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Come controllare dispersione energia elettrica in casa

30/09/2025

Come verificare dispersioni di corrente in casa

L’energia elettrica è indispensabile nella vita quotidiana, ma può trasformarsi in una fonte di rischio e di spreco quando si verificano problemi di dispersione. Una dispersione di energia elettrica in casa si traduce in consumi anomali, bollette più alte e, nei casi peggiori, in pericoli per la sicurezza domestica. Imparare a riconoscere i segnali, effettuare controlli mirati e rivolgersi a tecnici qualificati è fondamentale per garantire un impianto sicuro ed efficiente.

Cos’è una dispersione di energia elettrica e perché è pericolosa

Con il termine dispersione elettrica si indica la perdita di parte della corrente da un impianto o da un elettrodomestico. In pratica, una porzione di energia non arriva dove dovrebbe ma si disperde lungo il percorso, spesso a causa di un isolamento imperfetto dei cavi o di componenti difettosi.

Questa anomalia ha generalmente due conseguenze: da un lato un aumento dei consumi in bolletta, dall’altro un abbassamento del livello di sicurezza. La dispersione, infatti, può trasformarsi in corrente vagante, ovvero elettricità che si sposta su parti metalliche o a terra in modo incontrollato. In tali situazioni il rischio di scosse elettriche diventa concreto.

Va ricordato che un minimo livello di dispersione è fisiologico: anche i migliori materiali isolanti hanno una conduttività residua. Tuttavia, dispersioni costanti e superiori alla norma sono sintomo di un problema che va affrontato tempestivamente.

Come capire se c’è dispersione dalla bolletta o dal contatore

I primi indizi di una dispersione di energia elettrica in casa emergono spesso dalla bolletta. Se i consumi appaiono più alti rispetto alle abitudini reali, senza che ci siano stati cambiamenti nello stile di vita o nell’uso degli elettrodomestici, è possibile che una parte dell’energia venga dispersa.

Un altro strumento utile è il contatore elettronico. Alcuni modelli segnalano la voce “massima potenza superata”: se compare quando gli elettrodomestici sono spenti o se l’impianto non è particolarmente sotto carico, può trattarsi di una dispersione. In altri casi, invece, il salvavita scatta frequentemente senza un apparente motivo: anche questo è un campanello d’allarme che non va ignorato.

Metodi pratici per individuare una dispersione domestica

Il controllo della dispersione elettrica può partire da alcune semplici verifiche.

  • Esame degli elettrodomestici: se il salvavita si disattiva, si possono staccare tutte le spine e reinserirle una alla volta. In questo modo si individua facilmente l’apparecchio responsabile. Frigorifero e forno sono spesso tra i più soggetti a dispersioni.
  • Analisi delle prese e degli interruttori: componenti difettosi o mal collegati sono tra le cause più comuni. Prese che scaldano o danno scintille sono da sostituire immediatamente.
  • Verifica dei cavi: un cavo scoperto o deteriorato può generare correnti vaganti, soprattutto in ambienti umidi come bagno e cucina.

Questi metodi non richiedono strumenti particolari, ma devono essere eseguiti con attenzione. Se l’impianto è datato o privo di messa a terra, è probabile che sia necessaria una revisione completa da parte di un elettricista.

Strumenti e test da fare in autonomia

Per individuare dispersioni più difficili da notare si possono utilizzare strumenti semplici e alla portata di tutti.

  • Tester: collegato a prese ed elettrodomestici, consente di misurare tensione, resistenza e intensità di corrente. Se un apparecchio assorbe elettricità anche da spento, potrebbe esserci una dispersione.
  • Pinza amperometrica: permette di confrontare la corrente che passa nel cavo di fase e in quello di neutro. Se i valori non coincidono, significa che parte della corrente sta andando verso terra.
  • Controllo del salvavita: ogni differenziale ha una sensibilità espressa in milliampere (mA). Nei bagni e nelle cucine si consiglia un salvavita a 10 mA, mentre negli altri ambienti è sufficiente un dispositivo a 30 mA.

Questi strumenti possono essere utili per un primo riscontro, ma non sostituiscono l’intervento professionale in caso di problemi persistenti.

Quando chiamare un elettricista per un controllo professionale

Se i metodi fai da te non sono sufficienti o se i segnali di dispersione persistono, è necessario affidarsi a un elettricista. Un controllo professionale consente di:

  • Verificare l’intero impianto e l’efficienza del salvavita.
  • Individuare eventuali correnti vaganti che non fanno scattare il differenziale.
  • Controllare lo stato dei cavi, delle prese e del quadro elettrico.
  • Stabilire se è necessaria una manutenzione ordinaria o straordinaria, fino alla sostituzione dell’impianto.

Un impianto elettrico sicuro non solo evita pericoli, ma riduce anche gli sprechi e i costi in bolletta. Eliminare le dispersioni elettriche significa, quindi, salvaguardare sia la sicurezza della casa sia il portafoglio.

 

La dispersione di energia elettrica in casa non deve essere sottovalutata. Può manifestarsi in consumi anomali, salvavita che scattano spesso o piccoli sprechi difficili da notare ma che, sommati nel tempo, incidono sulla bolletta. Contatore, tester e pinza amperometrica sono strumenti utili per il controllo domestico, ma nei casi complessi è sempre opportuno chiamare un professionista. Riconoscere e correggere per tempo le correnti vaganti significa garantire efficienza, sicurezza e un reale risparmio energetico.