Faremo tutti il compost, anche in città

24/10/2022

Economia circolare

Faremo tutti il compost, anche in città

Che cos’è il compostaggio, o in breve, il compost? Si tratta di una trasformazione del rifiuto organico che, attraverso un processo chimico, è in grado di creare un composto organico chiamato humus, ricco di organismi viventi, batteri e sostanze nutritive, e quindi utilizzabile per fertilizzare piante, orti e campi.

Il compost è un valido alleato per tutti gli amanti del giardinaggio, ma anche per tutti coloro che desiderano ridurre la propria produzione di rifiuti e utilizzare la frazione organica in maniera intelligente e proficua per le proprie passioni. Un rifiuto organico non smaltito correttamente produce il cosiddetto percolato, un liquido che trae origine dall’infiltrazione dell’acqua nei rifiuti, che è estremamente pericoloso per le falde acquifere.

Il compost rimedia a questo problema stipando il rifiuto organico in un particolare contenitore, la compostiera, dove gli scarti alimentari si mischiano a terriccio, rifiuti secchi come rami e foglie, tessuti naturali, piante appassite. Nella compostiera un giusto mix di questi rifiuti, assieme ad aria e umidità, è in grado di dare risultati in un lasso di tempo non troppo lungo.

Faremo tutti il compost, anche in città

Con i residui organici domestici si ottiene un terriccio morbido e fertile, utile per coltivare il giardino in modo naturale

Magia? No, semplici reazioni chimiche che avvengono già in molti ambienti naturali, come il bosco. La natura infatti non conosce il concetto di rifiuto: gli organismi morti vengono scomposti da funghi, insetti e batteri, in un ciclo continuo di riuso di materiali.

Il compost insomma ha radici naturali molto profonde. Molti Comuni italiani sono consapevoli dei benefici derivanti da questa pratica e hanno deciso di incentivarla il più possibile. Per esempio il comune di Genova offre la possibilità di fare il compost direttamente in balcone, ottenendo allo stesso tempo uno sconto sulla tassa rifiuti (TARI). Altri offrono incentivi sull’acquisto di compostiere e sulla loro installazione, fino ad arrivare all’esperienza del comune di Capannori, in provincia di Lucca, dove è stata installata una compostiera di quartiere con un macchinario di triturazione, in cui tutti gli abitanti del paese possono portare i propri rifiuti.

Il vantaggio non è solo nella produzione del compost: questa attività diminuisce infatti il volume di rifiuti da gestire da parte del servizio di raccolta, con minori costi legati al trasporto della spazzatura, al suo smaltimento e allo spazio occupato in discarica.

Ormai esistono compostiere per tutti i gusti e dimensioni, da mettere in giardino o in terrazzo. Molti Comuni però limitano le dimensioni della compostiera, o fissano per legge la distanza minima che può avere dalle abitazioni. Questo per limitare eventuali disagi dovuti a un utilizzo improprio della compostiera, che può generare odori sgradevoli o essere preda di animali, attratti dagli scarti di cibo presenti all'interno.

Si tratta senz'altro di sfide importanti, perché il compost sta suscitando interesse anche in ambienti non propriamente adatti, come le grandi città. A Milano, nel complesso della Cascina Cuccagna è stata attivata la prima compostiera in comunità, poi resa disponibile per giardini e orti urbani. Proprio nelle città si giocherà la partita più importante per quanto riguarda il riuso e lo smaltimento dei rifiuti: il rapporto Rifiuti Urbani 2020 di ISPRA pone l'organico come la frazione più raccolta sul territorio nazionale, pari al 39,3% del totale, di cui il 68,4% è costituito dalla frazione umida di cucine e mense, il 27,1% dai rifiuti biodegradabili provenienti dalla manutenzione di giardini e parchi. Solo il 3,8% proviene da rifiuti avviati al compostaggio domestico.

Un numero sicuramente destinato a crescere, per una risorsa preziosa da utilizzare al meglio.

Faremo tutti il compost, anche in città

Ogni tonnellata di compost può catturare dall’atmosfera tra i 78 e i 130 kg di CO2