Cosa significa prezzo fisso o prezzo indicizzato
Quando si tratta di scegliere un’offerta per la fornitura di energia elettrica e gas, ci sono due principali opzioni: prezzo fisso e prezzo indicizzato (o variabile). È importante capire la differenza tra queste due modalità per fare una scelta informata e in linea con le tue esigenze.
Prezzo fisso
Nelle offerte a prezzo fisso, il prezzo della componente energia viene mantenuto fisso per un determinato periodo di tempo, comunque non inferiore a 12 mesi. Ad esempio, se scegli un’offerta a prezzo fisso per 24 mesi, il prezzo sulla materia prima che pagherai per ogni kilowattora (kWh) di elettricità o per ogni metro cubo di gas naturale resterà invariato per l'intero periodo. Questo tipo di offerta offre una maggiore certezza sui costi, perché non risentirà delle fluttuazioni del mercato energetico.
È un’ottima scelta se preferisci sapere esattamente quanto pagherai ogni mese per la materia prima, facilitando così la pianificazione del budget familiare.
Le altre componenti (trasporto e gestione del contatore, oneri di sistema) seguono solitamente gli aggiornamenti tariffari stabiliti da ARERA, sebbene sia comunque bene verificare sempre le condizioni economiche previste nelle CTE.
Prezzo indicizzato
Nelle offerte a prezzo indicizzato (o variabile), il costo dell'energia varia nel tempo in base all'andamento del mercato. Il prezzo che pagherai per l'energia sarà collegato a un indice di riferimento, come il PUN (Prezzo Unico Nazionale) per l'elettricità o il PSBIL per il gas naturale.
Questo significa che se il prezzo di mercato dell'energia aumenta, anche il prezzo della materia prima relativo alla tua offerta aumenterà, ma se il prezzo di mercato diminuisce, anche le tue bollette lo faranno. Questo tipo di tariffa può essere vantaggioso se il mercato energetico è in calo, ma comporta anche il rischio di pagare di più nel momento in cui i prezzi salgono.
Le altre componenti (trasporto e gestione del contatore, oneri di sistema) seguono solitamente gli aggiornamenti tariffari stabiliti da ARERA, sebbene sia comunque bene verificare sempre le condizioni economiche previste nelle CTE.
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