Cos'è il corrispettivo CMOR e quando è dovuto
Tra i vari costi che possono essere presenti in bolletta potrebbe apparire anche il corrispettivo CMOR, un indennizzo previsto dalle norme stabilite da ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente. Questa misteriosa voce è in realtà un sistema per il recupero dei crediti, uno strumento a disposizione dei venditori di luce e gas per riscuotere le morosità.
Ovviamente il CMOR è vincolato da regole precise e rigorose, con le quali vengono definiti i criteri per il pagamento dei debiti e le conseguenze in caso di mancato saldo. Vediamo nel dettaglio come funziona il corrispettivo CMOR, cosa succede se non viene pagato e quando è necessario farlo.
Il corrispettivo CMOR è un sistema introdotto dall’Autorità per tutelare i fornitori di luce e gas contro i clienti inadempienti. Questa esigenza è sorta in seguito al comportamento di alcuni utenti, i quali approfittando della semplicità con la quale è possibile cambiare fornitore al giorno d’oggi hanno lasciato delle pendenze con i vecchi gestori energetici.
Il significato di CMOR è quello di indennizzo per morosità, ovvero un corrispettivo da pagare al nuovo fornitore in presenza di mancati pagamenti con la precedente compagnia. Questa caratteristica è fondamentale, infatti il rimborso non può essere mai richiesto a un cliente in linea con i pagamenti delle fatture, ma solo agli utenti morosi.
Il corrispettivo CMOR gas ed energia elettrica viene dettagliato in modo accurato da ARERA, all’interno dell’Allegato A della delibera 593/2017/R/com. Per il calcolo l’Autorità prevede una formula piuttosto complessa, utilizzata dai fornitori per il conteggio dell’indennizzo in caso di clienti con fatture non pagate dopo il cambio di compagnia.
Ad ogni modo, il CMOR permette al vecchio fornitore di recuperare eventuali crediti esigibili nei confronti del cliente, inserendo questo importo nella bolletta del nuovo fornitore secondo i calcoli indicati da ARERA. Questa procedura può essere applicata solo se l’importo è pari o superiore a 10 euro, un valore minimo stabilito dall’Autorità per l’energia per l’utilizzo di questa modalità di recupero del credito.
Il corrispettivo CMOR limita i comportamenti poco corretti di alcuni clienti delle utenze energetiche, evitando che i vantaggi e le agevolazioni del mercato libero possano provocare un pregiudizio economico ai venditori di luce e gas. L’addebito dell’indennizzo non viene riportato nella prima bolletta del nuovo fornitore, ma dai 6 ai 12 mesi dopo in modo da verificare l’effettiva morosità del cliente.
Naturalmente il CMOR non viene applicato sempre ma soltanto in presenza di alcune condizioni precise. Innanzitutto, come abbiamo visto per somme al di sotto dei 10 euro non è possibile procedere con la richiesta di indennizzo, infatti per i fornitori non è molto conveniente attivarsi per il recupero di somme così esigue.
Il corrispettivo CMOR può essere usato quando:
Il CMOR inoltre non viene utilizzato con tutte le tipologie di utenze delle forniture luce a gas, ma soltanto con alcuni clienti, tra cui:
Se tutte le condizioni indicate si verificano il nuovo gestore può inserire il corrispettivo CMOR in fattura, specificando questo costo aggiuntivo nell’apposta sezione riservata agli oneri accessori e alle altre voci comprese nella bolletta. In caso di errore è possibile inviare un reclamo al fornitore, tramite raccomandata o posta elettronica certificata, segnalando lo sbaglio e contestando l’indennizzo.
In presenza di un reclamo la compagnia deve rispondere entro 40 giorni, altrimenti è possibile tentare l’invio di una segnalazione ad ARERA, oppure rivolgersi alle associazioni dei consumatori. Durante il periodo del reclamo è possibile non pagare il corrispettivo CMOR, dopodiché si diventa morosi e vengono azionate le procedure previste dalle normative di legge.
In caso di mancato pagamento si possono avviare le operazioni di messa in mora, con l’invio del sollecito da parte del fornitore, arrivando anche alla sospensione del servizio con lo stop dell’erogazione di energia elettrica e gas. Per evitarlo bisogna sempre prestare attenzione durante il passaggio al nuovo fornitore, verificando sempre di pagare tutte le pendenze con il vecchio gestore e conservando documenti e ricevute di pagamento.
Se hai scoperto di aver pagato due volte il CMOR (Contributo per il Miglioramento dell'Offerta di Regolazione), è importante affrontare la situazione per ottenere un rimborso. La prima cosa da fare è contattare il tuo fornitore di energia. Spiega l'errore e fornisci tutte le prove necessarie, come le bollette interessate, data e importo pagato, e le ricevute di pagamento per attestare quanto accaduto. Spesso, il fornitore sarà in grado di risolvere il problema e restituirti l'importo extra addebitato.
Se il fornitore non risolve il problema o non offre un rimborso adeguato, puoi rivolgerti all'Autorità di Regolamentazione energetica (ARERA), quest’ultima è responsabile di garantire che tutti i consumatori siano trattati correttamente dai fornitori di energia. Puoi presentare un reclamo attraverso i canali appropriati e l'autorità farà il possibile per aiutarti a risolvere la situazione.
In casi estremi in cui nessuna delle opzioni precedenti ha avuto successo, potresti dover considerare l'opzione di un ricorso legale contro il fornitore di energia. Tuttavia, questo dovrebbe essere considerato come un ultima opzione, poiché comporta costi aggiuntivi e può richiedere tempo e risorse considerevoli.
Il corrispettivo CMOR sulla bolletta energetica di solito si trova nell'elenco delle voci relative ai costi aggiuntivi o alle tariffe. Potrebbe essere elencato come un addebito separato o incluso nel totale delle spese.
Se hai difficoltà a individuarlo, puoi consultare il sito web o l’app del tuo fornitore di energia, dove spesso vengono fornite spiegazioni dettagliate sulla struttura delle bollette. In alternativa, puoi contattare direttamente il servizio clienti del fornitore per chiedere assistenza nella comprensione della tua bolletta e nella ricerca del corrispettivo CMOR.
Per assicurati di essere in linea con i pagamenti:
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