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Il ruolo delle città nell’economia circolare

06/11/2023

Il ruolo delle città nell’economia circolare

Da parecchio tempo sentiamo parlare di economia circolare, cioè un sistema economico che mira a ridurre al minimo i rifiuti e promuove un uso sostenibile delle risorse naturali, l’uso più prolungato e la progettazione intelligente dei prodotti, il riciclaggio e la rigenerazione della natura. D’altra parte, questo è anche uno degli impegni che i paesi dell’Unione hanno previsto all’interno del Green Deal, così da raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.

il ruolo nelle città nell'economia circolare

È facile accorgersi, però, che il sistema in cui viviamo oggi è piuttosto un’economia lineare, fatta cioè di estrazione di materie prime, trasformazione in prodotti e successivo smaltimento come rifiuto. Risulta ancor più evidente guardando i dati: attualmente solo il 7,2% dei materiali usati viene riciclato dopo l’uso, gravando sull’ambiente e contribuendo alla crisi climatica, alla perdita della biodiversità e all’inquinamento.

Ma com’è possibile mettere in pratica questo fondamentale passaggio? La sensibilità e l'impegno di ogni singolo cittadino è indubbiamente uno dei primi passi da compiere, ma anche le città devono agire per incentivare la circular economy. I centri urbani, infatti, sono uno degli attori fondamentali per compiere questa transizione, poiché – prendendo come esempio le città europee – sono il luogo in cui vivono il 75% dei cittadini e in cui avviene il 75% del consumo di tutte le risorse naturali. Basta solo pensare che ad oggi le città producono il 50% dei rifiuti globali e il 60-80% delle emissioni di gas serra.

Questi dati provengono dal position paper La transizione circolare di città e territori nel panorama italiano del Gruppo di lavoro 5 di ICESP, la piattaforma italiana degli stakeholder per l’economia circolare. Il rapporto è basato sui contatti ottenuti con 64 amministrazioni dal Nord al Sud Italia a cui sono state sottoposte 28 schede di domande mirate a conoscere e comprendere le loro iniziative di economia circolare. Uno dei primi imperativi messi in luce dal paper è che per passare da un’economia lineare a una circolare è necessaria una promozione integrata in tutte le sue funzioni e la collaborazione con cittadini, imprese e comunità di ricerca; solo così si potranno ripensare i modelli di produzione e consumo, la pianificazione strutturale e i servizi del territorio. Ma ciò che risulta particolarmente interessante nei risultati del sondaggio sono i risultati circa le difficoltà che gli enti territoriali incontrano agendo a favore dell’economia circolare. Le barriere emerse sono principalmente di natura gestionale: si vedono infatti difficoltà economiche, cioè l’insufficienza di investimenti importanti; amministrative e normative, causate da rigidi processi interni e confuse modifiche normative che scoraggiano l’utilizzo e il riutilizzo; barriere politiche, tecniche e tecnologiche, legate soprattutto alla carenza di dati e informazioni e, infine, le barriere di consapevolezza causate della poca educazione che i cittadini ricevono sul tema.

Nonostante le difficoltà, dalla fotografia attuale delle città italiane si nota che, anche se il nostro Paese non è ancora all’avanguardia, i territori stanno attuando delle iniziative di circular economy. L’azione di circolarità più presente nei centri urbani è legata a riciclo, riparazione e rigenerazione di oggetti e materiali (il 39%); in ordine ci sono poi i progetti legati alla riduzione di risorse (22%), e al loro riutilizzo (17%), la stessa percentuale è stata registrata per le azioni di recovery, cioè recupero di energia o materia, mentre la strategia della sharing economy è attuata solo dal 5% delle città intervistate. Approfondendo i settori più all’avanguardia di tutte le città coinvolte, precisa poi il sondaggio, le attività si concentrano maggiormente nel settore dell’energia.

il ruolo nelle città nell'economia circolare

Simulazione di postazioni di ricarica Transphorma

Indubbio è che il nostro Paese necessiti ancora una spinta verso la circular economy così da accelerare il passaggio da una all’altra economia. Proprio per questo è nata Transphorma Srl, la società costituita da Ladurner Ambiente e Axpo Energy Solutions Italia (AESI). Quest’ultima è nata nel 2017 dalla divisione Efficienza Energetica di Axpo Italia per sviluppare progetti di efficienza, cogenerazione, energie rinnovabili e mobilità sostenibile, con l’ottica di collaborare nella transizione della nostra economia da lineare a circolare.

Transphorma, infatti, ha assorbito il background di AESI con lo scopo di offrire servizi e progetti di partenariato pubblico-privato per incentivare l’economia circolare, l’efficientamento energetico e la mobilità sostenibile tramite servizi che abbracciano a 360° la circolarità: della fornitura e manutenzione di veicoli di raccolta a zero o basse emissioni di CO2 , alla realizzazione e gestione di sistemi di ricarica per gli stessi veicoli, di impianti di produzione di energia pulita e di accumulatori.

La sfida della società è quella di aiutare le aree urbane d’Italia ad abbracciare più facilmente la circular economy, rendendo il nostro territorio più sostenibile. L’ambizioso obiettivo è quello di generare un risparmio annuo di 20.000 tonnellate di CO2, accelerando così la transizione ecologica e aiutando a contrastare la crisi climatica, della biodiversità e dell’inquinamento, assicurando un futuro al nostro Pianeta..

Axpo lavora costantemente per costruire un futuro sostenibile proponendo alle imprese soluzioni pionieristiche per soddisfare le esigenze in continua evoluzione..