.
  • Controlla il tubo di scarico: deve essere corto, dritto e ben sigillato alla finestra.
  • Attiva il timer o la programmazione smart, se disponibili.

Con piccoli accorgimenti quotidiani è possibile ottenere un buon livello di comfort con un impatto contenuto sulla bolletta.

 

Il condizionatore portatile può essere una buona scelta se cerchi flessibilità, semplicità e un raffrescamento localizzato. È vero che in media consuma più di un modello fisso, ma con un uso corretto e accorgimenti mirati è possibile ottimizzare i consumi e contenere i costi.

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