Water-smart cities: metodi sostenibili e intelligenti contro la siccità
Consumo consapevole
Per il rapporto delle Nazioni Unite, Drought in numbers, rivela che le siccità sono sempre più frequenti: dal 2000 questo fenomeno è aumentato del 29% in tutto il mondo, rappresentando il 15% dei disastri naturali. Dati molto preoccupanti se letti anche alla luce dei danni provocati alla popolazione: eventi associati alla siccità hanno causato circa 650.000 morti negli ultimi cinquant’anni e 160 milioni di bambini vivono in situazioni di prolungata mancanza d’acqua. Di questo passo, nel 2030 gli sfollati a causa della siccità potrebbero essere circa 700 milioni.
La scarsità di precipitazioni preoccupa non solo per gli effetti sul futuro del Pianeta e su quello dell’uomo, ma anche per i problemi causati alle attività economiche, in primis all’agricoltura, che genera da sola il 70% dei consumi totali di acqua dolce. Attualmente, in Italia, la perdita in questo settore ammonta a 2 miliardi di euro.
È evidente che tutto ciò non è sostenibile ancora per molto, soprattutto considerando che, secondo il Global International Geosphere Biosphere programme l'uso di acqua dolce da parte della popolazione è aumentato di circa 3.500 miliardi m3 dal 1900 al 2014. Un dato destinato a crescere a causa del continuo incremento della popolazione. Si rivela dunque necessaria un'azione urgente in grado di gestire in modo più efficace il moderno rischio di siccità.
Alcune città si sono già attivate in questo senso e costituiscono un ottimo esempio di water-smart cities da seguire. Per esempio, a Sydney, in Australia, è stato progettato il Green square, un centro cittadino sostenibile che riutilizza l’acqua per molteplici scopi, per esempio convogliando dal lavandino o dalla doccia l’acqua utilizzata per lo scarico del WC . Ma non solo, le acque grigie possono essere riutilizzate anche per lavare i mezzi di trasporto.
E come fare nel giardinaggio? Semplice, l’acqua necessaria per lavare gli alimenti - come frutta e verdura che devono essere ben pulite prima di essere consumate - può essere raccolta e in seguito riversata negli annaffiatoi domestici. Inoltre, restando in tema, l’Environmental Protection Agency degli Stati Uniti ha osservato che un’attenta selezione delle piante può far risparmiare dal 20% al 50% dell'acqua utilizzata per il verde pubblico e privato.
Alla condensa formata dal climatizzatore, poi, ci hanno pensato gli addetti dell'aeroporto di San Diego e della biblioteca pubblica di Austin, che la riutilizzano per molteplici scopi, ad esempio per fare lavare superfici e pavimenti.
Phoenix, a Orange County, dove sta aumentando l'uso delle acque reflue bonificate portando a una certa riduzione della dipendenza dalle acque sotterranee. L’efficacia di questo metodo si evince guardando la capitale della Namibia, Windhoek, dove le acque reflue bonificate sono state una fonte d'acqua vitale per 50 anni.
Particolarmente efficace per l'approvvigionamento idrico è la raccolta di acqua piovana perché può alleviare la pressione sulle acque superficiali e sotterranee. È un metodo applicabile sia nelle abitazioni che nelle industrie e nei luoghi pubblici grazie a serbatoi di vari tipi e misure. Per incrementarne l’uso, molte città americane offrono incentivi finanziari alle persone che installano sistemi di raccolta dell'acqua piovana, rendendo i sistemi idrici locali più resilienti. In India, a Tamil Nadu e Nuova Delhi, sono state persino promulgate delle leggi sulla raccolta dell'acqua piovana.
Sensibilizzare le persone a ridurre lo spreco d’acqua è un altro metodo efficace per risparmiare risorse; per esempio è possibile attraverso continui aggiornamenti sui consumi idrici privati e pubblici e sulla formazione di figure professionali che insegnano alla popolazione come usare l’acqua in modo intelligente. È quello che è successo a Città del Capo, che ha ridotto del 30% il consumo di acqua, anche grazie a interventi di ammodernamento e riparazione dei tubi e dei contatori.
Due metodi a dir poco creativi e innovativi provengono da luoghi molto diversi: Lima ha ideato delle macchine cattura nebbia, mentre la Stazione Spaziale Internazionale tratta il sudore, l'urina e l'umidità del respiro degli astronauti per purificarlo e utilizzarlo come fonte di acqua.
Infine, un’altra possibilità è il metodo di desalinizzazione, ossia trasformare l’acqua salata in acqua dolce. Tuttavia, tale processo non è subito raccomandabile, perché comporta un consumo ingente di energia e spesso vengono utilizzati i combustibili fossili, il che significa che le città devono bilanciare i costi e le emissioni di carbonio con il loro fabbisogno idrico.
I metodi per non sprecare e abusare del cosiddetto “oro blu” ci sono, come abbiamo visto, e insieme - città, privati e aziende - possono contribuire a rendere il sistema più efficiente e resiliente dai problemi causati dalle frequenti siccità.