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Cos'è il dispacciamento dell'energia elettrica

01/03/2023

Cos'è il dispacciamento dell'energia elettrica

In ogni istante è necessario bilanciare la produzione di energia elettrica con la quantità di elettricità richiesta da famiglie, aziende e industrie, equilibrando la domanda con l’offerta per garantire la stabilità del sistema elettrico. Questa attività è chiamata dispacciamento dell’energia elettrica, un processo che in Italia viene gestito da Terna.

Il significato di dispacciamento, infatti, è quello di regolazione tra l’offerta e la domanda di energia elettrica, un’attività svolta attraverso la gestione e il bilanciamento dei flussi di elettricità sulla rete di trasmissione. Si tratta di un processo essenziale, dato che l’energia elettrica non può essere immagazzinata ma va costantemente prodotta e consumata.

Come funziona il dispacciamento di energia

Il dispacciamento di energia elettrica permette di garantire la continuità del servizio e la sicurezza della fornitura, un risultato ottenuto mediante la corretta gestione dei flussi di energia in uscita e in ingresso nella rete elettrica italiana. Ciò è particolarmente complesso, infatti la rete nazionale è interconnessa con quella europea, inoltre bisogna coordinare migliaia di impianti di produzione e milioni di punti di prelievo.

L’attività si avvale innanzitutto dei dati storici sul fabbisogno di energia elettrica, attraverso i quali il gestore conosce in modo preventivo l’andamento dei consumi elettrici durante le giornate, le settimane e i mesi. Ciò è utile soprattutto per gestire eventi e ricorrenze particolari, che spostano il consumo di energia elettrica in orari insoliti e richiedono accorgimenti adeguati.

Inoltre, il dispacciamento viene eseguito anche tramite il monitoraggio costante della rete elettrica, un’attività meticolosa che permette di conoscere in tempo reale la domanda di elettricità e adattare la produzione o l’approvvigionamento di energia elettrica. Ad esempio, il gestore può bilanciare un fabbisogno particolarmente elevato e inaspettato in diversi modi, sia introducendo più elettricità nella rete sia riducendo il consumo di alcuni operatori energivori.

Nel primo caso immette energia elettrica nella rete in modo istantaneo per risolvere congestioni ed emergenze, avvalendosi di un canale preferenziale chiamato Mercato per il Servizio di Dispacciamento (MSD). Nel secondo, invece, chiede a una serie di grandi consumatori di energia di interrompere l’attività dietro compenso, un servizio che per il 2023 conta con 500 MW di potenza assegnata e una remunerazione di 60.000 euro per MW.

Il ruolo di Terna nel dispacciamento di energia elettrica

A gestire il dispacciamento di energia elettrica in Italia è Terna Spa, società italiana quotata in borsa che si occupa della rete elettrica di trasmissione nazionale. Terna monitora costantemente i flussi di energia elettrica e, ove necessario, applica le disposizioni previste per il coordinamento dell’intero sistema di alta tensione, bilanciando la domanda di elettricità con l’offerta degli impianti di produzione, la rete di trasmissione e i servizi ausiliari.

Per fare ciò Terna dispone del Centro Nazionale di Controllo, una sala altamente tecnologica che rappresenta il cuore del sistema elettrico italiano. In particolare, all’interno di questo centro di controllo si trovano oltre 100 schermi e un grande wallscreen di 40 metri quadri, attraverso cui i tecnici di Terna sono in grado di monitorare 293 linee di energia elettrica, tra cui 281 linee nazionali a 380 kW, 9 interconnessioni con l’estero e 3 cavi sottomarini.

Questa attività consente di evitare una serie di problemi alla rete elettrica nazionale, tra cui il rischio di blackout che possono lasciare senza energia elettrica una parte o l’intero Paese. Nel dispacciamento rientra anche la regolazione dell’energia prodotta dalle rinnovabili, fonti la cui produzione di elettricità è incostante e richiede interventi specifici di bilanciamento.

La componente di dispacciamento nella bolletta della luce

Il servizio svolto da Terna ovviamente viene remunerato, attraverso un prezzo variabile definito in base al consumo di energia elettrica, ovvero a quanti kWh di elettricità utilizza ogni utente. Questo valore, infatti viene espresso nella bolletta della luce alla voce Dispacciamento o DP ed espresso in euro/kWh, ed è stabilito da ARERA ogni trimestre.

Questa voce fa parte del costo della materia energia ed è variabile, infatti dipende dalla quantità di energia elettrica consumata. Ad ogni modo, in media incide all’incirca per il 7% dell’importo in bolletta, ma il costo del dispacciamento di energia elettrica è soggetto a variazioni significative da un trimestre all’altro, quindi è difficile calcolare il suo peso sulla bolletta elettrica.

Si tratta di una voce determinata dall’Autorità e uguale per tutti i fornitori di energia, quindi è necessario sostenere questa spesa a prescindere dal tipo di contratto. Ciò che si può fare per risparmiare è scegliere un’offerta luce con un prezzo della materia energia più competitivo, ad esempio grazie a una fornitura con un costo dell’energia più basso o con oneri per la commercializzazioni più convenienti.