Come lo sport sta affrontando la transizione energetica?
Consumo consapevole
Ormai è evidente che il cambiamento climatico è in corso e ora più che mai contrastarlo è divenuto un’urgenza. Completare la transizione energetica, acquisire abitudini sostenibili, attrezzarsi con nuove tecnologie e investire in energie rinnovabili sono solo alcune tra le molte azioni che aiutano a far fronte alla crisi climatica che stiamo vivendo.
Per contribuire alla buona riuscita di questa lotta molti settori più influenti nel panorama mondiale stanno muovendo i primi passi, uno di questi è lo sport, che diventa sempre più sostenibile.
Se si pensa alla competizione sportiva che più di tutte incolla la popolazione allo schermo altro non possono che venire in mente le OlimpiadiComitato Olimpico Internazionale (COI) ha annunciato che ridurrà le emissioni di gas inquinanti al 45% entro il 2030, ma già nel 2024 vorrebbe diventare “climate positive”, rimuovendo più emissioni di carbonio dall’atmosfera di quanto ne siano prodotte durante l’intera durata delle gare olimpiche.
Alle Olimpiadi di Tokyo, per esempio, sono state messe in atto molteplici azioni sostenibili: alcuni veicoli erano alimentati a idrogeno, le medaglie sono state realizzate da cellulari riciclati e ad essere riciclati erano anche i podi, creati da rifiuti di plastica donati dalla popolazione.
Non meno sostenibili sono state le Olimpiadi invernali di Pechino, dove i sistemi di refrigerazione per i palaghiaccio erano a zero o a basse emissioni di CO2. Per le prossime Olimpiadi, ossia quella di Parigi 2024 e Los Angeles 2028, gli obiettivi sono utilizzare rispettivamente il 95% e il 100% delle venue già esistenti per ospitare le competizioni, azzerando le emissioni derivanti dalla costruzione di nuove strutture.
Se c’è uno sport che è sempre stato green per natura è la corsa. Recentemente, però, anche questo settore ha intrapreso iniziative ancor più sostenibili durante gare o maratone.
These vagabond shoes, They are longing to stray
Right through the very heart of it, New York, New York
— Frank Sinatra, New York New York
Frank Sinatra nel 1977 cantava di scarpe vagabonde tra le strade della Grande Mela, proprio come quelle (anche se un po’ meno vagabonde) che marciano a New York durante la maratona più famosa del mondo, che dal 2019 è diventata una corsa sostenibile. I partecipanti sono sempre migliaia e, di conseguenza, vengono consegnati ai maratoneti ogni anno moltissimi oggetti “usa e getta”, tra cui indumenti, pile, sacchi a pelo. Beni preziosi che oggi non è più possibile gettare per produrne di nuovi, così una società no profit partner della maratona, la Goodwill NYNJ, si è incaricata di riutilizzare questi vestiti- un totale di 55.638 kg dal valore di 138.000 € -distribuendoli nei suoi negozi al dettaglio.
Più innovativa ma ugualmente sensibile all’ambiente è stata la maratona di Londra 2019, in cui per dissetare i corridori, come alternativa sostenibile ai bicchieri o alle bottiglie di plastica monouso, sono state utilizzate delle sfere commestibili a base di alghe ripiene di acqua che in 4-6 settimane si degradano. Il Telegraph ha stimato che in questo modo sono state risparmiate 215.000 bottigliette inquinanti.
Circa il 21% delle emissioni di anidride carbonica in atmosfera su scala globale è generata dal mondo dei trasporti ne abbiamo parlato qui, impattando sull’ambiente con 7,9 miliardi di tonnellate di CO2. E anche uno degli sport più seguiti in Tv contribuisce a formare questa percentuale. Stiamo parlando della Formula 1.
Dal 2014, però, la corsa delle monoposto si è fatta elettrica con il campionato mondiale Formula E, in cui gareggiano solo auto elettriche. L’obiettivo è dei più nobili: promuovere la mobilità sostenibile e mettere i veicoli elettrici sotto i riflettori, per intraprendere il percorso verso un futuro migliore e più pulito.
Il FE Championship è diventato il primo campionato sportivo ad aver conquistato la neutralità in termini di emissioni di carbonio sin dal suo esordio, investendo da sempre in progetti certificati a livello internazionale in tutti i mercati in cui hanno avuto luogo le gare, al fine di compensare le emissioni prodotte e fornire un esempio positivo.
In ogni gara le iniziative sostenibili adottate sono diverse: dall'ottimizzazione del trasporto e della logistica, all'estensione delle opzioni di fine vita per le celle delle batterie agli ioni di litio e alla più classica riduzione di plastica monouso in loco.
Ma in questa scalata sportiva per un presente più sostenibile non poteva mancare lo sport più popolare e seguito: il calcio. Per ogni goalsegnato la Juventus pianta 200 alberi, in aggiunta impiega energie rinnovabili e gestisce i propri rifiuti in modo sostenibile, così da abbattere la sua Carbon Footprint. La società torinese è anche il primo club calcistico italiano a sottoscrivere la United Nations Framework Convention on Climate Change – Sport for Climate Action, un trattato internazionale per la lotta contro i cambiamenti climatici.
Come la squadra bianco-nera, anche altre società calcistiche si impegnano a far fronte alla crisi climatica. Il Milan, come anche il Cagliari, pubblicano ogni anno il proprio Bilancio Sostenibilità, in cui raccolgono pratiche e principi che guidano la squadra, le iniziative concrete svolte durante l’anno per promuovere e dimostrare i value e mission delle società.
Le strutture che ospitano le squadre calcistiche, però, non possono essere meno sostenibili. Così dalla Cina arriva l'esempio più straordinario di stadio sostenibile, il Kaohsiung World Stadium a Taiwan. È costruito con materiali riciclabili ed è interamente alimentato da energia solare perché nella copertura sono stati installati 8.844 pannelli solari. Quando lo stadio non viene utilizzato - perciò viene prodotta molta energia inutilizzata - il governo di Taiwan vende l’energia in eccesso risparmiando circa 660 tonnellate all’anno di CO2.
Energetico, stimolante, comodo: quali sport si adattano alla perfezione con questi tre aggettivi? Sicuramente gli esports. Il termine completo è “electronic-sports” e sta a indicare tutte le competizioni elettroniche organizzate sui videogiochi, e tra i videogame sportivi più famosi ci sono sicuramente quelli dedicati al calcio.
A febbraio 2020 la Lega Nazionale Professionisti Serie A (LNPA), ha ideato il campionato eSerie A TIM, un torneo ufficiale competitivo di FIFA, che dal 2021 ha come energy partner Pulsee. “Portare innovazione e attenzione all’impatto sociale e ambientale” afferma Alicia Lubrani, Chief Marketing Officer di Axpo Italia, “In questo scenario, si collocano gli esports, con una comunità sempre più numerosa di persone che supera le frontiere tradizionali attraverso il gaming digitale”.
Nuovi linguaggi, digitalizzazione, innovazione e solidarietà. Sono diventati questi i nuovi pilastri che contraddistinguono i diversi sport del ventunesimo secolo, i quali si uniscono per promuovere gesti sostenibili contribuendo a garantire un futuro migliore.